Verza Farcita alla Italiana
La Verza Farcita alla Italiana è un secondo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.
Per la Verza Farcita alla Italiana disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una pentola con 1 litro di acqua leggermente salata ed un cucchiaino di dado vegetale, vedi nota, far raggiungere l’ebollizione e tenere da parte.
In una ciotola con un po’ di brodo vegetale mettere a rinvenire la mollica di pane per almeno 30 minuti, strizzarla e tenere da parte.
Le rigaglie o frattaglie costituiscono l’ingrediente principale di ricette e preparazioni culinarie, tipiche di varie regioni italiane.
L’inconveniente è quello riguardante il loro igiene.
Per questa ragione, prima di essere utilizzate in cucina, richiedono un’accurata pulizia. Anche le frattaglie che acquistiamo pulite in macelleria o al supermercato, debbono essere risciacquate e pulite prima della cottura.
Un metodo per pulire bene le frattaglie o rigaglie è quello di immergerle in acqua fredda lasciandole a bagno per almeno 30 minuti con ½ bicchiere di succo di limone o aceto bianco.
Risciacquarle accuratamente prima di cuocerle o riporle nei sacchetti per il freezer e congelarle.
Le rigaglie o frattaglie necessitano brevi tempi di cottura: minimi per quelle di vitello, un po’ più lunghi quelle di manzo e maggiori per quelle di maiale.
Togliere le foglie di verza più dure, lavare le rimanenti per eliminare eventuali residui di terra, eliminare il torsolo.
In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a sbollentare la verza per 20 minuti, sgocciolarle, far raffreddare e tenere da parte.
Preparare il ripieno:
In una padella antiaderente mettere a scaldare 50gr di burro.
Aggiungere la fettina di vitello, l’animella pulita, i fegatini di pollo puliti e far soffriggere mescolando.
Sgocciolarli, farli raffreddare, passarli al tritatutto e metterli in una ciotola.
Aggiungere la mollica di pane strizzata, il parmigiano,1 pizzico di sale, pepe, noce moscata, il tuorlo e mescolare bene.
Versare il brodo vegetale, il burro restante e portare a bollore.
Aprire le foglie di verza fredde e mettere in ciascuna un po’ di ripieno preparato, arrotolare le foglie su sé stesse, legarle con uno spago da cucina come un involtino.
Immergerle nel brodo in ebollizione, unire il restante burro e far cuocere per 90 minuti a fuoco basso.
Prelevarli dalla padella con un mestolo forato e disporle ordinatamente su di un piatto di portata.
Servire in tavola direttamente su piatto di portata.
Nota
La verza o cavolo verza (Brassica oleracea var. sabauda), detta anche cavolo di Milano (o cavolo lombardo e cavolo di Savoia, è una varietà di brassica olearia simile al cavolo cappuccio, ma a differenza di questo presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti.
Pianta biennale con radice fittonante non molto profonda, possiede fusto eretto, di lunghezza raramente superiore ai 30 centimetri. La palla, verde o rosso-violacea, non è molto compatta; le foglie interne sono bianco-giallastre. Viene coltivato in varie zone d’Italia ed è un ortaggio molto conosciuto.
Di origine antichissima, il cavolo verza è coltivato soprattutto nelle regioni centro-settentrionali d’Italia. Particolarmente diffusa è la produzione nel Canavese: a Montalto Dora in novembre si svolge una tradizionale Sagra del cavolo verza
Il suo utilizzo in cucina è diffuso in gran parte d’Europa e in molte regioni italiane, soprattutto previa cottura e per la preparazione di zuppe e minestre: particolarmente apprezzati sono il riso e verza cun custëini (risotto alla verza e costine di maiale, del Piacentino) e la zuppa ‘d pan e còj (zuppa di pane e cavoli verza) del Canavese. Nei secondi interviene, spesso in abbinamento a carne di maiale, in alcuni piatti caratteristici come i caponet piemontesi, i dolmades greci, il sarma della Romania, i Kohlrouladen dell’area germanica, i verzolini della cucina piacentina, le verze sofegae venete, il bottaggio milanese e la nota cassoeula. Nella cucina valtellinese è utilizzata per la preparazione dei famosi pizzoccheri, tipo di pasta di grano saraceno, con aggiunta di patate a tocchetti, formaggio Valtellina casera, grana grattugiato, aglio, burro e salvia. Infine anche la cucina olandese fa uso di una specie di verza nel suo piatto più noto, la boerenkool met worst.
Anche alcune preparazioni di sushi prevedono l’utilizzo di foglie di verza. Anche la verza si può consumare cruda, come si usa per il cappuccio, tagliata sottile e mista ad altre insalate con la differenza che il suo sapore è un po’ forte e non gradito a tutti.