Fagiolo Phaseolus vulgaris
Fagiolo Phaseolus vulgaris

Il fagiolo (Phaseolus vulgarisL., 1758) è una pianta della famiglia delle leguminose originaria dell’America centrale. Fu importato, a seguito della scoperta dell’America
in Europa dove esistevano unicamente fagioli di specie appartenenti al genere Vigna, di origine subsahariana: i fagioli del genere Phaseolus si sono diffusi ovunque soppiantando il gruppo del mondo antico, in quanto si sono dimostrati più facili da coltivare e più redditizi (rispetto al Vigna la resa per ettaro è quasi doppia).
Il fagiolo viene coltivato per i semi, raccolti freschi (fagioli da sgranare) o secchi, oppure per l’intero legume da mangiare fresco (i fagiolini). Le varietà a ciclo vegetativo più lungo, nelle regioni temperate sono seminate in primavera, quelle a ciclo più breve in estate. Nel caso dei fagioli rampicanti è necessaria la collocazione di sostegni.
Varietà di Phaseolus vulgaris
Principali varietà da seme:
Bingo – Blason de Biella – Blu della Valsassina – Borlotto Lingua di Fuoco e Borlotto Lingua di Fuoco Nano –
Borlotto Suprema dwarf – Borlotto di Vigevano Nano – Cannellin Scaramanzin negrèè – Cannellino o Lingot –
Fejuolo pacificus el drammoso cotenna – Cantare – Corona di Spagna – Giallorino della Garfagnana –
Lamon (Lucian Fejuol) – Meraviglia di Venezia black – Romano Pole – Fesciela lamon negrucc fagiolos de Biella – Castagnaio fejuolo marron’s – Sossai Extra Large (varietà protetta) – Stregonta e Stregonta Nano –
Superbo Migliorato – Elegante fagiolo – Fagiolo maggiolino
Principali varietà “mangiatutto” (fagiolino, piattone, ecc.):
Anellino Giallo e Verde – beurre de Rocquencourt – Bobis Bianco – Bobis a Grano Bianco –
Bobis a Grano Nero – Cornetto Largo Giallo – Cornetto Largo Verde – Nano Burro mangiatutto –
Nerina mangiatutto – Paguro fagiolato mangatutto – Prelude dwarf mangiatutto – Slenderette mangiatutto –
Superpresto mangiatutto – Trionfo Violetto mangiatutto – Wade mangiatutto –
Un fiore di fagiolo
Avvertenze
I semi di fagiolo crudi e anche i frutti acerbi sono spesso causa di avvelenamenti nei bambini, considerato che i fagioli sono conosciuti come sostanza alimentare. Solo tramite una lunga cottura viene distrutta la proteina velenosa (fasina). Alcuni popoli indigeni infatti estrapolano questo principio attivo che è alla base di alcuni veleni, tra cui il più pericoloso e mortale è sicuramente la miscela con il loto. Il fagiolo ben cotto però contiene composti solforati e cromo che contribuiscono a contenere la glicemia e i livelli ematici di colesterolo e trigliceridi e a prevenire l’aterosclerosi e le malattie cardiache.[senza fonte]
Varietà tipiche italiane :
Fagiolo di Lamon della Vallata Bellunese IGP
Fagiolo di Saluggia Prodotto agroalimentare tradizionale
Fagiolo di Sarconi IGP
Fagiolo di Sorana IGP
Fagiolo Scalda Prodotto agroalimentare tradizionale
Fasóla posenàta di Posina (var. fagiolo di Spagna) Prodotto agroalimentare tradizionale
Borlotto nano di Levada Prodotto agroalimentare tradizionale
Fagiolino “Meraviglia di Venezia” Prodotto agroalimentare tradizionale
Fagiolo di Carìa
Fagiolo di Negruccio di Biella
Fagiolo di Atina
Fagiolo Tondino di Villaricca (NA)
Fagiolo di Controne Prodotto Agroalimentare Tradizionale
Avversità
I funghi che colpiscono il fagiolo sono: l’antracnosi (Colletrotrichum lindemuthianum), la ruggine del fagiolo (Uromyces phaseoli), la peronospora del fagiolo (Phytophthora phaseoli) e il marciume carbonioso (Macrophomina phaseolina). Tra gli insetti nocivi vi sono i miridi Calocoris norvegicus e Lygus campestris, la piralide delle leguminose (Etiella zinckenella) e la mosca grigia dei semi (Delia platura).
Fagiolo
Phaseolus Vulgaris-Leguminose
Generalità: la pianta può essere nana o rampicante, ma tale classificazione ha solo valore commerciale. Il fagiolo, come tutte le leguminose, possiede nelle sue radici dei piccoli ingrossamenti dove hanno sede dei piccoli microrganismi fissatori dell’azoto atmosferico, che vivono in simbiosi con la pianta con un enorme vantaggio per i terreni, in quanto la coltura che seguirà potrà godere di un apporto di azoto non indifferente.
