Zuppa di Pesce di acqua dolce
La Zuppa di Pesce di acqua dolce è un primo piatto squisito ideale per aprire un pranzo od una cena a base di pesce di acqua dolce, è un piatto da annoverare fra i confort food, da gustare in ogni stagione specie nelle zone montane o collinari.
Per la Zuppa di Pesce di acqua dolce
disporre tutti gli ingredienti dosati sul piano di lavoro.
In una ciotola con acqua tiepida mettere i funghi secchi a rinvenire
per almeno 30 minuti, strizzarli bene, tritarli e tenere da parte.
Lavare, asciugare con carta assorbente da cucina,
le foglie di alloro, tritarle e tenere da parte.
Pulire, lavare, tritare le cipolle
e tenere da parte.
Pulire, lavare, le 30 piccole cipolline intere
e tenere da parte.
Lavare, il rametto di timo, tritare le foglie
e tenere da parte.
Mettere in forno caldo a 180°C le fette di pane ad abbrustolire
per 10 minuti e tenere da parte.
Lavare l’anguilla,
con un coltello ben affilato incidere intorno alla testa o alla coda,
incidere anche il ventre in lunghezza,
raschiare la pelle per distaccarla dalla carne,
prendere la pelle con la carta assorbente da cucina,
in modo che non scivoli dalle mani,
voltarla e staccarla in modo da avere l’anguilla spellata,
tagliarla a pezzi di 5 cm l’uno di spessore
e tenere da parte.
Lavare sotto acqua corrente gli altri pesci,
asciugare con carta assorbente da cucina,
togliere le teste e le code,
svuotarli delle interiora,
rilavarli sotto acqua corrente,
tagliarli a pezzi con un coltello ben affilato
e tenere tutto da parte.
Infarinare leggermente i pezzi di pesce
e tenere da parte.
In una padella antiaderente capiente
mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Mettere a rosolare la cipolla tritata,
poi i triti di alloro, timo, metà dei funghi,
sale, pepe i pezzi di pesce infarinati
e cuocere per 5 minuti a fiamma bassa,
girare i pezzi di pesce.
Aggiungere il vino bianco a coprire il pesce,
cuocere a fiamma viva fino a ridurre di 1/3 il vino.
A pesce cotto, toglierlo dalla padella
e depositarlo su di un piatto di portata
e tenere da parte.
Passare al colino fine il sugo rimasto in padella
e tenere da parte.
In una padella antiaderente capiente
mettere a scaldare 2 cucchiai di olio evo.
Aggiungere le cipolline intere
e rosolarle in ogni loro parte per 8 minuti.
Unire l’altra metà dei funghi tritati,
coprire il tutto con il sugo filtrato della cottura dei pesci
e cuocere fino a riduzione del liquido e della consistenza desiderata della salsa.
Togliere con un mestolo forato le cipolline
ed i funghi e distribuirle sui pesci tenuti da parte,
Passare al colino fine il sugo rimasto in padella
e versarla sui pesci e le cipolline.
Guarnire il piatto con le 6 fette di pane abbrustolito.
Servire in tavola su piatto di portata
o ad ogni commensale su piatto individuale.
Nota
I pesci indicati negli ingredienti si possono sostituire anche con pesci che avrete pescato nei fiumi o nel lago, l’importante che siano freschi.
La Zuppa di Pesce di acqua dolce può essere accompagnata da crostini di pane fritti o abbrustoliti al forno.
I funghi commestibili, in senso comune sono in genere un’ampia gamma di specie di macromiceti. Molte sono commercialmente coltivate, ma altre devono essere raccolte in natura. Agaricus bisporus, venduto come fungo champignon (dal termine francese indicante genericamente i funghi macroscopici) è una specie comunemente mangiata, viene usato in insalate, minestre, e molti altri piatti. Molti funghi asiatici sono coltivati su scala commerciale e hanno via via aumentato la propria popolarità in Occidente. Spesso sono disponibili freschi in negozi e supermercati, tra cui funghi di muschio , funghi ostrica.
Ci sono molte più specie di funghi che vengono raccolti dal loro ambiente naturale per il consumo personale o per la vendita commerciale (prataioli, spugnole, finferli, tartufi, trombette, galletti e funghi porcini) e per tale motivo la domanda impone un prezzo elevato sul mercato. Essi sono spesso utilizzati nei piatti d’alta cucina e di cucina tipica.
Alcuni tipi di formaggi richiedono l’inoculazione di cagliata di latte con le specie fungine che conferiscono un sapore unico e la consistenza particolare del formaggio. Alcuni esempi sono il blu di formaggi come Stilton e Roquefort, che sono fatti per inoculazione con Penicillium roqueforti. I ceppi utilizzati nella produzione di formaggio non sono tossici e sono quindi sicuri per il consumo umano, tuttavia, micotossine come aflatossine, roquefortine C , patulina, o altre possono accumularsi a causa della crescita di altri funghi durante la stagionatura e la conservazione errata.
Molte specie di funghi sono velenose per l’uomo, con differenti gradi di tossicità, da complicazioni gastrointestinali più o meno lievi fino ad effetti più gravi come allucinazioni, gravi danni agli organi (ad esempio fegato o reni) e la morte.
I generi che comprendono le più note specie tossiche mortali sono Conocybe, Galerina, Lepiota, Gyromitra e Cortinarius, ma le specie più pericolose appartengono al genere Amanita, che comprende anche specie commestibili. Le specie Amanita verna, Amanita virosa e Amanita phalloides sono responsabili dei più frequenti avvelenamenti mortali da funghi. La Gyromitra esculenta è da alcuni considerata una prelibatezza quando è bollita, ma può esser molto tossica se mangiata cruda o poco cotta. Il Tricholoma equestre è stato a lungo considerato commestibile, finché non è stato individuato come responsabile di rari episodi di avvelenamento: un consumo eccessivo di questo fungo ha causato in alcuni casi rabdomiolisi anche mortale.
L’Amanita muscaria è anche causa occasionale di avvelenamenti, anche a seguito di ingestione per l’uso come droga, per i suoi effetti allucinogeni dovuti a fenomeni tossici. Storicamente, questa specie è stata utilizzata da diversi popoli in Europa ed Asia per il suo utilizzo religioso o sciamanico. L’uso viene segnalato in alcuni gruppi etnici come il popolo Koryak del nord-est della Siberia. Poiché è difficile individuare con precisione un fungo sicuro, senza un’adeguata formazione e conoscenza, è spesso consigliato di assumere che un fungo selvatico sia velenoso e quindi non consumarlo. Esistono anche dei funghi allucinogeni che contengono psilocibina.
I funghi vanno comunque consumati, in genere e se non se ne è mai fatto un uso precedente, saltuariamente ed in modiche quantità in quanto spesso contengono carboidrati complessi e poco comuni negli altri alimenti, primo tra tutti, la chitina, che appesantiscono il lavoro dell’apparato digerente. La risposta dell’organismo a simili stimoli è spesso strettamente individuale, escludendo i casi di allergia ed intolleranza alimentare, la dotazione enzimatica dell’organismo umano atta a digerire queste molecole è estremamente variabile e personale.