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Vermicelli alla Calabrese

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Ingredienti

Regolare le porzioni
400gr Vermicelli
400gr Funghi freschi
90gr Burro
700gr Passata di pomodoro
1 Cipolle rosse
1 ciuffettino Prezzemolo
1 Peperoncino
qb Sale

informazioni Nutrizionali

5,5g
Proteine
136k
Calorie
1,2g
Grassi
23,8g
Carboidrati
1g
Zuccheri

Vermicelli alla Calabrese

Caratteristiche:
  • Tradizionale

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.
Aggiungere la cipolla ed il prezzemolo tritati e far imbiondire.
Unire il peperoncino, i funghi affettati e mescolare.
Versare la passata di pomodoro, sale e cuocere per 20 minuti a fiamma moderata, mescolare di tanto in tanto.
In una pentola con acqua bollente salata mettere a lessare i vermicelli per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore, a fiamma moderata.
Scolarli al dente versarli in una zuppiera, coprirli con il sugo ai funghi preparato e mescolare.

  • 50
  • Serves 4
  • Facile

Ingredienti

Direzione

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Vermicelli alla Calabrese

I Vermicelli alla Calabrese sono un primo piatto gustoso, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici.

Per i Vermicelli alla Calabrese disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina, il peperoncino, togliere il picciolo e tenere da parte.

Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.

Pulire con carta assorbente da cucina i funghi, togliere i gambi, tagliare la parte terrosa dai gambi, pulirli con carta assorbente da cucina, affettarli finemente teste e gambi e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a sfrigolare il burro.

Aggiungere la cipolla ed il prezzemolo tritati e far imbiondire.

Unire il peperoncino, i funghi affettati e mescolare.

Versare la passata di pomodoro, sale e cuocere per 20 minuti a fiamma moderata, mescolare di tanto in tanto.

In una pentola con acqua bollente salata mettere a lessare i vermicelli per il tempo di cottura indicato sulla confezione dal produttore, a fiamma moderata.

Scolarli al dente versarli in una zuppiera, coprirli con il sugo ai funghi preparato e mescolare.

Servire in tavola direttamente nella zuppiera.

Nota

I Vermicelli alla Calabrese sono un primo piatto della tradizione culinaria di Vibo Valentia.

Il Capsicum noto come peperoncino appartiene alla famiglia delle Solanaceae originario delle Americhe ma attualmente coltivato in tutto il mondo. Oltre al noto peperone il genere comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci.

Secondo alcuni, il nome latino “Capsicum” deriva da “capsa”, che significa scatola, e deve il nome alla particolare forma del frutto, una bacca, che ricorda proprio una scatola con dentro i semi.

Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi antichissimi. Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che già nel 5500 a.C. era conosciuto in Messico come pianta coltivata, ed era la sola spezia usata dagli indiani del Perù e del Messico. In Europa il peperoncino giunse grazie a Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. Poiché Colombo sbarcò in un’isola caraibica, molto probabilmente la specie da lui incontrata fu il Capsicum Chinense, il più diffuso in quelle isole.

Il frutto viene consumato fresco, essiccato, affumicato, cotto o crudo. Oltre alla sua capacità di bruciare il palato, si utilizza anche per aromatizzare, nonché per fare salse piccanti. Nelle specie piccanti, la capsaicina si concentra nella parte superiore della capsula, dove ci sono ghiandole che la producono, diffondendosi poi lungo la capsula. Al contrario di quanto si crede comunemente, non sono i semi, ma la membrana interna, la placenta, che contiene la maggior parte di capsaicina: quindi è quasi inutile togliere i semi per ridurre la piccantezza del frutto, mentre è consigliabile togliere la placenta.

In Italia il peperoncino è ampiamente usato e alcune regioni ne hanno fatto, soprattutto ispirandosi a piatti spagnoli e aragonesi, la base dei propri piatti regionali, come la Calabria, con la sardella e la famosa nduja, la Basilicata con i peperoni cruschi (“croccanti” in dialetto) per preparare piatti come Acquasale e Baccalà alla Lucana, la Campania con il baccalà alla gualalegna (gualano=bracciante) dove si abbina il crusco con il piccante, al peperone di Senise(in dialetto locale Zafaran), che ha ottenuto il marchio IGP dall’Unione Europea) e in generale tutto il Sud peninsulare. All’estero il peperoncino è usato molto in Messico (nelle salse, nel chili con carne), in Nordafrica (dove è alla base della Harissa ), in India, in Thailandia e nelle due Coree. Le cucine indiana, indonesiana, cinese sono associate all’uso del peperoncino, sebbene la pianta sia arrivata in Asia solo dopo l’arrivo degli europei

Il peperoncino è un condimento molto popolare. Quattro composti del peperoncino, tra cui i flavonoidi e i capsaicinoidi, hanno un effetto antibatterico, cosicché cibi cotti col peperoncino possono essere conservati relativamente a lungo. Questo spiega anche perché più ci si sposta in regioni dal clima caldo, maggiore sia l’uso di peperoncino ed altre spezie.

La capsaicina provoca dolore e infiammazioni se consumata in eccesso. Rappresenta anche l’ingrediente principale nello spray al pepe, usato come “arma non letale”.

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