Ingredienti
- 600gr Manzonoce
- 1 Cipolle rosse
- 4 Patate
- 1 Carote
- 1 costa Sedano
- 1 rametto rosmarino
- 1 rametto Timo
- 1 bicchiere Vino rosso
- 4 cucchiai Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Spezzatino con Patate in Terracotta
Lo Spezzatino con Patate in Terracotta è un secondo piatto della tradizione culinaria italiana è ottimo da gustare nelle giornate fredde invernali solitamente si accompagna con polenta.
Per lo Spezzatino con Patate in Terracotta
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- le foglie di rosmarino e tenere da parte
- le foglie di timo e tenere da parte
- la carne di manzo, tagliarla a cubetti 2cm x 2cm e tenere da parte.
- lavare asciugare con carta assorbente da cucina,
- le patate, tagliarle a cubetti 2cm x 2cm e tenere da parte.
- togliere i fili, tagliare a pezzi la gamba di sedano
e tenere da parte. - tagliare grossolanamente la cipolla
e tenere da parte - la carota, tagliarla a pezzi grossolani
e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata,
mettere a lessare le patate cubettate.
Mettere, in una pentola di terracotta, con lo spargifiamma sotto,
1 cucchiaio di olio evo farlo scaldare ed unire la carne cubettata a rosolare in ogni sua parte,
a fiamma moderata.
Unire la verdura a pezzetti grossolani e far prendere colore.
Aggiungere il vino rosso, alzare la fiamma,
per facilitare l’evaporazione del vino.
Cuocere, a fuoco basso, per 60 minuti,
aggiungere, se necessario, acqua calda o brodo vegetale,
coprire la pentola con il suo coperchio di terracotta,.
Aggiungere la patate lessate e cubettate
ed insaporirle con la carne per 15 minuti
Spegnere la fiamma e far riposare la preparazione per 5 minuti
Servire in tavola nella pentola di terracotta.
Nota
Lo Spezzatino con Patate in Terracotta solitamente si accompagna con polenta.
Manzo è il nome comune che indica l’utilizzo culinario della carne dei bovini, specialmente del bue domestico. La denominazione “manzo” si applica alla carne di bovino, in genere maschio castrato, macellata tra il terzo ed il quarto anno di età. Il manzo può essere anche ottenuto da mucche, tori e giovenche. Il bovino macellato entro il primo anno di vita viene invece chiamato vitello. L’accettabilità di questa carne come cibo varia in diverse parti del mondo.
Il manzo è il terzo tipo di carne più consumata al mondo e rappresenta circa il 25% della produzione di carne mondiale, dopo la carne di maiale e la carne di pollo, rispettivamente al 38% e al 30%. In termini assoluti, Stati Uniti, Brasile e Cina sono i tre principali Paesi consumatori di manzo al mondo. I maggiori esportatori sono invece Brasile, India, Australia e Stati Uniti. La produzione di carne bovina è importante per tutte le economie del Sud America, soprattutto per Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile, ma anche per Messico, Canada, Nicaragua, Bielorussia e altri Stati.
Il manzo muscolare può essere tagliato per arrosti, costatine o bistecche (lombo, scamone, costata di manzo). Alcuni tagli sono trattati (carne in scatola, jerky) e talvolta mescolato con carne di bovini di età superiore, più magri, macinata o utilizzata in salsicce. Il sangue viene utilizzato in alcune varietà di sanguinaccio. Altre parti che si mangiano comprendono la coda, la lingua, il fegato, la trippa (dal reticolo al rumine), alcune ghiandole (in particolare il pancreas e il timo, chiamato animella), il cuore, il cervello (anche se in alcuni casi si può incorrere in BSE), i reni e anche i testicoli del bue (negli Stati Uniti cucinati in un piatto chiamato Rocky Mountain oysters). Alcuni intestini sono cotti e mangiati così come sono, ma spesso vengono prima puliti per essere utilizzati come involucro naturale di salsicce. Le ossa, infine, sono usate per preparare il brodo di manzo.
Il manzo da bue domestico e da giovenca è molto simile, ossia tutti i trattamenti sono svolti allo stesso modo, anche se il bue è leggermente più grasso. La carne di vacca e di toro è più anziana e più difficile da trattare, quindi viene spesso utilizzata per essere tritata o macinata. Il bestiame allevato per la carne può essere lasciato crescere liberamente su praterie oppure il bacino di nutrimento può essere circoscritto a un recinto come parte di un’operazione di alimentazione chiamata foraggio. In questo tipo di impianti sono usati solitamente grano, proteine, crusca e preparati di vitamine.