I fiori: sono papillionacei.
Il frutto è un baccello che contiene all’interno i semi che vengono commercializzati come legumi. I fagioli si dividono in due categorie: da sgranare e mangiatutto. Nei primi, sotto il tessuto cellulare del baccello, si trova un leggero strato coriaceo limitato ai lati da filamenti duri che non sono eduli. Nei mangiatutto il guscio è tenero e carnoso, manca la pellicola coriacea e sono assenti i filamenti.
Clima: la pianta, di origine subtropicale, cresce bene nei climi temperati caldi, teme le gelate e le piogge prolungate.
Terreno: di medio impasto profondo e drenato, non gradisce i terreni calcarei, compatti, argillosi poiché l’acqua ristagna, ma sono inadatti anche i terreni sabbiosi che possono creare siccità. Il pH va da leggermente acido al neutro.
Avvicendamento: è una pianta da rinnovo e precede molti ortaggi, ma si sconsiglia la sua successione a piselli e cetrioli perché si possono propagare marciumi.
Consociazione: con numerosi ortaggi: lattuga, pomodoro, cavoli, bietola, ravanelli. Non si associa con aglio, cipolla e piselli.
Semina : si semina a fine inverno al sud, a primavera inoltrata al nord.
Nelle specie cosiddette nane si pianta a distanza di cm 60 tra le file e 6 – 7 cm sulla fila, nelle specie rampicanti la distanza è di un metro tra le file e di cm 20 sulla fila. Si semina su terreno ben sviluppato e inumidito. La profondità di semina si aggira intorno ai 3 – 5 cm. Prima di seminare è meglio mettere in acqua i fagioli per una notte.
Cure colturali: devono essere effettuate ripetute sarchiature per mantenere il terreno areato e sciolto e leggere rincalzature quando le piantine raggiungono cm 20 di altezza.
I fagioli rampicanti ad un certo punto del loro sviluppo richiedono un tutore sul quale arrampicarsi. I sostegni possono essere canne, paletti o reti di materiale sintetico. Se si scelgono le canne, se ne piantano circondando ogni pianta, e riunendole in alto incrociandole e legandole nel punto di incrocio.
Alla fine di agosto conviene sfoltire le piante eliminando un po’ di foglie perché le radiazioni solari raggiungano meglio i legumi.
Le annaffiature: si praticano dopo la semina per facilitare la germinazione e si ripetono in particolare nella fase che va dalla fioritura all’ingrossamento dei baccelli. Se si scelgono le reti, l’altezza va da un metro e mezzo a due metri.
Concimazioni: sarebbe opportuno effettuare una concimazione letamica alla coltura precedente. Si possono spargere 2 quintali di letame molto maturo per cento metri quadri di orto, interrandolo profondamente per tempo.
Importante può essere un apporto potassico, a base di cenere di legno nella dose di 5 – 10 Kg per 100 mq.
Raccolta: è differente a seconda del tipo del fagiolo e dell’uso. Per i fagiolini si esegue a mano e si ripete ogni due tre giorni a seconda della produzione. I fagiolini, si staccano prima che il baccello ingrossi e diventi filoso. I fagioli da sgranare si raccolgono quando i baccelli sono quasi secchi, oppure per il consumo fresco quando i semi sono completamente ingrossati ma il baccello è ancora tenero.
Avversità: fra i parassiti più comuni si ricordano:
L’antracnosi e la ruggine: malattie crittogame che si prevengono irrorando solfato di rame.
Fra gli insetti è dannoso il Tonchio che si sviluppa nei fagioli secchi. Si combatte con solfuro di carbonio usato in ambienti ermeticamente chiusi.
Dannose sono anche le lumache e le chiocciole soprattutto dopo le pioggie. Si eliminano manualmente o con trappole ed esche.
Gli afidi si possono eliminare biologicamente con irrorazione di macerazioni di piante adatte.
Varietà: Il Borlotto di Vigevano da sgusciare con baccello verde rossiccio, seme bianco a striature rosse.
Il fagiolo di Valsesia; il fagiolo Cannellino precoce ed altamente produttivo; tra i mangiatutto ricordiamo S.Fiacre, il Marconi il cui nome allusivo vuole dire senza fili. Fra i nani ricordiamo il Quarantino, il Re del Belgio, il Metis.
