Felce Pteridophyta
Felce Pteridophyta
![Il termine Pteridofite viene utilizzato per riferirsi ad un gruppo di crittogame vascolari a cui appartengono specie usualmente note come felci, equiseti,licopodi e selaginelle. Queste piante sono cormofite: sono piante già evolute costituite da un fusto, delle vere radici e foglie, e posseggono un sistema vascolare. Sono difatti le prime piante terrestri che hanno cominciato a differenziare un sistema di trasporto dei fluidi, permettendo così un ulteriore accrescimento in altezza (a differenza delle Briofite(muschi) che, essendo le piante terrestri meno evolute non sono riuscite ad affrancarsi totalmente dalla vita acquatica). Le Pteridofite sono organismi aplodiplonti con alternanza di generazioni antitetiche eteromorfiche con netto predominio dello sporofito sulgametofito. Le felci sono un gruppo antico, apparso già nel Devoniano inferiore e rappresentato ancor oggi da circa 11.000 specie. A differenza di quelle che vengono chiamate "piante superiori" (Angiosperme e Gimnosperme) le felci non sono dotate di semi ma si riproducono mediante spore. Struttura Molte felci possiedono foglie vere e proprie (megafilli) a lamina intera o spesso pennata, denominati “fronde”. Le fronde sono provviste di numerose nervature e, nello stadio giovanile, si presentano arrotolate all’apice. L’arrotolamento avviene a causa della crescita più rapida della pagina inferiore dei giovani abbozzi fogliari. Lo srotolamento è definito vernazione circinnata. Nelle fronde la nervatura si ramifica in vari modi: di frequente sono presenti fronde pennate (da 2 a 4 volte), ma si trovano anche foglie indivise con nervatura mediana dominante e nervature laterali poco vistose. Le foglie portano sulla pagina inferiore parecchi sporangi spesso riuniti in gruppi detti sori. Le felci moderne sono suddivise in due gruppi: le felci eusporangiate e le felci leptosporangiate, sulla base del tipo di sporangio. Il fusto delle felci moderne è di solito un rizoma sotterraneo, ma nelle felci arboree tropicali esso può raggiungere dimensioni simili a quelle delle palme. Classificazione La classificazione delle felci sensu lato è ancora oggi tema di discussione nel mondo botanico. Tradizionalmente venivano incluse nella classe Filices ma oggi, data la complessità delle relazioni filogenetiche, le felci sono assegnate a un ordine tassonomico superiore: quello della divisione dellaPteridophyta. Un recente lavoro (Smith et al., 2006 [1]) propone di suddividere l'ordine in 4 classi sulla base di dati morfologici e molecolari: Psilotopsida –Equisetopsida - Marattiopsida Polypodiopsida La classificazione completa proposta è la seguente: Classe Psilotopsida - Ordine Ophioglossales Ophioglossaceae(incl. Botrychiaceae, Helminthostachyaceae) - Ordine Psilotales Psilotaceae (incl. Tmesipteridaceae) Classe Equisetopsida [=Sphenopsida] - Ordine Equisetales Equisetaceae Classe Marattiopsida - Ordine Marattiales Marattiaceae (incl. Angiopteridaceae, Christenseniaceae,Danaeaceae, Kaulfussiaceae) Classe Pteridopsida [=Filicopsida, Polypodiopsida] Ordine Osmundales Osmundaceae Ordine Hymenophyllales Hymenophyllaceae (incl. Trichomanaceae) Ordine Gleicheniales Gleicheniaceae (incl. Dicranopteridaceae,Stromatopteridaceae Dipteridaceae (incl. Cheiropleuriaceae) Matoniaceae Ordine Schizaeales Lygodiaceae Anemiaceae (incl. Mohriaceae) Schizaeaceae Ordine Salviniales Marsileaceae (incl. Pilulariaceae) Salviniaceae (incl. Azollaceae) Ordine Cyatheales Thyrsopteridaceae Loxomataceae Culcitaceae Plagiogyriaceae Cibotiaceae Cyatheaceae (incl. Alsophilaceae, Hymenophyllopsidaceae) Dicksoniaceae (incl. Lophosoriaceae) Metaxyaceae Ordine Polypodiales Lindsaeaceae (incl. Cystodiaceae, Lonchitidaceae) Saccolomataceae Dennstaedtiaceae (incl. Hypolepidaceae, Monachosoraceae,Pteridiaceae) Pteridaceae (incl. Acrostichaceae, Actiniopteridaceae,Adiantaceae, Anopteraceae, Antrophyaceae, Ceratopteridaceae,Cheilanthaceae, Cryptogrammaceae, Hemionitidaceae,Negripteridaceae, Parkeriaceae, Platyzomataceae,Sinopteridaceae, Taenitidaceae, Vittariaceae) Aspleniaceae