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Spaghetti alla Besciamella

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Ingredienti

Regolare le porzioni
400gr Spaghetti
80gr Parmigiano Reggiano
30gr Burro
1 cucchiaio Sale Grosso
1-/2 litro Latte Per Besciamella
35gr Burro Per Besciamella
35gr Farina 00 Per Besciamella
qb Noce moscata Per Besciamella
qb Pepe Per Besciamella
qb Sale Per Besciamella

informazioni Nutrizionali

5,9g
Proteine
158k
Calorie
1g
Grassi
30,9g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Spaghetti alla Besciamella

Caratteristiche:
  • Tradizionale

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare gli spaghetti secondo le indicazioni riportate sulla confezione dal produttore.
Scolarli al dente e metterli in u8na zuppiera.
Condirli con burro e parmigiano e mescolare bene.
Versare in zuppiera la besciamella preparate e mescolare bene.

  • 25
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Spaghetti alla Besciamella

Gli Spaghetti alla Besciamella sono un primo piatto o gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Per gli Spaghetti alla Besciamella disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

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Preparare la besciamella:

In una pentola mettere a scaldare il latte con sale, pepe e noce moscata, fino al raggiungimento del punto di fumo cioè 80/90° C (non bollire).

In un’altra pentola mettere a sciogliere 35gr di burro, una volta sciolto aggiungere la farina e girare il tutto con una frusta.

Quando il burro e la farina cuociono aggiungere un po’ di olio di arachidi. (roux)

Togliere il roux dal fuoco e versarlo nel latte.

Il roux serve a dare densità alla besciamella.

Cuocere fino a quando il latte non bolle diventando denso (per circa 10 minuti) sempre mescolando con un cucchiaio al silicone.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare gli spaghetti secondo le indicazioni riportate sulla confezione dal produttore.

Scolarli al dente e metterli in u8na zuppiera.

Condirli con burro e parmigiano e mescolare bene.

Versare in zuppiera la besciamella preparate e mescolare bene.

Servire in tavola direttamente nella zuppiera.

Nota

Il formaggio grana è un formaggio a pasta dura e granulosa, ottenuto dalla caseificazione del latte di mucca, tipico dell’Italia ed in particolare della Pianura padana lombardo-emiliana, con la produzione che si estende anche ad alcune zone di Piemonte, Veneto e Trentino Alto Adige.

Ottenuto in determinate aree geografiche con il rispetto di specifici disciplinari di produzione, è commercializzato con marchi che rappresentano una garanzia di rispetto di un determinato standard qualitativo; all’interno dell’Unione Europea, il termine “Grana” è ora legalmente protetto dalla denominazione del Grana padano, cosicché all’interno dell’UE solo il Grana Padano può essere venduto usando il termine “grana”.

Il formaggio grana viene prodotto in forme tipiche, rotonde e di grandi dimensioni.

Le forme stagionate non vengono “tagliate”, ma divise in spicchi triangolari tramite l’uso di particolari coltelli Tagliagrana che hanno lo scopo di spaccare il formaggio secondo linee naturali. Le forme non stagionate possono invece essere tagliate anche con una macchina munita di filo metallico collegato ad una manovella.

La struttura del formaggio viene descritta come granulosa e all’interno possono formarsi dei cristalli, maggiormente visibili se il formaggio stagionato viene tagliato, anziché spezzato.

Rientrano nella categoria dei formaggi grana: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Trentingrana, Granone Lodigiano.

Anche altri formaggi a pasta dura, quali lo Sbrinz svizzero, il Gouda stagionato olandese e il Cheddar stagionato inglese possono essere grattugiati, ma la consistenza è più elastica e quindi la pasta si attacca alla grattugia con più facilità.

Una forma di formaggio grana deve obbligatoriamente avere un peso variabile compreso tra 24 kg e 40 kg. Per fare un chilo di formaggio grana occorrono ben 16 litri di latte.

La principale differenza tra il Parmigiano Reggiano e il Grana padano riguarda l’alimentazione delle vacche: nel disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano è vietato l’uso degli Insilati. Questo alimento può inquinare il latte con le spore del Clostridium tyrobutyricum, predisponendo il formaggio, in fase di stagionatura, all’insorgenza del gonfiore tardivo del grana, una delle alterazioni più gravi a carico di questo prodotto. L’uso degli insilati richiederebbe quindi l’aggiunta al formaggio di un conservante naturale, il lisozima, come avviene nella produzione del Grana Padano, non contemplata invece nel disciplinare di produzione del Parmigiano Reggiano in quanto non è previsto l’uso degli insilati.

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