Borragine – Borago officinalis
Borragine - Borago officinalis

La borragine è una pianta annuale che cresce allo stato spontaneo nei Paesi Mediterranei. Proveniente dall’Europa e dal Nord Africa, è naturalizzata in molte parti del Nord America.
E’ conosciuta per i suoi bellissimi fiori blu brillante a forma di stella.
Contiene fitoestrogeni associati con il suo uso tradizionale per aumentare il latte materno nelle puerpere e per regolare la funzione ormonale.
Questa azione riequilibratrice può avere una influenza diretta sullo sviluppo del seno, che possiede recettori di estrogeni che attirano naturalmente gli ormoni femminili prodotti naturalmente dal corpo grazie all’effetto dei fitoestrogeni.
Ma non c’è assolutamente nessun pericolo di una ‘overdose di estrogeni’ !
I fitoestrogeni stimolano semplicemente la produzione ormonale quando questa è carente – e sono totalmente sicuri e privi di effetti collaterali, al contrario degli ormoni sintetici. In realtà, i fitoestrogeni *non* sono veri e propri ormoni (avete mai sentito di piante con gli ormoni?!), ma solo sostanze naturali che regolano la produzione ormonale.
Stimolando la produzione di estrogeni buoni, i loro effetti sullo sviluppo del seno potrebbero essere ben visibili sin dalle prime settimane d’uso.
Altre caratteristiche e proprietà: questa erba è ricca di minerali essenziali quali calcio e potassio, acido palmitico e tannini, e acidi grassi essenziali Omega-6 – acido gammalinoleico (24%) e acido linoleico (38%) -, necessari a una corretta funzione cardiovascolare e a mantenere pelle e unghie sane.
L’olio di borragine è stato usato per curare l’artrite reumatoide, eczemi, psoriasi, disfunzioni coronarie, pressione alta e colesterolo alto.
La borragine è:
* galattogena – aumenta il latte materno nelle puerpere
* l’olio aiuta a regolare gli ormoni e ad abbassare la pressione del sangue
* semi ricchi di acido gammalinoleico – ottimo per la pelle e per la sindrome premestruale
* stimolatore delle ghiandole surrenali (due piccole ghiandole poste sopra i reni e che rilasciano nel sangue vari ormoni importanti) – la borragine agisce come agente ricostituente sulla corteccia surrenale, il che significa che rivitalizza e rinnova le ghiandole surrenali dopo trattamenti medici con cortisone o steroidi. C’è crescente bisogno di rimedi che aiutino queste ghiandole ad affrontare lo stress a cui sono esposte, sia internamente che esternamente. La borragine può essere usata come tonico per le ghiandole surrenali per un certo periodo di tempo. Usata per regolarizzare le funzioni surrenali e ghiandolari.
* nervina – ricostituisce l’energia del sistema nervoso
tonica – dopo una lunga malattia – grazie al suo alto contenuto di minerali sia i fiori che le foglie sono ricche di potassio e calcio e quindi ottimi purificatori del sangue e tonici
* rafforza il cuore e sostiene la funzione cardiovascolare
* diuretica – agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di aumentare la secrezione di urina, e l’eliminazione di tossine e scorie attraverso le urine
* espettorante – agisce sul sistema immunitario e la sua reattività grazie alla sua abilità di facilitare la rimozione di secrezioni di catarro dalla mucosa brincopolmonare e causare l’espulsione di muco dal tratto respiratorio
* erba salina e rinfrescante che cura i tessuti irritati o danneggiati – usati per curare infezioni di bocca e gola (in colluttorio) e pelle secca (in poltiglia o impacco)
* blando sedativo e calmante per il sistema nervoso – usata contro l’ansia e lo stress
* antidepressiva – agisce sul sistema nervoso grazie alla sua abilità di prevenire, curare, o alleviare la depressione. Gli erboristi antichi la prescrivevano a questo scopo.
* anti-infiammatoria – utile contro malattie polmonari come la pleurite, e la peritonite. contiene un composto che applicato localmente aiuta ad alleviare condizioni infiammatorie come l’eczema
* diaforetica – agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità per aumentare la sudorazione e promuovere la eliminazione delle tossine attraverso la pelle. Usata anche per assistere il sistema immunitario grazie alla sua proprietà febbrifuga cioé l’abilità di scacciare la febbre. Un buon rimedio per raffreddore e influenza e soprattutto durante la convalescenza. Il té alla borragine è ritenuto ottimo per ridurre le febbri alte se preso caldo. Alla sua azione diaforetica viene anche attribuito l’effettoantidoto contro vari veleni, soprattutto di serpente e insetto.
* blando lassativo – agisce sul sistema digestivo grazie alla sua abilità di causare l’evacuazione intestinale senza irritazioni e crampi
* emolliente – agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di curare e proteggere e ammorbidire i tessuti a cui è applicata
In cucina: La borragine è un’erba con un sapore simile a quello del cetriolo.
Infatti le foglie fresche sono usate nelle insalate per sostituire i cetrioli (chef avventurosi usano le foglie, appena scottate in acqua bollente, nelle insalate come sostituto per gli spinaci freschi), nelle minestre e zuppe a cui aggiunge un sapore caratteristico, e per insaporire il té freddo e bevande di frutta.
I fiori sono usati nelle torte e altre preparazioni dolciarie come guarnizione delicata e mantengono il colore dopo la cottura al forno.
