Fumaria officinalis
Fumaria officinalis

La Fumaria officinale (Fumaria officinalis L., 1753) è una pianta erbacea annuale spontanea appartenente alla famiglia delle Fumariacee.
Deve il suo nome all’odore acre ed acido che sprigionano le radici quando viene estirpata.
Distribuzione e habitat
Cresce ovunque: prati, campi, strade, in pianura ed in collina, è soprattutto presente nei coltivi, dove è considerata infestante; di solito preferisce zone di suolo smosso e fertile.
Morfologia
È una pianta erbacea con un’altezza media di 20-30 cm, fino ad un massimo di 50 cm.
I fusticini verdi azzurrognoli sono glabri eretti o prostrati parzialmente rampicanti.
Le lunghe ed esili foglie sono picciolate e profondamente divise in sottili segmenti.
I fiori sono riuniti in infiorescenze racemose lasse portanti oltre venti fiori. Il colore dei fiori è rosa porpora più scuri all’apice e vagamente assomiglianti ad un calzino.
Si differenzia dalla Fumaria capreolata per il colore dei fiori che sono biancastri con la punta rosa e per l’altezza che può arrivare fino a 100 cm.
Principi attivi
Alcaloidi: Fumarina (o Protopina), Fumoficinalina, Sinactina, Coridamina, Fumarosina, Sanguinarina, Criptopina, Stilopina. Questi alcaloidi in toto hanno una efficace azione anti-istaminica, antiaggregante delle piastrine e sudorifera,
Flavonoidi: Rutina, Isoquercitina, Kampferolo. Sono dotati di eccellente azione antispastica biliare e diuretica, oltre che leggermente sedativa.
Acidi organici: Acido fumarico, acido protocatechico, acido caffeico, acido clorogenico, acido citrico, acido malico e glicolico. Agiscono regolarizzando il metabolismo epatico.
Usi
È usata in erboristeria, ed è prodotto medicinale per il suo contenuto di acido fumarico, attivo, tra l’altro, per la cura della psoriasi. Indicazioni principe sono:
spasmi gastrici e biliari
congestione epatica
ritenzione idrica
trombofilia
eccitazione ed insonnia
tachicardia nervosa
Bibliografia
Mearelli F, Sgrignani M. Terapia moderna con tinture madri, gemmoderivati ed oligoelementi. Edizioni Planta Medica, 1995.
La pianta di fumaria officinalis viene usata nella fitoterapia per le sue proprietà oramai da tempo immemorabile specialmente per la terapia delle affezioni epatobiliari e secondo quanto scrive J. Valnet: «Non c’è da stupirsi che curando i bisbetici-epatici appaia come un fattore di equilibrio e di serenità dato che favorisce il buon umore, quindi la longevità, neutralizzando la tristezza e la melanconia».
Fumaria
Nome comune: Fumaria officinalis
Francese: Fumeterre
Inglese: Fumitory
Famiglia: Papaveraceae
Parte utilizzata: la pianta intera
Costituenti principali:
• flavonoidi
• 0,3% alcaloidi {protopina o fumarina)
• p. amari
• acido fumarico
• mucillagini
• sali minerali
•
Attività principali della fumaria officinalis : regolatrice del flusso biliare, (anfocoleretica); depurativo-diuretica;spasmolitica.
Impiego terapeutico: piccola insufficienza epatica; acne, eczema; artritismo; trattamento preventivo arteriosclerosi.
Si tratta, infatti, di una pianta a meccanismo anfocoleretico che aumenta cioè il flusso biliare insufficiente e lo frena quando è in eccesso mentre non agisce se non vi è necessità.
Uno studio effettuato presso un reparto di Gastroenterologia da Balmes e Dubois (1973) su un gruppo di venti pazienti, ha dimostrato che la somministrazione di Fumaria associata ad un riposo stretto e ad un regime atossico, ha portato ad un miglioramento dello stato generale, diminuzione
dell’astenia in caso di epatite, regressione e scomparsa dell’anoressia nei cirrotici, miglioramento delle sindromi emicraniche ed una tolleranza ottimale.
Roux e Coli, hanno sperimentato la Fumaria in soggetti affetti da disturbi intestinali cronici e di origine biliare.
Le modificazioni della motilità intestinale in rapporto
alla modificazione della coleresi e alla cronicità si traduce con la comparsadi diarrea acquosa se si instaura l’ipercoleresi e da costipazione se domina l’ipocoleresi.
Tale sintomatologia ha risposto in modo favorevole al trattamento con la Fumaria, in un lasso di tempo dì tre/quattro settimane.
Curiosità:
• Già Mesuè, medico arabo dell’VIII-ÌX secolo, come riporta il Mattioli, annoverava la Fumaria tra «le medicine solutive benedette».
• Il nome deriverebbe dall’odore di fumo o di fuliggine che l’erba sfregata emana.
Pianta erbacea annua. Il genere Fumaria é comune nell’ emisfero nord.
Fumaria estratto secco
Car. Organolettiche:polvere fine di colore bruno
Solubilità:parzialmente solubile in acqua
Principi attivi.:ac. fumarico, fumarina, flavonoidi, mucillaggini, colina
Indicazioni della Fumaria officinalis L.:
tonico, diaforetico, depurativo, antipsoriasi