Tranci di Tonno in Salsa Piccante

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Tranci di Tonno in Salsa Piccante

I Tranci di Tonno in Salsa Piccante sono un secondo piatto saporito ed appetitoso, ottimo da gustare a pranzo od a cena, a base di pesce, con familiari ed amici.

Per i Tranci di Tonno in Salsa Piccante
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Pulire, lavare, tritare:

  • la cipolla e tenere da parte
  • la carota e tenere da parte.

Lavare, pestare con la lama di un coltello la gamba di sedano,
tagliarla a pezzetti
e tenere da parte.

Spremere un limone nello spremiagrumi
e tenere il succo da parte.

Lavare sotto acqua corrente i capperi,
asciugare con carta assorbente da cucina,
strizzarli e tenere da parte.

Sgocciolare i filetti di acciuga dall’olio di conservazione
e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
il tonno, togliere la pelle utilizzando un coltellino ben affilato
e tenere da parte.

 

Steccare con i filetti di acciuga i tranci di tonno
e metterli in un piatto di portata,
bagnarli con il succo di limone,
con 6 cucchiai di olio evo, sale, pepe
e far marinare per 60 minuti,
di tanto in tanto girare i tranci
in modo che assorbano bene la marinatura.

 

In una padella antiaderente capiente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere i tranci di tonno
e farli rosolare da ambo le parti.

Bagnarle con il vino bianco.

Unire la cipolla, la carota, il sedano tutti tritati,
la passata di pomodoro
e cuocere per 20 minuti a fiamma bassa
ed a padella coperta.

Unire i capperi
e ½ bicchiere di acqua.

 

Trasferire il tutto in una teglia da forno
leggermente unta di olio evo.

Infornare a forno caldo a 180°C per 10 minuti.

Togliere dal forno,
depositare la preparazione su di un piatto di portata
e spolverizzare con il prezzemolo tritato.

 

Servire in tavola
direttamente su piatto di portata.

 

 

 

Nota

I Tranci di Tonno in Salsa Piccante sono un secondo piatto della tradizione culinaria Italiana.

I Tranci di Tonno in Salsa Piccante si possono accompagnare con patate lesse o con verdure crude a piacere.

Thunnus South, 1845 è un genere della famiglia Scombridae che raggruppa otto speci di grandi pesci pelagici predatori, conosciuti comunemente come tonni.

Già gli antichi praticavano su larga scala la pesca del tonno, soprattutto a Gibilterra e nell’Ellesponto, in Sicilia lungo le coste del trapanese.

La tecnica di pesca variava a seconda del luogo e della stagione.

La specie pescata era soprattutto il tonno

La maggior parte della flotta tonniera utilizza le reti di circuizione; si usano anche i palamiti che, senza misure di mitigazione, causano la morte di migliaia di tartarughe, uccelli marini e squali.

Questo sistema di pesca ha colpito anche gli stock del tonno pinna gialla.

Il tonnetto striato, che oggi è la specie più utilizzata per il consumo alimentare al mondo, è pescato a canna, più ecosostenibile.

Le varie parti del tonno (ventresca, filetti, bottarga, mosciame, lattume, cuore, buzzonaglia) vengono utilizzate per la preparazione di piatti che ne prevedono l’uso crudo, come nel sushi o nel sashimi, e cotto.

Viene anche conservato sott’olio o al naturale (in acqua salata), generalmente confezionato in scatolette metalliche o vasetti di vetro.

Normalmente in Italia il tonno maggiormente commercializzato è il tonno pinna gialla (yellowfin), la specie oceanica più diffusa e per questo di prezzo in genere più basso, mentre il tonno rosso (bluefin), tipico del Mediterraneo, è in via di estinzione.

In Spagna è utilizzato anche il tonno alalunga. Da alcuni anni il più diffuso al mondo per l’inscatolamento sott’olio è il tonnetto striato.

Il consumo di tonno contaminato da batteri senza alterazioni organolettiche può dare origine alla cosiddetta sindrome sgombroide (HFP, histamine fish poisoning), una reazione gastro-enterica con sintomi simil-allergici che insorgono da dieci minuti a qualche ora dall’ingestione (in media dopo novanta minuti), riconducibili all’istamina (una sostanza che stimola l’infiammazione) in esso contenuta.

I sintomi si risolvono spontaneamente nell’arco di qualche ora, ma possono durare fino a 48 ore. Raramente si hanno quadri sintomatici gravi.

Insieme ad altri predatori in testa alla catena alimentare, come pescespada e verdesca, è uno dei pesci con i più alti livelli di mercurio. I tempi di digestione medi sono tra le cinque e sei ore per il tonno sott’olio crudo.

Numerose regioni italiane hanno inserito nel proprio elenco di prodotti agroalimentari tradizionali il tonno o parti di esso:

Liguria: tonno sott’olio, tonnina. Toscana: tonnina, filetto di tonno.

Sicilia: bottarga, uovo di tonno, tonno di tonnara, buzzonaglia, Ficazza, o “sosizzune”, tonno in agrodolce, cuore, cuore di tonno, figatello, lattume

musciame di tonno, filetto di tonno, tonno affumicato, tonno sott’olio, ventre di tonno, tunnina, polmonello. Calabria: bottarga di tonno, tonno sott’olio, pesantono sott’olio, pisantuni sutt’ogghiu. Sardegna. belu, trippa di tonno

bottarga di tonno, bottariga di tonno, butariga de tonnu, butarga de tonnu, butarla de scampirru, cuore, cuore di tonno, figatello, lattume musciame di tonno, filetto di tonno, tonno affumicato, tonno sott’olio

tunninia. Piemonte: Antipasto piemontese.

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