Ingredienti
- 400gr Spaghetti
- 1 cucchiaio Sale Grosso
- 100gr Gherigli di nocePer Salsa
- 20gr Pinoli
- 80gr Burro
- 60gr Parmigiano Reggiano
- 2 spicchi Aglio
- 30gr BasilicoFacoltativo
- 1 cucchiaio Olio Evo
- qb pepe bianco
- qb Sale
Direzione
Spaghetti con Salsa alle Noci
Gli Spaghetti con Salsa alle Noci sono un primo piatto gustoso e saporito da gustare a pranzo o a cena con familiari ed amici.
Per gli Spaghetti con Salsa alle Noci disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Preparare la Salsa alle Noci:
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina le foglie di basilico, tritarle e tenere da parte. (facoltativo)
Pelare l’aglio, tritarlo e tenere da parte.
Mettere su di una placca da forno rivestita da carta da forno, i gherigli di noce ed i pinoli, mettere in forno caldo a 190°C e far abbrustolire per 10 minuti.
Togliere dal forno, passarli al tritatutto in modo da ridurli in poltiglia.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere la poltiglia di noci e pinoli e far insaporire per 5 minuti, a fiamma moderata, sempre mescolando.
Versare la salsa alle noci in una ciotola, aggiungere il parmigiano, 1 pizzico di sale, 1 pizzico di pepe, l’aglio tritato, il basilico tritato (facoltativo), un po’ di acqua calda, 1 cucchiaio di olio evo e mescolare bene con una spatola fino ad ottenere una salsa di media consistenza.
In una pentola piena di acqua bollente mettere a cuocere gli spaghetti secondo le indicazioni di cottura riportate sulla confezione dal produttore.
Scolare la pasta al dente, versarla nella ciotola con la salsa alle noci e mescolare bene.
Servire in tavola direttamente nella ciotola.
Nota
Gli Spaghetti con Salsa alle Noci sono un primo piatto della tradizione culinaria italiana.
Gli spaghetti sono un particolare formato di pasta prodotta esclusivamente con semole di grano duro e acqua, dalla forma lunga e sottile e di sezione tonda.
Li si distingue da altri formati analoghi, quali i vermicelli, poiché, rispetto a questi ultimi, vengono trafilati con una sezione (calibro) minore. Allo stesso modo vanno distinti da altre tipologie similari di paste lunghe come gli spaghetti alla chitarra, essendo questi a sezione quadrata e non processati tramite trafilatura, i bucatini, i quali risultano cavi, quindi forati al centro e lungo tutta la loro estensione e le linguine, di forma appiattita.
Per quanto ogni pastificio utilizzi il suo calibro, generalmente, lo spaghetto è il metro di misura di riferimento per pasta lunga a sezione tonda di calibro inferiore o superiore ad esso. Pur con le ovvie varianti a seconda del produttore, il calibro cresce generalmente in quest’ordine: fili d’angelo o capellini (detti anche capelli d’angelo), spaghettini, spaghetti, spaghettoni, vermicelli e vermicelloni.
La prima attestazione della pasta essiccata in Italia e dell’esistenza stessa dell’industria della pasta, si rintraccia nella descrizione della Sicilia tramandataci dal geografo arabo Idrisi al tempo di Ruggero II, nel XII secolo.
Nel Libro di Ruggero (Kitāb Rujārī) pubblicato nel 1154, AL Idrisi, geografo di Ruggero II di Sicilia, descrive Trabia, un paese a 30 km da Palermo, come una zona con molti mulini dove si fabbricava una pasta a forma di fili modellata manualmente ed evolutasi dal làganum di epoca romana, che successivamente prenderà il nome di vermicelli e in seguito di spaghetti, ma che al tempo Idrisi apostrofava, nella sua lingua, con il termine più generico di itriyya (dall’arabo itriyya e a sua volta dal greco itrion, che significava appunto “pasta secca stirata e filiforme”, nome, quest’ultimo, tuttora in uso anche per alcune altre tipologie di paste lunghe meridionali, prodotte dalle massaie di Puglia e di Sicilia e chiamate con il vocabolo dialettale trija o tria), e che, una volta essiccata, veniva spedita con navi in abbondanti quantità per tutta l’area del Mediterraneo sia musulmano che cristiano, dando origine a un commercio molto attivo, che dalla Sicilia si diffondeva soprattutto verso nord lungo la penisola Italica e verso sud fino all’entroterra sahariano, dove era molto richiesta dai mercanti berberi.
Per quanto riguarda il tipo di consumo, in origine, gli spaghetti, come tutte le paste asciutte, erano perlopiù conditi di solo olio d’oliva, formaggio e pepe. Solo tra la fine del XVII secolo e gli inizi del XVIII secolo si afferma l’uso di condire la pasta con il pomodoro. La prima testimonianza in tal senso è iconografica e si ritrova in un presepe napoletano databile agli inizi del Settecento, conservato nella Reggia di Caserta, nel quale due contadini arrotolano attorno alla forchetta i primi spaghetti colorati di rosso. Bisognerà però attendere la metà del XVIII secolo per vedere pubblicata la prima ricetta in cui la pasta sia abbinata al pomodoro. Mentre nel 1839 Ippolito Cavalcanti pubblica la seconda edizione del suo celebre trattato “Cucina Teorico Pratica” che, riprendendo quella che doveva essere una abitudine diffusasi tra il popolo, ci riporta due distinte ricette in tal senso: ”I Vermicelli con lo pommodoro” e il Ragù Napoletano.
Lo spessore indicato dal numero può variare leggermente da un produttore a un altro; può variare anche l’aspetto a seconda del tipo di trafilatura usato, cioè la superficie può presentarsi liscia o rugosa, quest’ultima è ottenuta con trafile in bronzo.
La scelta di una trafilatura rispetto a un’altra dipende dal tipo di condimento da abbinare.
In Italia vengono preparati secondo diverse e molteplici ricette tradizionali, spesso con salsa di pomodoro e spolverati con un formaggio (di solito duro e stagionato) grattugiato, il tutto accompagnato con foglie di basilico.
All’estero gli spaghetti sono serviti con numerose varianti, spesso dettate da semplice ricerca di originalità o da trasposizione di ricette per altri tipi di pasta; si possono così trovare, ad esempio, spaghetti al prosciutto, guarniti con ampie fettine di prosciutto e senz’altro condimento, oppure gli spaghetti bolognese (venduti anche in lattina nel Nord Europa), inesistenti nella tradizione italiana, contenenti una sorta di Ragù alla Bolognese e gli spaghetti già cotti.
Alcuni esempi di ricette della tradizione italiana a base di spaghetti sono:
Spaghetti alla carbonara, Spaghetti aglio e olio, Spaghetti alla carrettiera, Spaghetti alla Amatriciana, Spaghetti alla Puttanesca, Spaghetti alle vongole, Spaghetti allo Scoglio, Spaghetti alla Arrabbiata, Spaghetti cacio e pepe.
Lo spaghetto più lungo del mondo ha una lunghezza di 455 m ed è stato realizzato da Ranieri Borgnolo, il 10 settembre 2005 a Ober-Ramstadt in Germania. Il record è stato riconosciuto dal Guinness World Records ed è apparso nell’edizione 2008.