Thelypteridaceae Woodsiaceae (incl. Athyriaceae, Cystopteridaceae) Blechnaceae (incl. Stenochlaenaceae) Onocleaceae Dryopteridaceae (incl. Aspidiaceae, Bolbitidaceae,Elaphoglossaceae, Hypodematiaceae, Peranemataceae) Oleandraceae Davalliaceae Polypodiaceae (incl. Drynariaceae, Grammitidaceae,Gymnogrammitidaceae, Loxogrammaceae, Platyceriaceae,Pleurisoriopsidaceae) Riproduzione Nelle Pteridofite troviamo un'alternanza di generazione ben distinta: dalla spora, aploide, che germina si sviluppa un protallo o gametofito, a forma ora di tubercolo, ora di lamina (come nelle felci) fissato al substrato tramite rizoidi. I protalli possono essere esclusivamente maschili, esclusivamente femminili oppure ermafroditi a seconda che ospitino organi maschili (anteridi), femminili (archegoni) o entrambe. All'interno degli anteridi sono presenti i gameti maschili (detti talvolta anterozoi), spesso ritorti a spirale, e mobili per la presenza di ciglia. Gli archegoni, strutture a forma di fiasco, contengono invece il gamete femminile, immobile. I gameti maschili entrano, grazie alla presenza di acqua, negli arghegoni e si uniscono al gamete femminile. In seguito alla fecondazione si origina un embrione che si nutre a spese del protallo, a cui rimane attaccato mediante un piede sviluppando subito la piantina vascolare o sporofito che è diploide. La pianta, a ciclo vitale avanzato, origina le spore. Queste sono rinchiuse dentro gli sporangi (i cosiddetti sori) e si possono sviluppare sotto la pagina delle fronde fertili o su strutture apposite (es. negli equiseti). Non sempre le foglie sono insieme sporangifere ed assimilatrici, nel qual caso si dicono trofosporofilli; in molti casi esiste una differenziazione fra trofofilli (foglie assimilatrici) e sporofilli(foglie sporangifere o fertili). Le spore possono essere tutte uguali e si parla di Pteridofite isosporee oppure distinte in macrospore (femminili) e microspore (maschili) e si parla di Pteridofite eterosporee. In questo caso anche gli sporangi si suddivideranno in microsporangi e macrosporangi. Inoltre a fianco dei due tipi di riproduzione sessuata e asessuata è frequente nelle Pteridofite la riproduzione agamica. Note Smith A.R., Pryer K.M., Schuettpelz E., Korall P., Schneider H. & Wolf P.G.A classification for extant ferns. Taxon 2006; 55(3): 705–731. Felci Le Felci sono senza dubbio le piante più antiche della terra. Sono abituate alla vita in bosco, pertanto prediligono terreni particolarmente umidi e fertili, ricchi dihumus, e posizioni alla mezz'ombra. Il terreno va preparato con composto di foglie, concime di riserva, e un poco di trinciato di corteccia come substrato. Dopo la messa a dimora, uno strato di pacciame, possibilmente difoglie e avanzi di legno sminuzzati ricreerà per queste piante un poco del loro habitat naturale. Le felci offrono in ogni stagione uno spettacolo suggestivo: in primavera presentano germogli voluttuosi che crescono elegantemente, in estate con la dovizia delle fogliepalmate e piumose, in autunno con il variare delle tinte, in inverno con le specie sempreverdi. Felce come magico fiore solstiziale La felce è legata, per via dei suoi semi, ai solstizi, si suppone fossero considerate emanazioni vegetali del sole in occasione dellle due grandi svolte del suo corso. Questa idea è confermata anche da una leggenda tedesca che narra di un cacciatore che sparò al sole proprio durante la notte di San Giovanni a mezzodì, dal sole ferito caddero tre gocce di sangue che divennero semi di felce. I semi dellafelce sono quindi d'oro perchè emanazioni del fuoco aureo del sole. La Felce è un’erba magica, che segnala la sua presenza, con il passar del tempo al ritorno della primavera dove riprenderà a germogliare, fino a raggiungere la sua massima bellezza in estate. La felce è dedicata a Pan ed è protagonista di molti rituali propiziatori, durante i quali vengono deposti sull’altare del dio silvestre, perché sacri a questa divinità. Questa pianta si dice abbia la capacità