Triangoli di Porro Ripieni
I Triangoli di Porro Ripieni sono un contorno gustoso e saporito ideali per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per i Triangoli di Porro Ripieni disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Pulire, lavare, i porri, tagliare ed eliminare la parte verde ed il fondo con le radici, tenere solo la parte bianca intera e tenere 12 foglie bianche da parte.
In un pentolino mettere a fondere 80gr di burro a fiamma bassa e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tritare la pancetta e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a dadini la mollica di pane e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, pelare la barbabietola, tagliarla a pezzetti, metterla in una ciotola con acqua fredda per 30 minuti, scolarla, tritarla e tenere da parte.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a lessare le 12 foglie intere di porri per 20 minuti a fiamma moderata, scolarle, depositarle singolarmente su di un canovaccio e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere la pancetta tritata, la mollica di pane a cubetti e far rosolare per 10 minuti rigirandoli.
Mettere nel bicchiere del mixer la pancetta e i cubetti di pane rosolati, la barbabietola tritata, il parmigiano, la noce moscata, pepe, sale, azionare il mixer al fine di ottenere il ripieno liscio ed omogeneo.
Su di una leccarda da forno ricoperta da carta da forno disporre le foglie di porro allineate, depositare sopra ogni foglia un po’ di ripieno preparato, avvolgere ogni foglia a triangolo sul ripieno e versare sopra il burro fuso.
Infornare sotto il grill del forno fino a doratura.
Disporre i triangoli dorati su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
I Triangoli di Porro Ripieni sono ideali per accompagnare carni e pesci lessi o cotti al forno.
Il porro (Allium ampeloprasum L.) è una pianta erbacea monocotiledone biennale, tradizionalmente classificata nella famiglia delle Liliaceae, che la moderna classificazione APG colloca tra le Amaryllidaceae. È il simbolo nazionale del Galles. Le varietà più diffuse, attestate in Italia sono quattro: il Grosso corto d’ estate, il Grossissimo di Rouen, il Lungo gigante d’ inverno d’ Italia, il Mostruoso di Carentan e il famosissimo Cervere. La sua coltivazione si è sviluppata soprattutto nelle regioni del centro Italia ed in Piemonte, specialmente a Chivasso. Il porro è usato in numerose ricette, in cui compare da protagonista. Usato in tutte le sue varianti, ben si adatta alle richieste crescenti di una cucina vegetariana e vegana. Nell’ultimo caso, alla buonissima crema di porro, realizzata con brodo vegetale, farina, olio extra vergine d’olivo e crostini, basterà sostituire il parmigiano reggiano con del lievito in scaglie, ed ecco una ricetta vegana. Il porro è ottimo gustato lesso, con un filo d’olio, può anche essere usato per i soffritti in sostituzione della cipolla o dell’aglio. Il sapore, decisamente più dolce, è ideale per i palati più delicati. Per apprenderne al meglio il suo largo impiego bisogna sbizzarrirsi con le zuppe, regine dell’inverno, dove mescolato al farro ed all’ orzo, arricchirà di gusto di ogni pietanza.