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Uova al forno all’Emiliana

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Ingredienti

Regolare le porzioni
6 Uova
30gr Burro
2 cucchiai Marsala
qb Pepe
qb Sale

informazioni Nutrizionali

12,58g
Proteine
155k
Calorie
10,61g
Grassi
1,12g
Carboidrati
1,12g
Zuccheri

Uova al forno all’Emiliana

Uova al forno all’Emiliana

Caratteristiche:
  • Tradizionale

In un pentolino far sciogliere il burro, aggiungere i fegatini, a fuoco basso, a cottura quasi ultimata versare il marsala, terminare la cottura e tenere da parte.
Imburrare una ciotola capiente a bordi bassi e resistente al calore del forno, rompere le uova, avendo cura di distanziarle l’una dalle altre, condirle con sale e pepe.
Infornare a forno caldo a 180°C per 5 minuti, il tempo necessario per la cottura delle uova.
Togliere le uova dal forno e versare i fegatini su ogni uovo

  • 15
  • Serves 6
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Uova al forno all’Emiliana

Le Uova al forno all’Emiliana sono un secondo piatto gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena veloce in famiglia.

Per le Uova al forno all’ Emiliana
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Sul piano di lavoro tagliare i fegatini di pollo a filetti sottilissimi
e tenere da parte.

In un pentolino far sciogliere il burro,
aggiungere i fegatini, a fuoco basso,
a cottura quasi ultimata versare il marsala,
terminare la cottura e tenere da parte.

Imburrare una ciotola capiente a bordi bassi
e resistente al calore del forno, rompere le uova,
avendo cura di distanziarle l’una dalle altre,
condirle con sale e pepe.

Infornare a forno caldo a 180°C per 5 minuti,
il tempo necessario per la cottura delle uova.

Togliere le uova dal forno
e versare i fegatini su ogni uovo

Servire in tavola nella ciotola
o con una paletta scorporare ogni uovo
e servire ogni commensale su piatto individuale.

 

 

Nota
Il burro è la parte grassa del latte, separata dal latticello tramite un processo di inversione di fase, derivante dalla panna. Il risultato del procedimento è un’emulsione, principalmente di acqua, in cui risultano disciolti zuccheri e proteine, nei grassi, nella cui fase fluida cristallizzano in parte.

Si tratta di un fluido con punto di rammollamento prossimo alla temperatura ambiente (32-35 °C), di aspetto solido e consistenza morbida con un colore variabile da bianco latte fino a giallo deciso, ricavato dalla parte lipidica del latte di diversi animali per inversione della panna ed eventuale fermentazione, nella tradizione europea continentale, o salatura, nei paesi anglosassoni. Viene usato come condimento e in cucina, analogamente oli vegetali e allo strutto. A parte l’uso alimentare, ha trovato uso come ingrediente in cosmetici, medicinali e lubrificanti.

Solitamente è di colore giallo pallido, e può variare da giallo intenso a quasi bianco. Indicativamente, per quanto riguarda il prodotto naturale e nelle produzioni derivanti da latte di animali ad alimentazione fresca, è bianco d’inverno e più giallo d’estate, a causa della diversa alimentazione degli animali da latte, fonte di caratenoidi naturali. Il colore giallo può anche essere conseguenza di alterazioni, dall’irrancidimento fino all’eventuale aumento della carica batterica acquisita, a causa di un periodo di tempo relativamente lungo trascorso tra la mungitura e la burrificazione, inoltre può essere colorato artificialmente con carotene ed altre sostanze. Il colore bianco, può invece riottenersi per procedimenti industriali di rifusione.

Secondo la legge italiana (l. 202/1983) la denominazione senza aggettivi di burro “è riservata al prodotto ottenuto dalla crema ricavata dal latte di vacca e al prodotto ottenuto dal siero di latte di vacca” e non può contenere grassi diversi aggiunti; come sovrascritto esistono varietà di burro di altre origini.

La composizione tipica di un prodotto commerciale definita dal Cosex Alimentarius è:

Grasso: minimo 80% con fosfolipidi (0,35%) steroli (0,21%) acidi grassi liberi(0,12%)

Acqua: max 16%

Solidi non lipidi : max 2% di cui lattosio (0,5-1,0%), proteine (0,4-0,8%), sali (0,1-0,2%)

I grassi presenti nel burro hanno la caratteristica di vedere una dominanza di acidi grassi volatili, solubili o insolubili in acqua, fatto che rende il burro differente dagli altri analoghi prodotti alimentari, per digeribilità (più digeribile a crudo e prestare attenzione a caldo per il suo basso punto di fumo, 150 °C contro i 238 °C dell’olio di soia) e per le vie metaboliche che caratterizzano la digestione degli stessi.
Il pur relativamente alto grado di saturazione dei grassi presenti, ma su catene molecolari più brevi (elevato tenore di C3-C10) ne fa un alimento differente dagli altri grassi ricchi di saturi di derivazione animale (lardo, strutto, grassi carnei) o vegetale (oli di cocco, palma e palmisti, margarine). Gli acidi grassi a corta e media catena, più solubili in acqua, si assorbono infatti a livello intestinale per proseguire nel fegato il processo metabolico, senza passare dalla fase di chilomicroni e dalle vie linfatiche dei grassi più pesanti.

La burrificazione è il processo di produzione del burro, in cui 100 litri di latte vengono trasformati in 4-5 chili di prodotto finito. Si diversifica a seconda del tipo di burro prodotto. In Italia il principale tipo è da affioramento, mentre in altri paesi d’Europa prevale il migliore tipo da centrifugazione.

Il burro generalmente inizia ad ammorbidirsi attorno ai 15°, molto al di sopra delle temperature dei normali frigoriferi. Il “cassetto del burro” che si può trovare in molti frigoriferi può essere una delle parti più calde all’interno dell’elettrodomestico, ma lascia comunque il burro piuttosto duro. Mantenere il burro strettamente incartato ritarda l’irrancidimento, causato dall’esposizione alla luce o all’aria, ed evita che il burro assuma altri odori. Il burro, se ben incartato, può essere conservato diversi mesi in un normale frigorifero.

Il burro ricopre un importante ruolo in pasticceria, dove è usato analogamente ad altri grassi solidi (come lo strutto, mantenendo una posizione privilegiata in virtù del suo sapore, particolarmente adatto alla preparazione di dolci. Talvolta, per alcuni prodotti dolciari, viene utilizzato un particolare burro, prodotto per winterrizzazione, che ha un punto di fusione più alto

Il burro ha anche altri usi, tradizionali e non legati alla cucina. Per esempio, nei Paesi Bassi il burro rancido era utilizzato come lubrificante degli ingranaggi dei mulini a vento, mentre nell’area himalayana è tuttora utilizzato per produrre lampade a burro accese nei monasteri con finalità sia religiose che pratiche.

 

Uova al forno con Acciughe

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La mia collezione personale di ricette. Provale sono tutte state preparate e provate personalmente. Buon appetito :D

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