Uova Ripiene in Salsa Tartara
Le Uova Ripiene in Salsa Tartara sono un antipasto od un secondo piatto, semplice gustoso e saporito ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per le Uova Ripiene in Salsa Tartara disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In un pentolino pieno di acqua bollente leggermente salata far rassodare 12 uova per 9 minuti dalla ripresa del bollore.
Farle raffreddare sotto acqua corrente, sgusciarle, tagliare 1 calottina per uovo e tenere da parte
Svuotarle delicatamente dai tuorli, fare attenzione di non rompere gli albumi sodi e tenere da parte.
Spremere un limone nello spremiagrumi e tenere il succo da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle finemente e tenere da parte.
Lavare sotto acqua corrente, asciugare con carta assorbente da cucina, i capperi, tritarli finemente e tenere da parte.
Pelare, lavare, i cetriolini, tritarli finemente e tenere da parte.
Preparare la Salsa Tartara:
In una ciotola capiente mettere 6 tuorli sodi, schiacciarli con un cucchiaio di lal silicone e ridurli in pasta, gli altri tuorli sodi utilizzarli per altre preparazioni.
Aggiungere sale, pepe, un cucchiaino di senape, a piacere, e versare l’olio evo, goccia a goccia o a filo piano piano e frustare.
Aggiungere il succo di limone o aceto e continuare a frustare al fine di ottenere una salsa liscia ed omogenea.
Unire il trito di capperi, cetriolini, prezzemolo ed amalgamare bene con un cucchiaio al silicone.
Mettere la salsa tartara in una sac a poche e riempire le uova sode svuotate.
Rimettere la calottina sopra ad ogni uovo, depositarle su di un piatto di portata e guarnire con la restante salsa tartara.
Mettere in frigorifero fino al momento di servire.
Servire in tavola direttamente sul piatto di portata.
Nota
Il cappero o Capparis spinosa è un piccolo arbusto o suffrutice ramificato a portamento prostrato-ricadente. Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci. Entrambi si conservano sott’olio, sotto aceto o sotto sale. Il portamento della pianta dei capperi è cespitoso, con fusto subito ramificato e rami lignificati solo nella parte basale, spesso molto lunghi, dapprima eretti, poi striscianti o ricadenti. La pianta entra in riposo durante i mesi freddi. In piena primavera riprende l’attività vegetativa e fiorisce nei mesi di maggio e giugno. La fioritura si protrae durante l’estate in condizioni di umidità favorevoli ed in tarda estate riprende d’intensità per diminuire progressivamente al sopraggiungere dell’autunno. Il cappero è coltivato fin dall’antichità ed è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo. È spontaneo solo su substrati calcarei: nel suo ambiente naturale cresce sulle rupi calcaree, nelle falesie, su vecchie mura, formando spesso cespi con rami ricadenti lunghi anche diversi metri. È una pianta eliofila e xerofila con esigenze idriche limitatissime. Le proprietà aromatiche sono contenute nei boccioli del fiore comunemente chiamati capperi. Utilizzati in gastronomia da millenni, si raccolgono ancora chiusi e si conservano in macerazione sotto sale o sotto aceto. I capperi sono solitamente usati per aromatizzare le pietanze e si sposano bene con una grande varietà di cibi: dalla carne, al pesce, alla pasta. Il frutto, di sapore simile ma più delicato del cappero, è detto cucuncio, cocuncio o capperone e si trova in commercio sotto sale, sott’olio o sotto aceto. È usato tradizionalmente nella cucina eoliana (isole Eolie) per condire piatti di pesce. Gli eoliani usano anche dissalare i cucunci o i capperi e consumarli al pari di una qualsiasi verdura, di solito in insalata. In ambito culinario vengono utilizzate anche le giovani foglie come insalata, previa cottura per pochi minuti in acqua bollente. L’ampia diffusione in Sicilia e l’uso tradizionale che se ne fa nella cucina siciliana hanno portato i capperi ad essere inseriti nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT) dal (Mipaaf) come prodotto tipico Siciliano. Il Cappero di Pantelleria ha invece ottenuto l’ Indicazione geografica protetta (IGP). Fin dall’antichità è diffusa la credenza che attribuisce proprietà afrodisiache al cappero. I capperi contengono più quercitina in rapporto al peso di ogni altra pianta. In erboristeria è utilizzata la corteccia della radice. I principi attivi hanno proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni. Può essere utilizzata nella cura della gotta, delle emorroidi, delle varici. Un infuso preparato con radici di cappero e germogli giovani era utilizzato in medicina popolare per alleviare i reumatismi.