Verza Ripiena alla Napoletana

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Verza Ripiena alla Napoletana

La Verza Ripiena alla Napoletana è un secondo piatto gustoso e saporito, ideale per un pranzo od una cena in famiglia o con amici o per un buffet.

Per la Verza Ripiena alla Napoletana disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Pulire, lavare, tritare la cipolla e tenere da parte.

Sul piano di lavoro, con un coltello ben affilato, affettare finemente la scamorza e tenere da parte.

Eliminare le foglie più dure alla verza, il torsolo e lavarla sotto acqua corrente.

In una pentola piena di acqua bollente leggermente salata, mettere a sbollentare la verza per 20 minuti, sgocciolarla e far raffreddare.

Sfogliare la verza e mettere le foglie una sopra l’altra in modo da formare 8 gruppi di foglie sovrapposte uguali di numero.

Mettere su ogni gruppo le fettine di scamorza, arrotolare le foglie su sé stesse, legarle con uno spago da cucina in modo da formare 8 involtini e tenere da parte.

In una padella antiaderente mettere a scaldare l’olio evo.

Aggiungere la cipolla tritata e far dorare.

Unire la passata di pomodoro, pepe, sale e cuocere per 25 minuti a fiamma bassa.

In una pirofila da forno mettere uno strato di salsa di pomodoro, allineare gli involtini preparati, ricoprirli con la restante salsa e spolverizzarli con il parmigiano.

Infornare a forno caldo a 180°C per 10 minuti.

Servire in tavola direttamente su pirofila.

 

 

Nota

La verza o cavolo verza (Brassica oleracea var. sabauda), detta anche cavolo di Milano (o cavolo lombardo e cavolo di Savoia, è una varietà di brassica olearia simile al cavolo cappuccio, ma a differenza di questo presenta foglie grinzose, increspate e con nervature prominenti.

Pianta biennale con radice fittonante non molto profonda, possiede fusto eretto, di lunghezza raramente superiore ai 30 centimetri. La palla, verde o rosso-violacea, non è molto compatta; le foglie interne sono bianco-giallastre. Viene coltivato in varie zone d’Italia ed è un ortaggio molto conosciuto.

Di origine antichissima, il cavolo verza è coltivato soprattutto nelle regioni centro-settentrionali d’Italia. Particolarmente diffusa è la produzione nel Canavese: a Montalto Dora in novembre si svolge una tradizionale Sagra del cavolo verza

Il suo utilizzo in cucina è diffuso in gran parte d’Europa e in molte regioni italiane, soprattutto previa cottura e per la preparazione di zuppe e minestre: particolarmente apprezzati sono il riso e verza cun custëini (risotto alla verza e costine di maiale, del Piacentino) e la zuppa ‘d pan e còj (zuppa di pane e cavoli verza) del Canavese. Nei secondi interviene, spesso in abbinamento a carne di maiale, in alcuni piatti caratteristici come i caponet piemontesi, i dolmades greci, il sarma della Romania, i Kohlrouladen dell’area germanica, i verzolini della cucina piacentina, le verze sofegae venete, il bottaggio milanese e la nota cassoeula. Nella cucina valtellinese è utilizzata per la preparazione dei famosi pizzoccheri, tipo di pasta di grano saraceno, con aggiunta di patate a tocchetti, formaggio Valtellina casera, grana grattugiato, aglio, burro e salvia. Infine anche la cucina olandese fa uso di una specie di verza nel suo piatto più noto, la boerenkool met worst.

Anche alcune preparazioni di sushi prevedono l’utilizzo di foglie di verza. Anche la verza si può consumare cruda, come si usa per il cappuccio, tagliata sottile e mista ad altre insalate con la differenza che il suo sapore è un po’ forte e non gradito a tutti.

 

 

Verza al Forno

 

 

Involtini di Verza

 

 

 

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Verza Ripiena alla Napoletana