Phaseolus vulgaris
obesità, cellulite, eccesso di peso, diete dimagranti, iperglicemia, edemi, antifame
abrus precatorius , vietato il seme del fagiolo corallino
Baccello di Fagiolo,Phaseolus vulgaris
Famiglia delle Fabacee
parti usate: il baccello senza i semi
Componenti
Trigonellina, aminoacidi, arginina, leucina, lisina, triptofano, asparagina, colina, glicosidi cianogenici, glucochinina (sostanza simile all’insulina), lectine, vitamina C, faseolina, flavonoidi, sali minerali, cromo, acido salicilico.Principi attivi: flavonoidi, fibre, cellulosa, polisaccaridi, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri, degli amidi
Attività‘
Diuretica, ipoglicemizzante, utile come coadiuvante nella terapia del diabete, come coadiuvante nelle terapie dimagranti, per aumentare la diuresi e per prevenire la formazione di renella o di calcoli urinari.
Il guscio del fagiolo, si consiglia per la sua capacità di stimolare la funzione urinaria e come valido coadiuvante nelle diete dimagranti e nei regimi ipocalorici; soprattutto quando l’alimentazione è a base di farinacei e carboidrati (pasta, riso, pane, legumi, e patate).
Il baccello di fagiolo agisce, grazie alle fibre che lo costituiscono, riducendo lo stimolo dell’appetito, accelerando il transito intestinale, di modo che il cibo risulti meno disponibile ad essere completamente assimilato: amidi, grassi e colesterolo vengono, quindi, assorbiti in misura ridotta; con questo meccanismo viene indotta anche una minore secrezione di insulina, che, a sua volta, è tra i responsabili dell’aumento di peso. Utile negli edemi.Le fibre del fagiolo, cellulosa e polisaccaridi, riducono la secrezione dell’insulina, che è responsabile dello stoccaggio dei glucidi sotto forma di grasso nelle cellule adipose, per questo aiuta nel dimagrimento e nella cellulite. Le fibre aiutano anche a ridurre il senso di fame e accelerano il transito intetsinale ( amidi, grassi e colesterolo vengono assorbiti in misura ridotta)
utile nel: dimagrimento, eccesso di peso, diete dimagrandi, come anti-fame, iperglicemia di tipo alimentare non insulino dipendente, diuresi
Nota. L’uso delle piante va impiegato con prudenza nelle persone diabetiche e sempre in accordo con il centro diabetologico che ha in cura la persona.Una alimentazione sana e bilanciata aiuta a controllare il diabete, a prevenire alcune complicanze e a migliorare la qualità della vita ( bisogna seguire sempre la dieta in accordo con le indicazioni del centro diabetologico)
Proprietà dimagranti del baccello di fagiolo
pubblicato: lunedì 10 dicembre 2007 da Saverio Pepe
Chiariamo subito una cosa agli amanti dei legumi: i fagioli non fanno dimagrire, il baccello esterno invece può dare una mano come supporto naturale alle diete. Il tutto grazie alle fibre ricchissime di cellulosa, pectine e flavonoidi che rallentano l’assorbimento degli zuccheri.
Dunque il baccello di fagiolo non è un rimedio miracoloso ma un arma molto efficace in alcuni casi specifici, in particolare per chi ha un regime alimentare ricco di glucidi, in chi tende al diabete, in chi soffre di fame nervosa la sera.
Grazie all’azione diuretica e alla specifico contenimento di assorbimento degli zuccheri, è uno dei rimedi più consigliati, quando dopo le diete, si vuole stabilizzare il peso ed evitare che il grasso ritorni ad essere l’incubo della nostra bilancia.
Non è, per queste sue caratteristiche, adatto ai regimi dimagranti iperproteici, alle diete fortemente ipocaloriche, come disintossicante quando oltre al sovrappeso c’è colesterolo e trigliceridi alti. Per saperne di più sull’azione di accompagnamento alla dieta del baccello di fagiolo, vi consiglio la scheda di inerboristeria.com.
Il Baccello di fagiolo (Phaseolus vulgaris) è usato come valido coadiuvante nelle diete dimagranti e nei regimi ipocalorici; soprattutto quando l’alimentazione sia a base di farinacei e carboidrati (pasta, riso, pane, legumi, e patate).
Il baccello di fagiolo agisce, grazie alle fibre che lo costituiscono, sia riducendo lo stimolo dell’appetito, sia accelerando il transito intestinale, di modo che il cibo risulti meno disponibile ad essere completamente assimilato: amidi, grassi e colesterolo vengono, quindi, assorbiti in misura ridotta; con questo meccanismo viene indotta anche una minore secrezione di insulina, che, a sua volta, è tra i responsabili dell’aumento di peso.
Il baccello di fagiolo è utilizzato come coadiuvante per l’obesità e l’eccesso di peso, il mantenimento del peso raggiunto .