di generare il fiore magico di San Giovanni, con corolla candida, che nascerebbe tra il 23 ed il 24 giugno, con il potere di rendere invisibile chi lo possiede e donare poteri occulti e conoscenze, e protezione contro il male. Procurarsi il fiore (reale o immaginario che sia) occorre camminare nel bosco, durante il Solstizio, cercare i rizomi della felce maschio sedersi presso la pianta, tracciare, con un coltello, attorno a sé ed alla felce un cerchio, mettersi in attesa. Il cerchio è una protezione dalle forze negative, aspettate la mezzanotte. Ma attenzione! Il fiore sboccia all’improvviso ed il suo massimo splendore dura un batter d’occhio. Se metterete sotto alla pianta un fazzoletto bianco di seta o lino la felce lascerà cadere i suoi semi che vi porteranno fortuna. La felce ama i terreni freschi e umidi, ed infatti i rigogliosi ciuffi si trovano spesso vicino a piccoli rigagnoli. Sembra che tra quelle lunghe foglie ci sia un mondo segreto e magico. La felce è tossica, controindicata ai bambini, alle gestanti ed ai cardiopatici; va tenuta lontana anche dagli animali domestici. In antichi scritti di magia bianca si legge che la felce aveva il potere di donare sogni profetici, se le ceneri del rizoma venivano messe vicino all’orecchio durante il sonno, e donava fertilità. Le Felci appartengono al pianeta Giove, sono state ripetutamente menzionate negli antichi trattati di magia e negli antichi Grimoires le hanno conferito una miriadi di utilizzi. Le Felci vadano raccolte la notte di S. Giovanni, allo scoccare della mezzanotte, e messe nella propria abitazione a contatto con delle monete, così che ci sarà sempre denaro in abbondanza. Raccogliere all’alba del 24 Giugno un seme di felce e portarlo sempre con se, si dice, che dia un grossa fortuna al gioco d’azzardo; le ceneri delle felci bruciate nella notte del solstizio, allontanano le sciagure.](https://www.ricettiamo.info/wp-content/uploads/2020/12/Schermata-2020-12-24-alle-21.14.55.png.webp)
Il termine Pteridofite viene utilizzato per riferirsi ad un gruppo di crittogame vascolari a cui appartengono specie usualmente note come felci, equiseti,licopodi e selaginelle.
Queste piante sono cormofite: sono piante già evolute costituite da un fusto, delle vere radici e foglie, e posseggono un sistema vascolare. Sono difatti le prime piante terrestri che hanno cominciato a differenziare un sistema di trasporto dei fluidi, permettendo così un ulteriore accrescimento in altezza (a differenza delle Briofite(muschi) che, essendo le piante terrestri meno evolute non sono riuscite ad affrancarsi totalmente dalla vita acquatica). Le Pteridofite sono organismi aplodiplonti con alternanza di generazioni antitetiche eteromorfiche con netto predominio dello sporofito sulgametofito. Le felci sono un gruppo antico, apparso già nel Devoniano inferiore e rappresentato ancor oggi da circa 11.000 specie.
A differenza di quelle che vengono chiamate “piante superiori” (Angiosperme e Gimnosperme) le felci non sono dotate di semi ma si riproducono mediante spore.
Struttura
Molte felci possiedono foglie vere e proprie (megafilli) a lamina intera o spesso pennata, denominati “fronde”. Le fronde sono provviste di numerose nervature e, nello stadio giovanile, si presentano arrotolate all’apice. L’arrotolamento avviene a causa della crescita più rapida della pagina inferiore dei giovani abbozzi fogliari. Lo srotolamento è definito vernazione circinnata. Nelle fronde la nervatura si ramifica in vari modi: di frequente sono presenti fronde pennate (da 2 a 4 volte), ma si trovano anche foglie indivise con nervatura mediana dominante e nervature laterali poco vistose.
Le foglie portano sulla pagina inferiore parecchi sporangi spesso riuniti in gruppi detti sori.
Le felci moderne sono suddivise in due gruppi: le felci eusporangiate e le felci leptosporangiate, sulla base del tipo di sporangio.
Il fusto delle felci moderne è di solito un rizoma sotterraneo, ma nelle felci arboree tropicali esso può raggiungere dimensioni simili a quelle delle palme.