Come tisana, la borragine ha un sapore ottimo e delicato ed effetti calmanti, che la rendono perfetta come tisana della buonanotte.
I fiori possono anche essere canditi o congelati in cubetti di ghiaccio per aggiungere un tocco festivo ai punch o ai drink freddi.
Si possono anche semplicemente aggiungere freschi alle bevande. Gli antichi romani furono i primi a usare la borragine in questo modo, aggiungendola al vino.
Il vino alla borragine era ritenuto un antidoto alla tristezza!
La parola Celtica “borrach” significa proprio “coraggio”. Infatti la borragine, aggiunta al vino, veniva usata appunto anche dai Celti per dare coraggio ai guerrieri per affrontare i nemici in battaglia.
Gli antichi Greci invece la usavano per curare i mal di testa da sbronza!
La borragine incoraggia anche l’allegria (con tutto quel vino con cui veniva usata! ).
Era tradizionalmente usata per decorare le case per i matrimoni. Il nome gallese per la borragine, “llawenlys”, significa infatti “erba della contentezza”.
Contiene alcaloidi pirrolizzidinici con attività epatotossica – genotossica e carcinogenica.
Può provocare lesioni simili a quelle della cirrosi epatica , ma l’olio di semi di borragine ne è privo, quindi non vi sono problemi in tal senso.
Olio di Borragine
Borragine, peccato che sia tossica
Fabio Firenzuoli
La tradizione erboristica ci ha fatto a suo tempo conoscere tra le tante una pianta in particolare nota perché usata anche nelle insalate, così come in miscele di erbe usate contro la tosse o addirittura per aumentare la diuresi. Chiamata anche Borrana, il cui nome botanico Borago officinalis già indica che poteva essere ampiamente sfruttata nella officina degli antichi speziali.
Le attuali conoscenze scientifiche relative ai suoi costituenti ci impongono tuttavia di rivedere la classificazione di questa pianta, soprattutto per toglierla dal gruppo delle piante medicinali propriamente dette ed inserirla tra quelle non sicure se non addirittura potenzialmente tossiche.
La pianta cresce spontanea nei campi coltivati delle nostre pianure, ed è comune in tutto il bacino del Mediterraneo, dalla Spagna alla Turchia, dall’Italia alle coste dell’Africa, con le sue foglie pelose e pungenti, ma soprattutto dai caratteristici fiori azzurri raggruppati in corolle.
Nei vecchi testi di medicina popolare e nella stessa cultura erboristica da sempre si afferma che l’infuso della Borragine ed il succo ottenuto per spremitura vantano le seguenti proprietà medicamentose:
§ depurativo -§ diuretico – § febbrifugo
§ antitussivo – § sudorifero – § antidepressivo
e di volta in volta sarebbero coinvolti i vari costituenti, dalle mucillagini ai sali di potassio, dalle resine all’olio essenziale, dagli antociani ai polifenoli.
Analizzando invece l’aspetto dal punto di vista scientifico, dobbiamo invece affermare che:
1) non esistono studi clinici condotti con la Borragine o con suoi estratti che dimostrino l’utilità di questa pianta utilizzata come tale, o mediante l’assunzione di infusi, succhi o estratti
2) la pianta contiene nei fiori e nelle foglie un gruppo di sostanze, gli alcaloidi pirrolizidinici, tossiche per il fegato e cancerogene quando assunte per via orale
3) dai semi della Borragine si ottiene per spremitura un olio ricco di acidi grassi poli-insaturi, e tra questi in particolare l’acido linoleico e l’acido gamma-linolenico, simili a quelli presenti nell’olio estratto dai semi del Ribes nigrum e dell’Enotera biennis.
Se, quindi, per sperare di depurare il nostro organismo o solo sperare di mitigare un sintomo fastidioso quanto banale come la tosse, dobbiamo addirittura ricorrere ad una pianta tossica, la logica conclusione è che certamente il gioco non vale la candela. Vi sono disponibili moltissime altre sostanze, di sintesi o naturali, con dimostrata efficacia nella sedazione di questo sintomo, ed al tempo stesso sicure dal punto di vista tossicologico.
Ugualmente la maggior parte dei succhi di frutta o qualunque altra infusione diuretica fornisce vitamine e sali minerali senza sostanze epatotossiche o cancerogene, come invece la Borragine. Nei libri di tossicologia medica così come sulle riviste scientifiche accreditate troviamo ormai da molti anni i dati sulla tossicità degli alcalodi pirrolizidinici, ed ignorarli sarebbe criminoso. E sappiamo anche che sono presenti in molte altre piante come ad esempio la Farfara, il Farfaraccio, la Consolida ed il Senecione, alcune delle quali già abbandonate da tempo.Concludendo questa breve nota, possiamo dire che attualmente l’uso della Borragine come tale, per infuso o succo deve essere ritenuto privo di fondamento scientifico e addirittura pericoloso. Da abbandonare quindi le stesse cure primaverili a base di Borragine. Così come dovrebbe essere evitata l’abitudine abbastanza diffusa di inserire i fiori della pianta in colorate insalate di campo.Rimane invece l’indicazione all’impiego dell’olio estratto a freddo dai semi. Questo infatti è privo degli alcaloidi ed è risultato molto utile in particolare nella prevenzione e terapia della dermatite atopica, ma anche come coadiuvante nella cura di varie malattie infiammatorie croniche, sia intestinali che del connettivo.