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Sugo al burro tartufato

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Ingredienti

Regolare le porzioni
100gr Burro
1 confezione pasta di tartufo Di tartufo bianco
4 cucchiai Parmigiano Reggiano
qb Sale
qb Pepe

informazioni Nutrizionali

0,85g
Proteine
717k
Calorie
81g
Grassi
0,1g
Carboidrati
0,1g
Zuccheri

Sugo al burro tartufato

Sugo al burro tartufato

Caratteristiche:
  • Tradizionale

Mettere il burro in un pentolino e farlo sciogliere a bagnomaria.
Mescolare con delicatezza, aggiungere il formaggio, aggiustare di sale e pepe e mescolare delicatamente.
Unire la pasta di tartufo, nella quantità desiderata, si consiglia 1 cucchiaio.
Mescolare bene.

  • 15
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Sugo al burro tartufato

Il Sugo al burro tartufato è un condimento delicato e versatile, da usare in sostituzione del normale burro ogni volta che si vuole preparare un gustoso piatto a base di tartufo.

Per il Sugo al burro tartufato disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Mettere il burro in un pentolino e farlo sciogliere a bagnomaria.

Mescolare con delicatezza, aggiungere il formaggio, aggiustare di sale e pepe e mescolare delicatamente.

Unire la pasta di tartufo, nella quantità desiderata, si consiglia 1 cucchiaio.

Mescolare bene.

Utilizzare il sugo per la pasta, per la pasta fresca, per gli gnocchi, per i ravioli, per il risotto e per tutte le preparazioni per cui necessiti il sugo o lo si voglia utilizzare.

Nota

Peri il sugo al burro tartufato scegliere un burro di ottima qualità per ottenere un ottimo un condimento.

Il Sugo al burro tartufato è adatto alla preparazione di qualsiasi ricetta, dalle più semplici a quelle più elaborate. ottimo su bruschette o per un primo piatto molto saporito e dal gusto inconfondibile.

Tuber Micheli, è un genere di funghi dell’ ordine Pezizales, della famiglia delle Tuberaceae.

Al genere Tuber appartengono diverse specie di funghi ipogei comunemente chiamati tartufi, appartenenti alla famiglia Tuberaceae, phylum (divisione) degli Ascomiceti. I tartufi hanno un corpo fruttifero ipogeo, ovvero sotterraneo, e crescono spontaneamente nel terreno accanto alle radici di alcuni alberi o arbusti, in particolare querce e lecci, con i quali stabiliscono un rapporto simbiotico (micorizza).

Comunemente per tartufo si intende il solo corpo fruttifero ipogeo che viene individuato con l’aiuto di cani e raccolto a mano. Talune specie di tartufo costituiscono un’essenza alimentare molto pregiata, ricercata e costosa; altre specie sono invece considerate di poco pregio o, talvolta, perfino lievemente tossiche. In ogni caso i tartufi emanano un tipico profumo penetrante e persistente che si sviluppa solo a maturazione avvenuta e che ha lo scopo di attirare gli animali selvatici (maiale, cinghiale, tasso, ghiro, volpe), nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie.

In Italia è sempre possibile raccogliere tartufi, salvo durante il periodo di fine aprile. Tradizionalmente la raccolta era compiuta impiegando un maialino. Il problema di tale metodo è che il maiale è ghiotto di tartufi, ed occorre trattenerlo per impedirgli di mangiare il ritrovato. Inoltre è vietato dalla legge poiché nella ricerca causa danni ambientali.

Al giorno d’oggi, in Italia si impiegano esclusivamente cani debitamente addestrati. Non si impiegano razze particolari (a parte il lagotto romagnolo), al contrario in genere si sceglie un meticcio di piccola taglia.

Raramente viene commercializzato intero e fresco, a causa del costo esorbitante, della difficoltà di trasporto e conservazione e della caratteristica attitudine del tartufo a essere trasformato in modo creativo. È sufficiente infatti una ridottissima quantità di tartufo per insaporire un piatto o una salsa e l’enorme valore aggiunto della lavorazione stimola il proliferare di piccole imprese di trasformazione.

Vengono preparati normalmente vasetti con tartufi interi di piccole dimensioni e anche altri prodotti a base di tale fungo: carpaccio (ovvero a fettine molto sottili), salse pronte comprendenti in genere una base di funghi, che si prestano all’uso su crostini, bruschette, pasta di grano duro, pasta fresca o di soia, bistecche di filetto. Altre preparazioni comuni sono la grappa e l’amaro al tartufo.

Gli oli di oliva aromatizzati al tartufo sono molto richiesti, ma a causa di difficoltà insite nel processo di produzione, la maggior parte di essi vengono preparati con aroma di sintesi a base di bis-metiltiometano. Tale aroma viene spesso aggiunto anche a salse con polpa di tartufo.

Per evitare di acquistare prodotti sintetici leggere bene l’etichetta se appare la dicitura “aroma” significa che il prodotto è a base di bis-metiliometano.  Quando il prodotto è naturale in genere non appare alcuna specifica oppure è specificato come “aroma naturale”. Alcune preparazioni particolari si stanno affermando grazie all’inventiva dei produttori, come le Peschette d’Abruzzo, preparati con pesche verdi nane, olio ed aceto.

 

Risotto allo Champagne

 

 

Sugo al brandy

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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