Classificazione
La classificazione delle felci sensu lato è ancora oggi tema di discussione nel mondo botanico. Tradizionalmente venivano incluse nella classe Filices ma oggi, data la complessità delle relazioni filogenetiche, le felci sono assegnate a un ordine tassonomico superiore: quello della divisione dellaPteridophyta. Un recente lavoro (Smith et al., 2006 [1]) propone di suddividere l’ordine in 4 classi sulla base di dati morfologici e molecolari:
Psilotopsida –Equisetopsida – Marattiopsida
Polypodiopsida
La classificazione completa proposta è la seguente:
Classe Psilotopsida – Ordine Ophioglossales
Ophioglossaceae(incl. Botrychiaceae, Helminthostachyaceae) – Ordine Psilotales
Psilotaceae (incl. Tmesipteridaceae)
Classe Equisetopsida [=Sphenopsida] – Ordine Equisetales
Equisetaceae
Classe Marattiopsida – Ordine Marattiales
Marattiaceae (incl. Angiopteridaceae, Christenseniaceae,Danaeaceae, Kaulfussiaceae)
Classe Pteridopsida [=Filicopsida, Polypodiopsida]
Ordine Osmundales
Osmundaceae
Ordine Hymenophyllales
Hymenophyllaceae (incl. Trichomanaceae)
Ordine Gleicheniales
Gleicheniaceae (incl. Dicranopteridaceae,Stromatopteridaceae
Dipteridaceae (incl. Cheiropleuriaceae)
Matoniaceae
Ordine Schizaeales
Lygodiaceae
Anemiaceae (incl. Mohriaceae)
Schizaeaceae
Ordine Salviniales
Marsileaceae (incl. Pilulariaceae)
Salviniaceae (incl. Azollaceae)
Ordine Cyatheales
Thyrsopteridaceae
Loxomataceae
Culcitaceae
Plagiogyriaceae
Cibotiaceae
Cyatheaceae (incl. Alsophilaceae, Hymenophyllopsidaceae)
Dicksoniaceae (incl. Lophosoriaceae)
Metaxyaceae
Ordine Polypodiales
Lindsaeaceae (incl. Cystodiaceae, Lonchitidaceae)
Saccolomataceae
Dennstaedtiaceae (incl. Hypolepidaceae, Monachosoraceae,Pteridiaceae)
Pteridaceae (incl. Acrostichaceae, Actiniopteridaceae,Adiantaceae, Anopteraceae, Antrophyaceae, Ceratopteridaceae,Cheilanthaceae, Cryptogrammaceae, Hemionitidaceae,Negripteridaceae, Parkeriaceae, Platyzomataceae,Sinopteridaceae, Taenitidaceae, Vittariaceae)
Aspleniaceae
Thelypteridaceae
Woodsiaceae (incl. Athyriaceae, Cystopteridaceae)
Blechnaceae (incl. Stenochlaenaceae)
Onocleaceae
Dryopteridaceae (incl. Aspidiaceae, Bolbitidaceae,Elaphoglossaceae, Hypodematiaceae, Peranemataceae)
Oleandraceae
Davalliaceae
Polypodiaceae (incl. Drynariaceae, Grammitidaceae,Gymnogrammitidaceae, Loxogrammaceae, Platyceriaceae,Pleurisoriopsidaceae)
Riproduzione
Nelle Pteridofite troviamo un’alternanza di generazione ben distinta: dalla spora, aploide, che germina si sviluppa un protallo o gametofito, a forma ora di tubercolo, ora di lamina (come nelle felci) fissato al substrato tramite rizoidi. I protalli possono essere esclusivamente maschili, esclusivamente femminili oppure ermafroditi a seconda che ospitino organi maschili (anteridi), femminili (archegoni) o entrambe. All’interno degli anteridi sono presenti i gameti maschili (detti talvolta anterozoi), spesso ritorti a spirale, e mobili per la presenza di ciglia. Gli archegoni, strutture a forma di fiasco, contengono invece il gamete femminile, immobile. I gameti maschili entrano, grazie alla presenza di acqua, negli arghegoni e si uniscono al gamete femminile. In seguito alla fecondazione si origina un embrione che si nutre a spese del protallo, a cui rimane attaccato mediante un piede sviluppando subito la piantina vascolare o sporofito che è diploide. La pianta, a ciclo vitale avanzato, origina le spore. Queste sono rinchiuse dentro gli sporangi (i cosiddetti sori) e si possono sviluppare sotto la pagina delle fronde fertili o su strutture apposite (es. negli equiseti). Non sempre le foglie sono insieme sporangifere ed assimilatrici, nel qual caso si dicono trofosporofilli; in molti casi esiste una differenziazione fra trofofilli (foglie assimilatrici) e sporofilli(foglie sporangifere o fertili).
