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Torta salata alla verza della Valtellina

La Torta salata alla verza della Valtellina è una ricetta della tradizione culinaria italiana molto saporita, vegetariana e molto gustosa. La Torta salata alla verza della Valtellina è semplice e veloce da realizzare. La Torta salata alla verza della Valtellina è una deliziosa ricetta, gustosa ed adatta ad ogni occasione.

 

Per la Torta salata alla verza della Valtellina
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

 

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:

  • la verza, tagliarla a listarelle e tenere da parte
  • le foglie di salvia e tenere da parte.

Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.

Pelare, l’aglio e tenere da parte.

 

Su di un tagliere ,
tagliare il bitto a dadini e tenere da parte.

Disporre la farina a fontana, sul piano di lavoro,
rompere nel centro le uova, unire 120gr di burro a pezzetti
e un pizzico di sale e amalgamare,
aggiungendo acqua sufficiente per un impasto morbido,
liscio ed omogeneo,
oppure usare impastatore elettrico con fruste ritorte.

Avvolgere l’impasto nella pellicola trasparente per alimenti
e metterlo in frigorifero per 1 ora.

Appassire per 5 minuti, in una padella antiaderente capiente,
con 20gr di burro la cipolla tritata, l’aglio sbucciato e la salvia lavata.

Unire la verza a listarelle, salare e cuocere per 5 minuti,
togliendo l’aglio e la salvia.

In una ciotola mettere, la panna,
i tuorli ed il parmigiano, salare e pepare.

Stendere la pasta in una sfoglia alta 3 mm,
ricavandone 2 dischi di differente diametro.

Con il disco più grande foderare una tortiera imburrata e versare le verze,
cospargere con il bitto a dadini e bagnare con il composto alla panna.

Coprire con l’altro disco e sigillare bene la torta.
Cuocere la torta nel forno già caldo a 180 °C per 40 minuti.

 

Servire calda.

 

Servire in tavola su piatto di portata
o 1 fetta per ogni commensale su piatto individuale.

 

 

Nota
La Torta salata alla verza della Valtellina è un piatto molto versatile si può gustare come secondo piatto invernale, come antipasto ma anche per essere portata ad un picnic. La Torta salata alla verza della Valtellina è povera di grassi e calorie è ideale per una dieta light.

La verza o cavolo verza (Brassica oleracea var. sabauda ), detta anche cavolo di Milano (o cavolo lombardo e cavolo di Savoia), è una varietà di Brassica oleracea simile al cavolo cappuccio, ma a differenza di questo presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti.

Pianta biennale con radice fittonante non molto profonda, possiede fusto eretto, di lunghezza raramente superiore ai 30 centimetri. La palla, verde o rosso-violacea, non è molto compatta; le foglie interne sono bianco-giallastre. Viene coltivato in varie zone d’Italia ed è un ortaggio molto conosciuto.

Di origine antichissima, il cavolo verza è coltivato soprattutto nelle regioni centro-settentrionali d’Italia. Particolarmente diffusa è la produzione nel Canavese: a Montalto Dora in novembre si svolge una tradizionale Sagra del cavolo verza.

Il suo utilizzo in cucina è diffuso in gran parte d’Europa e in molte regioni italiane, soprattutto previa cottura e per la preparazione di zuppe e minestre: particolarmente apprezzati sono il riso e verza cun custëini (risotto alla verza e costine di maiale, del Piacentino) e la zuppa ‘d pan e còj (zuppa di pane e cavoli verza) del Canavese. Nei secondi interviene, spesso in abbinamento a carne di maiale, in alcuni piatti caratteristici come i Caponet piemontesi, i Dolmades greci, il Sarma della Romania, i Kohlrouladen  dell’area germanica, i Verzolini della cucina piacentina, le Verze sofegae venete, il Bottaggio milanese e la nota Cassoeula. Nella cucina valtellinese è utilizzata per la preparazione dei famosi Pizzoccheri, tipo di pasta di grano saraceno, con aggiunta di patate a tocchetti, formaggio valtellina casera, grana grattugiato, aglio, burro e salvia. Infine anche la cucina olandese fa uso di una specie di verza nel suo piatto più noto, la  Boerenkool met worst. Anche alcune preparazioni di Sushi prevedono l’utilizzo di foglie di verza. Anche la verza si può consumare cruda, come si usa per il cappuccio, tagliata sottile e mista ad altre insalate con la differenza che il suo sapore è un po’ forte e non gradito a tutti.

 

 

Ricetta per Penne con verze e polpettine

 

 

Gnocchetti alla parigina

 

 

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