Ingredienti
- 16 uccellinianche diversi puliti
- 8 spicchi Aglio
- 2 limone
- 3 rametti rosmarino
- 1/2 bicchiere Olio Evo
- qb Pepe
- qb Sale
Direzione
Uccellini Fritti alla Ciociara
Gli Uccellini Fritti alla Ciociara sono un secondo piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.
Per gli Uccellini Fritti alla Ciociara disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, i rametti di rosmarino e tenere da parte.
Pelare l’aglio e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, tagliare a spicchi i limoni e tenere da parte.
Sul piano di lavoro, se non fossero già puliti, pulire gli uccellini, togliere le piume, le interiora, le zampe, il collo, la testa, lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, condirli internamente ed esternamente con pepe e sale, legarli con spago da cucina e tenere da parte.
In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.
Aggiungere gli spicchi di aglio, i rametti di rosmarino e far imbiondire.
Unire gli uccellini e far rosolare in ogni loro parte, rigirandoli.
Eliminare i rametti di rosmarino e continuare la cottura per 10 minuti a fiamma vivace, rigirando gli uccellini e spennellarli con il sugo di cottura di tanto in tanto.
Prelevare gli uccellini cotti, slegarli, metterli allineati su di un piatto di portata, contornarli con gli spicchi di aglio ed irrorare con il loro sugo di cottura.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata preparato con a parte un piattino con gli spicchi di limone a disposizione dei commensali.
Nota
Gli Uccellini Fritti alla Ciociara si accompagnano con patate al forno o lessate.
L’aglio (Allium sativum ) è una pianta coltivata bulbosa, assegnata tradizionalmente alla famiglia delle Lilliaceae.
Il suo utilizzo primo è quello di condimento, ma è ugualmente usato a scopo terapeutico per le proprietà congiuntamente attribuitegli dalla scienza e dalle tradizioni popolari.
A causa della sua coltivazione molto diffusa l’aglio viene considerato quasi ubiquitario, ma le sue origini sono asiatiche (sono state rintracciate nella Siberia sud-occidentale), velocemente diffusosi nel bacino mediterraneo e già conosciuto nell’antico Egitto.
L’odore caratteristico dell’aglio è dovuto a numerosi composti organici di zolfo tra cui l’allina ed i suoi derivati, come l’allicina ed il disolfuro di diallile.
La pianta non ama il freddo autunno-invernale. Allora comincia ad afflosciarsi, fino a seccarsi del tutto. È a questo punto che il tubero sotterraneo andrebbe raccolto. I bulbi che invece si lasciano in loco, rivegeteranno l’anno seguente, coi primi caldi. L’aglio in cucina è molto utilizzato come condimento, ad esempio come ingrediente per salse come Bagna cauda, pesto, aioli, tzatziki . La parte commestibile sono i bulbilli (spicchi). Si consuma crudo o cotto, fresco o secco, intero, a fettine, tritato, in polvere. Talvolta gli spicchi vengono utilizzati per insaporire la pietanza ma non vengono direttamente consumati.
Nel folclore europeo, si riteneva che l’aglio tenesse lontani i vampiri e si indossava in un sacchetto intorno al collo. Questa tradizione si può collegare al fatto che i vampiri erano considerati dei “parassiti” e conseguentemente l’aglio, avendo proprietà antibatteriche, li teneva lontani.
Il suo potere antisettico era noto fin dall’antichità: nel Medioevo i medici usavano delle mascherine imbevute di succo d’aglio per proteggersi dalle infezioni e tutt’oggi è ampiamente usato nella medicina popolare.
Si consigliava di tenere l’aglio addosso la notte che precede il 24 giugno (S. Giovanni Battista) insieme ad altre erbe per proteggersi dalle streghe che in quella data, secondo la tradizione, celebrerebbero il grande sabba annuale che coincide con il solstizio d’ Estate.