Le spore possono essere tutte uguali e si parla di Pteridofite isosporee oppure distinte in macrospore (femminili) e microspore (maschili) e si parla di Pteridofite eterosporee. In questo caso anche gli sporangi si suddivideranno in microsporangi e macrosporangi. Inoltre a fianco dei due tipi di riproduzione sessuata e asessuata è frequente nelle Pteridofite la riproduzione agamica.
Note
Smith A.R., Pryer K.M., Schuettpelz E., Korall P., Schneider H. & Wolf P.G.A classification for extant ferns. Taxon 2006; 55(3): 705–731.
Felci
Le Felci sono senza dubbio le piante più antiche della terra. Sono abituate alla vita in bosco, pertanto prediligono terreni particolarmente umidi e fertili, ricchi dihumus, e posizioni alla mezz’ombra. Il terreno va preparato con composto di foglie, concime di riserva, e un poco di trinciato di corteccia come substrato. Dopo la messa a dimora, uno strato di pacciame, possibilmente difoglie e avanzi di legno sminuzzati ricreerà per queste piante un poco del loro habitat naturale.
Le felci offrono in ogni stagione uno spettacolo suggestivo:
in primavera presentano germogli voluttuosi che crescono elegantemente, in estate con la dovizia delle fogliepalmate e piumose, in autunno con il variare delle tinte, in inverno con le specie sempreverdi.
Felce come magico fiore solstiziale
La felce è legata, per via dei suoi semi, ai solstizi, si suppone fossero considerate emanazioni vegetali del sole in occasione dellle due grandi svolte del suo corso. Questa idea è confermata anche da una leggenda tedesca che narra di un cacciatore che sparò al sole proprio durante la notte di San Giovanni a mezzodì, dal sole ferito caddero tre gocce di sangue che divennero semi di felce. I semi dellafelce sono quindi d’oro perchè emanazioni del fuoco aureo del sole.
La Felce è un’erba magica, che segnala la sua presenza, con il passar del tempo al ritorno della primavera dove riprenderà a germogliare, fino a raggiungere la sua massima bellezza in estate.
La felce è dedicata a Pan ed è protagonista di molti rituali propiziatori, durante i quali vengono deposti sull’altare del dio silvestre, perché sacri a questa divinità.
Questa pianta si dice abbia la capacità di generare il fiore magico di San Giovanni, con corolla candida, che nascerebbe tra il 23 ed il 24 giugno, con il potere di rendere invisibile chi lo possiede e donare poteri occulti e conoscenze, e protezione contro il male. Procurarsi il fiore (reale o immaginario che sia) occorre camminare nel bosco, durante il Solstizio, cercare i rizomi della felce maschio sedersi presso la pianta, tracciare, con un coltello, attorno a sé ed alla felce un cerchio, mettersi in attesa. Il cerchio è una protezione dalle forze negative, aspettate la mezzanotte. Ma attenzione! Il fiore sboccia all’improvviso ed il suo massimo splendore dura un batter d’occhio.
Se metterete sotto alla pianta un fazzoletto bianco di seta o lino la felce lascerà cadere i suoi semi che vi porteranno fortuna.
La felce ama i terreni freschi e umidi, ed infatti i rigogliosi ciuffi si trovano spesso vicino a piccoli rigagnoli. Sembra che tra quelle lunghe foglie ci sia un mondo segreto e magico.
La felce è tossica, controindicata ai bambini, alle gestanti ed ai cardiopatici; va tenuta lontana anche dagli animali domestici.
In antichi scritti di magia bianca si legge che la felce aveva il potere di donare sogni profetici, se le ceneri del rizoma venivano messe vicino all’orecchio durante il sonno, e donava fertilità.
Le Felci appartengono al pianeta Giove, sono state ripetutamente menzionate negli antichi trattati di magia e negli antichi Grimoires le hanno conferito una miriadi di utilizzi. Le Felci vadano raccolte la notte di S. Giovanni, allo scoccare della mezzanotte, e messe nella propria abitazione a contatto con delle monete, così che ci sarà sempre denaro in abbondanza. Raccogliere all’alba del 24 Giugno un seme di felce e portarlo sempre con se, si dice, che dia un grossa fortuna al gioco d’azzardo; le ceneri delle felci bruciate nella notte del solstizio, allontanano le sciagure.