Spiedini alla Bolognese
Gli Spiedini alla Bolognese sono un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena in allegra compagnia di familiari ed amici.
Per gli Spiedini alla Bolognese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un piatto fondo mettere il pangrattato e tenere da parte.
In un piatto fondo mettere la farina e tenere da parte.
In un piatto fondo sbattere con i rebbi di una forchetta le uova con 1 pizzico di sale e tenere da parte.
In un pentolino scaldare il latte e tenere da parte.
Lavare le fette di vitello o di maiale, asciugarle con carta assorbente da cucina, batterle leggermente con il pesta-carne per rompere le fibre, salare, pepare e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere le fette di vitello o di maiale e farle rosolare da ambo le parti.
Far raffreddare, tagliarle in 8 quadratini delle stesse dimensioni dei quadratini del pancarrè, dell’emmental e della mortadella.
Infilare in 4 spiedini di metallo o di legno, della lunghezza di 10 cm, alternativamente 1 fettina di pancarrè, emmental e quadratino di carne, iniziando e terminando con la fettina di pane.
Passare gli spiedini nel latte tiepido, nella farina, nelle uova sbattute ed in fine nel pangrattato.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio di arachidi.
Aggiungere gli spiedini e friggerli in ogni loro parte fino a doratura completa.
Prelevarli dalla padella con un mestolo forato e disporli su carta assorbente da cucina per far rilasciare l’olio in eccesso.
Disporli ordinatamente su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
Gli Spiedini alla Bolognese si possono accompagnare con verdure arrostite al barbecue od in padella come peperoni, pomodori, melanzane e zucchine.
La mortadella è un grosso insaccato originario di Bologna, composto da carne di suino cotta e triturata finemente, mescolata con cubetti di grasso di maiale (principalmente il grasso duro del collo), generalmente di forma cilindrica o ovale. È tradizionalmente aromatizzata con grani di pepe nero, alcune versioni possono contenere anche pistacchi o più raramente bacche di mirto. La versione più conosciuta è la Mortadella Bologna ma se ne trovano altre varietà, anche fatte con altre carni.
L’origine del nome “mortadella” è dibattuta. Una teoria fa derivare il nome dal termine latino mortarium (mortaio), attrezzo tradizionalmente usato per pestare la carne.
Una prova dell’esistenza di produttori di mortadelle già in epoca romana è il ritrovamento a Bologna di una stele dell’età imperiale raffigurante sette maialetti condotti al pascolo e un mortaio con pestello, attrezzo solitamente usato dai Romani per lavorare le carni.
La mortadella di puro suino è un insaccato cotto, dalla forma cilindrica od ovale, di colore rosa e dall’odore intenso e leggermente speziato. Per la sua preparazione vengono impiegati tagli di carne e lardelli, triturati adeguatamente allo scopo di ottenere una pasta fine. Una volta tagliata, la superficie generalmente si presenta vellutata e di colore rosa.
La mortadella è un prodotto utilizzato in diverse preparazioni, può essere consumata affettata abbinata con il pane o tagliata a cubetti come antipasto.
È usata in diversi piatti della tradizione bolognese, per esempio è un ingrediente del ripieno dei tortellini, frullata compone la “spuma di mortadella” e compare come ingrediente dello Stecco petroniano.