Ingredienti
- 1kg Spinaci
- 100gr Riso
- 40ml Olio Evo
- 100gr Cipolla
- 1 Succo limone
- 20gr Concentrato di pomodoro
- 3 rametti Aneto
- 100ml Brodo vegetalese necessario
- qb Sale
- qb Pepe
Direzione
Spanakorizo
Lo Spanakorizo è un classico della cucina tradizionale greca. Lo Spanakorizo o riso agli spinaci, è uno dei grandi, classici, semplici piatti vegetariani della cucina popolare greca. Lo Spanakorizo è un risotto con gli spinaci ed è un piatto per ogni giorno, facile da preparare e gustoso.
Per lo Spanakorizo
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
gli spinaci, e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare finemente la cipolla
e tenere da parte.
Lavare, le foglie di aneto,
tritarle e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere gli spinaci
lessarli per pochi minuti,
scolarli e tenere da parte.
In una padella antiaderente capiente,
imbiondire la cipolla tagliata fine con l’olio evo.
Unire gli spinaci
e far stufare per 5 minuti su fuoco dolce.
In una scodella,
sciogliere in poca acqua calda il concentrato di pomodoro
e versarlo sugli spinaci.
Aggiungere il riso, salare e pepare.
Cuocere fino alla quasi evaporazione del liquido.
Continuare la cottura, a pentola coperta ed a fuoco dolce,
per 20 minuti.
Se ci fosse la necessità, bagnare con un po’ di brodo vegetale.
Al momento di servire bagnare con succo di limone.
Servire in tavola ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Lo Spanakorizo può essere totalmente vegano, oppure può essere servito con feta o yogurt greco e un uovo al sale con una spremuta di limone sul riso, è il modo in cui i greci lo gustano, lo rendono così una bomba nutrizionale ancora maggiore, poiché il limone aiuta i nostri organismo ad assorbire il ferro degli spinaci.
Lo spinacio (Spinanacia oleracea) è della famiglia delle Chenopodiaceae. In Italia è arrivato attorno all’anno 1000, direttamente dalla Spagna dove era stato diffuso dagli arabi o dai crociati, a seconda delle versioni. L’origine più probabile è persiana. La sua coltivazione si diffonde solamente a partire dal quattordicesimo secolo, in particolar modo in Toscana, negli orti delle suore Benedettine. Si narra che fossero molto amati da Caterina de’ Medici, tanto che, alla sua partenza per la Francia dove sarebbe diventata moglie del futuro re Enrico II, portò con sé alcuni cuochi di corte per assicurarsi di avere sempre a disposizione sulla tavola gli amati spinaci. Sembra derivare da qui il detto tutto francese à la florentine, riferito alle pietanze servite su un letto di spinaci. Di questa pianta si consumano le foglie spesse e verdi. Gli spinaci sono tra gli ortaggi con il più alto contenuto di ferro, ma è diffusa l’errata convinzione che ne contenga un quantitativo elevato tanto che a volte si mangiano spinaci in alcuni casi di anemia. Sembra che questa credenza, più volte smentita, sia nata in seguito ad un errore di battitura su un’etichetta: invece di scrivere 3,4 mg ogni 100 gr, anche se secondo altre rilevazioni la quantità sarebbe di 2,9 mg ogni 100gr, fu scritto 34. Questo avvenne prima del 1929, quando fece la sua comparsa il fumetto Braccio di Ferro. A parità di peso altri vegetali hanno un contenuto di ferro molto più alto: lenticchie (9 mg di ferro ogni 100 g), semi di girasole (8,9 mg), farina di soia (8,4 mg), ceci (6,7 mg/100 g). Sono indicati per la salute dei nostri occhi, per prevenire patologie all’apparato cardiocircolatorio, oltre che per le gestanti. Pur essendo più comoda la cottura in acqua, il consiglio degli esperti per mantenere intatte tutte le proprietà positive degli spinaci è quello di mangiarli crudi, oppure di scottarli senza l’utilizzo di acqua, visto che ne contengono già in abbondanza. Gli spinaci possono essere surgelati ed hanno la proprietà di non perdere il sapore li hanno fatti diventare nel tempo uno dei prodotti principali dell’industria conserviera. I vari tipi di spinaci vengono impiegati in modi diversi in cucina, ci sono quelli piccoli e con foglie lisce, destinati ad essere mangiati crudi, in insalata; ci sono poi quelli con foglie molto sottili, difficili da trovare sul mercato perché coltivati per la produzione di surgelati; per finire ci sono quelli con foglie più coriacee e bollose, che sono invece destinate al consumo fresco solo a seguito di una cottura. Negli ultimi anni, si stanno sempre di più diffondendo le varietà a foglia liscia anche per la cottura casalinga, perché più facili da lavare e pulire dai residui di terra e sabbia. Si tratta di una verdura che si può trovare quasi tutto l’anno, anche se il picco di produzione si ha fra l’autunno e l’inverno, con semine che vanno dalla fine dell’estate all’inizio dell’autunno.
Passi
1 Fatto | DADO VEGETALE Ricoprire col sale grosso il fondo di una pentola in acciaio a fondo spesso e disporre sopra le verdure mondate, lavate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassa per 1 ora. |