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Zuppa di Farro e verdure invernali

La Zuppa di Farro e verdure invernali è un primo piatto della tradizione culinaria popolare italiana. La Zuppa di Farro e verdure invernali è un primo piatto vegetariano, un classico confort food.

 

Per la Zuppa di Farro e verdure invernali
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.

Mettere in una ciotola capiente i legumi in ammollo per 8 ore.

Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina:

  • le foglie di prezzemolo, tritarle e tenere da parte
  • tagliarle a striscioline e tenere da parte
  • scartare la costa, tagliarle a striscioline e tenere da parte.
  • il cavolfiore, dividerlo a cimette e tenere da parte
  • la gamba di sedano e tenere da parte
  • affettare la cipolla al velo e tenere da parte
  • le carote, tagliarle a cubetti e tenere da parte.

Mettere il farro nella pentola a pressione,
coprirlo d’acqua, chiudere la pentola e portare in pressione.

Cuocere per 10 minuti dal fischio.

Aprire la pentola, aggiungere i legumi scolati dall’acqua di ammollo
e risciacquati, richiudere, riportare in pressione e cuocere per altri 15 minuti.

In un pentola capiente dorare la cipolla affettata con 2 cucchiai di olio.

Aggiungere le verdure, farle insaporire per qualche minuto,
aggiungere acqua a sufficienza per coprire appena le verdure
e sobbollire per circa 30 minuti.

Aggiungere 2 cucchiaini di sale.

Aggiungere il farro ed i legumi alla zuppa
e cuocere per altri 10 minuti.

Regolare di sale.

Servire la zuppa irrorata con un filo di olio evo,
una macinata di pepe nero
e una spolverata di prezzemolo e di parmigiano.

Servire in tavola in zuppiera
o ad ogni commensale su piatto individuale.

 

Nota
Per una versione Vegana servire questa zuppa senza il formaggio.

La Zuppa di Farro e verdure invernali è un primo piatto ricco di sali minerali e vitamine, gustoso e facile da preparare.

Il cavolfiore (Brassica oleracea L. var. botrytis) è una varietà di Brassica Olearacea. Il cavolfiore è caratterizzato da un’inflorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. L’infiorescenza a corimbo, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio. Il cavolfiore ha numerose varietà, che vengono distinte in base all’epoca di maturazione, per cui vi sono varietà precocissime (raccolte ad ottobre), precoci (raccolte a novembre-dicembre), invernali (raccolte a gennaio-febbraio) e tardive (raccolte da marzo a maggio). Oltre alle più diffuse varietà con l’infiorescenza bianca esistono altre con differenti colorazioni, come ad esempio il cavolfiore verde di Macerata o il cavolfiore violetto di Catania. Il cavolfiore può essere consumato bollito, fritto, arrostito o cotto al vapore. Può essere usato come contorno o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura. Contrariamente a ciò che si pensa, questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, misto alle insalate. Si deve prendere solo la parte superiore del “fiore”, le cosiddette testine, il resto si può usare cotto come al solito, e tagliarle a fettine sottili il più possibile. Queste, aggiunte alle verdure miste, saranno una prelibatezza. Un buon misto può essere fatto da varietà diverse di cicorie, lattughe e indivie. E ancora, spinaci, cavolo cappuccio o verza, sempre tagliati sottili, cetriolo, pomodoro, rucola, valerianella o gallinella che dir si voglia, erba cipollina, tarassaco e infine cipolla, sempre tagliata sottile e da aggiungere alla fine. Il tutto condito con sale, limone e olio d’oliva.

 

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