Vitello tonnato alla Luciano
Il Vitello tonnato alla Luciano è una ricetta tipica del Piemonte, si può servire come antipasto o come secondo piatto.
Il Vitello tonnato alla Luciano
è molto semplice da preparare ed è gradito a grandi e piccini.
E’ chiamato anche Vitel Tonné
era un antipasto di moda nella cucina italiana
sia negli anni 1960 che negli 1980.
Per il Vitello tonnato alla Luciano
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:
- la carne e tenere da parte.
- tagliare a metà la cipolla e tenere da parte.
- lavare, la carota e tenere da parte.
- la costa di sedano, tagliarla a tocchetti e tenere da parte.
- la salvia e tenere da parte.
- da cucina la foglia di alloro e tenere da parte.
Legare il pezzo di carne,
con spago per alimenti,
tipo arrosto ed infarinare leggermente.
In una padella antiaderente rosolare,
la carne preparata,
con burro, salvia e sfumare con vino bianco.
Mettere, in una pentola,
con brodo vegetale bollente,
preparato con sedano, carote, cipolla,
aglio, alloro, sale,
oppure in acqua bollente con 1 cucchiaino di dado vegetale
( vedi nota)
e cuocere per 1 ora.
Lasciare raffreddare.
Preparare la salsa tonnata:
mettere nel frullatore:
il tonno, i capperi, le acciughe,
le cipolline e la maionese,
azionare fino ad ottenere una salsa liscia ed omogenea.
Per non rendere troppo liquida la maionese
si deve imbevere della mollica di pane
o pancarrè senza crosta,
nel brodo e nell’aceto e spremerla
nel composto mentre frulla.
Oppure mettere un cucchiaino di senape.
A carne raffreddata si taglia a fettine sottili,
con un coltello ben affilato,
meglio se tagliata a macchina,
si deposita su di un piatto di portata
e la si copre con la salsa tonnata preparata.
Guarnire, a piacere,
con capperi, cetriolini,
peperoni a listarelle,
maionese a fiocchetti, ecc.
Mettere in frigorifero fino al momento di servire.
Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
Il Vitello tonnato alla Luciano è una ricetta tipica del Piemonte,
si può servire come antipasto o come secondo piatto.
E’ molto semplice da preparare ed è gradito a grandi e piccini.
Il Vitello tonnato alla Luciano è chiamato anche
Vitel Tonné era un antipasto di moda nella cucina italiana
sia negli anni 1960 che negli 1980.
Un piatto tipico della cucina italiana
che può essere servito preferibilmente in estate,
dato che verrà servito freddo,
è un piatto molto gustoso ed amato da tutti.
Il cappero o Capparis spinosa
è un piccolo arbusto o suffrutice ramificato a portamento prostrato-ricadente.
Della pianta si consumano i boccioli,
detti capperi, e più raramente i frutti, noti come cucunci.
Entrambi si conservano sott’olio, sotto aceto o sotto sale.
Il portamento della pianta dei capperi è cespitoso,
con fusto subito ramificato e rami lignificati solo nella parte basale,
spesso molto lunghi, dapprima eretti,
poi striscianti o ricadenti.
La pianta entra in riposo durante i mesi freddi.
In piena primavera riprende l’attività vegetativa
e fiorisce nei mesi di maggio e giugno.
La fioritura si protrae durante l’estate in condizioni
di umidità favorevoli ed in tarda estate riprende d’intensità
per diminuire progressivamente al sopraggiungere dell’autunno.
Il cappero è coltivato fin dall’antichità
ed è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.
È spontaneo solo su substrati calcarei:
nel suo ambiente naturale cresce sulle rupi calcaree,
nelle falesie, su vecchie mura,
formando spesso cespi con rami ricadenti lunghi
anche diversi metri.
È una pianta eliofila e xerofila con esigenze idriche limitatissime.
Le proprietà aromatiche sono contenute nei boccioli
del fiore comunemente chiamati capperi.
Utilizzati in gastronomia da millenni,
si raccolgono ancora chiusi e si conservano in macerazione
sotto sale o sotto aceto.
I capperi sono solitamente usati per aromatizzare
le pietanze e si sposano bene con una grande varietà di cibi:
dalla carne, al pesce, alla pasta.
Il frutto, di sapore simile ma più delicato del cappero,
è detto cucuncio, cocuncio o capperone
e si trova in commercio sotto sale,
sott’olio o sotto aceto.
È usato tradizionalmente nella cucina eoliana (isole Eolie)
per condire piatti di pesce.
Gli eoliani usano anche dissalare i cucunci
o i capperi e consumarli al pari di una qualsiasi verdura,
di solito in insalata.
In ambito culinario vengono utilizzate
anche le giovani foglie come insalata,
previa cottura per pochi minuti in acqua bollente.
L’ampia diffusione in Sicilia
e l’uso tradizionale che se ne fa nella cucina siciliana
hanno portato i capperi ad essere inseriti
nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (PAT)
dal (Mipaaf) come prodotto tipico Siciliano.
Il Cappero di Pantelleria ha invece ottenuto
l’ Indicazione geografica protetta (IGP).
Fin dall’antichità è diffusa la credenza che attribuisce
proprietà afrodisiache al cappero.
I capperi contengono più quercitina
in rapporto al peso di ogni altra pianta.
In erboristeria è utilizzata la corteccia della radice.
I principi attivi hanno proprietà diuretiche
e protettrici dei vasi sanguigni.
Può essere utilizzata nella cura della gotta,
delle emorroidi, delle varici.
Un infuso preparato con radici di cappero
e germogli giovani era utilizzato in medicina
popolare per alleviare i reumatismi.