Dragoncello estragone – Artemisia dracunculus L.
Dragoncello estragone - Artemisia dracunculus L.

Pianta erbacea perenne originaria dell’Europa Orientale e della Siberia del Sud. In Italia è coltivata e di rado inselvatichita.
Famiglia: Asteracee (conosciuta un tempo anche come Compositae), una vasta famiglia di piante dicotiledoni dell’ordine delle Asterales.
Specie: Artemisia dracunculus L.
Generalità
Dragoncello estragone
Caratteri botanici
Alta fino a 1 metro, presenta fusti eretti e ramificati, con foglie lineari, strettamente lanceolate, lucenti, di colore verde scuro. Corimbi di minuscoli fiori gialli compaiono in estate, nelle regioni calde, e raramente in quelle fredde. Le foglie aromatiche se schiacciate emanano un aroma piccante.
Coltivazione
Produce raramente semi fertili e quindi può essere riprodotta solo per divisione dei cespi e per talea. Predilige i luoghi soleggiati e i terreni fertili e sabbiosi. In commercio esistono varietà prive totalmente di profumo. Il dragoncello russo (Artemisia dracunculoides) può essere coltivato con successo da semi, in primavera.
Raccolta e conservazione
All’inizio della primavera staccare foglioline e steli freschi per realizzare dell’aceto di dragoncello. Staccare le foglie da utilizzare fresche durante tutta la stagione di crescita o fatte essiccare in luogo fresco e asciutto.
Uso in cucina e proprietà terapeutiche
Per il suo profumo delicato tra l’anice e il sedano è adatto per insaporire piatti di pesce, frittate, formaggi freschi, salse e ripieni.
Proprietà terapeutiche: toniche, stomachico-digestive, aperitive, carminative.
In infuso può alleviare l’insonnia e la costipazione.
Il dragoncello(Artemisia dracunculus)è una pianta aromatica erbacea, originaria dell’Asia centrale, della Russia Meridionale e della Siberia; spesso viene chiamata “piccolo drago” in quanto le sue radici ricordano un groviglio di serpenti oppure “erba dragona” poiché questa pianta aveva la fama di guarire dal morso degli animali.
Il dragoncello si presenta con foglie strette lanceolate e allungate di coloreverde chiaro che sprigionano un aroma molto intenso.
Il dragoncello va raccolto prima che i piccoli fiori, di colore giallo-verde raggruppati a pannocchia, si schiudano, così che il suo sapore risulterà essere molto più intenso.
Il dragoncello viene diffuso in Occidente subito dopo le Crociate, mentre in Italia la sua diffusione inizia in Toscana;viene portato da Carlo Magno,intorno al 774, e poi coltivato negli orti dell’Abaziadi S. Antimo, nelle vicinanze di Montalcino.
Il suo nome, Artemisia, pare gli sia stato dato in onore di Diana Artemide, alla quale si riconosce la proprietà di ristabilire, in caso di necessità, il flusso mestruale; Dracunculus, invece, che significa “piccolo drago” deriva, dal fatto che il cespuglio ricorda questo animale.
■ Coltivazione, Varietà e Raccolta
Il dragoncello predilige i luoghi soleggiati; oltre al dragoncello russo, che fiorisce da luglio a ottobre, possiamo trovare una varietà francese, che essendo però sterile, può essere riprodotta solo mediante la divisione dei cespi; questa coltivazione avviene tra marzoe aprile.
La qualità e il sapore del dragoncello francese, sono decisamente superiori.
■ Al momento dell’acquisto
Il dragoncello, se acquistato e consumato fresco, avrà sicuramente un sapore più fine e un aroma decisamente più intenso.
In commercio potete trovare anche il dragoncello secco; l’uso è sconsigliato, poiché durante il processo di essicazione gran parte del suo aroma viene perso a discapito del sapore, poco intenso.
■ Conservazione
Il dragoncello, una volta seccato, va conservato in contenitori ben chiusi, in luogo fresco e asciutto e lontano dalla luce; non va comunque conservato a lungo, in quanto il suo profumo svanisce molto facilmente e quindi risulterà avere un sapore simile al “fieno”.
Il dragoncello si conserverà più a lungo se verrà tritato e congelato. Un altro metodo per conservareil dragoncello, è quello di impastare le foglie tritate con del burro ammorbidito ( 2 cucchiai per ogni 100 gr di burro); una volta impastato, può essere posto ( per esempio) nei contenitori per il ghiaccio (in modo da avere delle dosi abbastanza uniformi) e conservato in frigorifero, coperto con della carta da forno; oppure lo potete congelare.
Il burro dragoncello, così realizzato, potrà essere aggiunto alle preparazioni anche a fine cottura, in modo da mantenere il più possibile intatto sia il sapore che il gusto.
■ Uso in cucina
Il dragoncellopuò essere utilizzato per aromatizzare uova, pesce, frutti di mare, carni; le foglie fresche possono essere unite alleinsalate e alle salse.
Il sapore del dragoncello è simile all’anice e al sedano; leggermente amaro e pepato, è indicato per essere usato su alimenti poco saporiti.
Il dragoncello sopporta bene la cottura; anche se unito all’ultimo momento, manterrà intatto il suo sapore, che durante la cottura aumenta; va quindi dosato con cautela.
Il dragoncello è l’ingrediente essenziale per la preparazione della salsa bernese, la salsa tartara e la salsa al dragoncello.
Il dragoncelloha proprietà antisettiche, aromatiche, stimolanti, digestive.
IGrecimasticavano le foglie di dragoncello per alleviare il mal di denti.
■ Curiosità
Le foglie fresche del dragoncello hanno un sapore pungente, a metà tra il sale ed il pepe; paragonabile a un esaltatore di sapore, le foglie di dragoncello, possono risultare utili, a coloro che, per problemi di salute, non possono usare il sale.