Strascinati alla Calabrese

Pubblicità

Strascinati alla Calabrese

Gli Strascinati alla Calabrese sono un contorno gustoso e saporito, anche vegetariano, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Per gli Strascinati alla Calabrese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Pelare l’aglio e tenere da parte.

Pulire, lavare, affettare finemente le cipolle e tenere da parte.

Pelare le patate con il pela-verdure, lavarle sotto acqua corrente e tenere da parte.

Pelare le melanzane con il pela-verdure, eliminare picciolo verde ed il fondo e tenere da parte.

Pelare i peperoni con il pela-verdure, eliminare il torsolo, i semi, le coste bianche interne, tagliarlo a listarelle e tenere da parte.

Tagliare testa e fondo alle zucchine, lavarle sotto acqua corrente, affettarle a rondelle e tenere da parte.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le patate per 20 minuti, scolarle farle raffreddare, tagliarle a fette e tenere da parte.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le melanzane intere per 15 minuti, scolarle, strizzarle con le mani per far uscire l’acqua, tagliarle a fette e tenere da parte.

In una padella antiaderente capiente mettere a scaldare il burro e l’olio evo.

Aggiungere le cipolle affettate, l’aglio schiacciato con i rebbi di una forchetta e far imbiondire.

Unire le patate affettate e cuocere per 5 minuti mescolando.

Aggiungere le zucchine affettate, i peperoni a listarelle, le melanzane a fette, pepe o peperoncino, a piacere, sale e cuocere per 20 minuti a fiamma moderata, mescolare di tanto in tanto.

Eliminare l’aglio ed il peperoncino.

Versare il tutto in una legumiera.

Servire in tavola nella legumiera o porzionata su piatto individuale ad ogni commensale.

Nota

La melanzana o Solanum melongena è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, coltivata per il frutto commestibile. La melanzana viene importata in Medio Oriente e nel Mediterraneo nel VII secolo e quindi non ha un nome latino o greco. In Italia venne inizialmente chiamata petonciana o anche petronciano. Per evitare fraintendimenti sulle sue proprietà, la prima parte del nome venne mutata in mela dando così origine al termine melangiana e poi melanzana. Il nome melanzana, in particolare, veniva popolarmente interpretato anche come mela non sana, proprio perché non è commestibile da cruda. Dalla forma araba con l’articolo (al-bādhingiān) derivano invece la forma catalana (albergínia) e francese (aubergine). La melanzana è una pianta erbacea, eretta, alta da 30 cm a poco più di un metro. I fiori grandi, solitari, sono violacei o anche bianchi. I frutti sono bacche grandi, allungate o rotonde, normalmente nere, commestibili dopo la cottura. La melanzana è originaria dell’India. Sebbene esistano innumerevoli documenti che dimostrano la coltivazione della melanzana nell’area del sud-est asiatico sin dalla preistoria, sembra che in Europa fosse sconosciuta fino al XVI secolo. La diffusione in Europa di nomi derivati dall’arabo e la mancanza di nomi antichi latini e greci indicano che fu portata nell’area mediterranea dagli arabi agli inizi del Medioevo. La melanzana cruda ha un gusto amaro che si stempera con la cottura, che rende inoltre l’ortaggio più digeribile e ne esalta il sapore. La melanzana ha la proprietà di assorbire molto bene i grassi alimentari, tra cui l’olio, consentendo la preparazione di piatti molto ricchi e saporiti. Per questi motivi la melanzana è consumata preferibilmente cotta. Si consuma fritta, cotta al forno o grigliata; alcune preparazioni tipiche sono: le melanzane alla parmigiana, la moussakà, la ratatouille, la pasta alla Norma e la Caponata.

 

(Visited 11 times, 1 visits today)
Pubblicità
Pubblicità