Trofie al Nero di Seppia con Sugo di Orata

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Trofie al Nero di Seppia con Sugo di Orata

Le Trofie al Nero di Seppia con Sugo di Orata sono un primo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per le Trofie al Nero di Seppia con Sugo di Orata disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Pulire, lavare, tritare lo scalogno e tenere da parte.

Pelare, tritare l’aglio e tenere da parte.

Pelare la carota, lavarla, tritarla e tenere da parte.

Lavare il sedano, pestarlo con la lama di un coltello, tritarlo e tenere da parte.

Lavare il peperoncino, eliminare il torsolo, i semi, le coste bianche interne, tritarlo e tenere da parte.

Lavare i filetti di orata sotto acqua corrente, asciugarli con carta assorbente da cucina, con un coltello ben affilato tagliarli a pezzetti e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere l’aglio, lo scalogno, il sedano, la carota tutti tritati e far rosolare.

Unire i pezzetti di orata, sale e far dorare.

Versare il vino bianco secco e far evaporare.

Aggiungere la passata di pomodoro, il peperoncino tritato e cuocere a fiamma bassa per 25 minuti, mescolare di tanto in tanto.

Spegnere il fuoco e tenere da parte.

Versare in una ciotola il nero di seppia, con la punta di un coltello incidere il sacchetto del nero, farlo fuoriuscire.

Versare acqua calda e far sciogliere bene mescolando, poi filtrare con il colino fine.

In una pentola piena di acqua bollente salata, mettere a cuocere la pasta, per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore.

Scolare le trofie al dente, versarle nella ciotola con il nero di seppia filtrato e mescolare bene in modo che le trofie si colorino bene con il nero.

Versare le trofie nere in padella con il sugo di orata e farle saltare per 3 minuti a fiamma moderata, mescolando.

Versare la preparazione in una zuppiera, aggiungere un filo di olio evo e mescolare.

Servire in tavola direttamente nella zuppiera preparata.

Nota

I filetti di orata possono essere anche surgelati, farli sgelare e poi seguire la ricetta.

Il nero di seppia lo vendono in sacchettini al supermercato.

L’orata (Sparus aurata ) è un pesce osseo di mare e di acque salmastre, appartenente alla famiglia delle Sparidae.
Il nome deriva dalla caratteristica striscia di color oro che il pesce mostra fra gli occhi.

L’orata è presente in tutto il Mediterraneo e nell’Atlantico orientale, dall’estremo sud delle isole Britanniche a Capo Verde. È un pesce strettamente costiero e vive tra i 5 e i 150 m dalla costa; frequenta sia fondali duri che sabbiosi, è particolarmente diffusa al confine fra i due substrati. Normalmente conduce una vita solitaria o a piccoli gruppi. È una specie molto eurialina, tanto che si può frequentemente rinvenire in lagune ed estuari, ma è estremamente sensibile alle basse temperature. È molto comune nei mari italiani.

Le orate sono ermafrodite proterandriche: la maggior parte degli individui subiscono l’inversione sessuale all’età di 2 anni (33–40 cm di lunghezza). La riproduzione (con più cicli di ovodeposizione) avviene tra ottobre e dicembre. L’alimentazione in natura consiste prevalentemente di molluschi e crostacei di cui sminuzza il guscio con le forti mascelle

L’orata è oggetto di pesca sportiva e commerciale su tutte le coste mediterranee. In crescita è l’allevamento in acquacoltura, importante voce dell’economia di molte località costiere lungo tutta la costa europea mediterranea. In Italia particolarmente rinomato è l’allevamento (in vasca a terra come in gabbie in mare) nelle lagune adriatiche e lungo le coste toscane soprattutto nella Laguna di Orbetello e nella zona di Capalbio ed Ansedonia.
Le orate pescate presentano carni più magre di quelle d’allevamento (dovuto alla minor possibilità di muoversi e alla maggior quantità disponibile di cibo di queste ultime); segnalato anche un maggior contenuto di acidi grassi essenziali.

È un pesce dalle carni molto pregiate, prive o quasi di lische, è paragonabile al branzino. Può essere cotto intero al forno, al sale, farcito, alla griglia o in court-bouillon, ma può anche essere sfilettato e cotto a filetti.

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