Genziana genziana Lutea L.
Genziana genziana Lutea L.

Amaro-tonica, digestione, flautolenza,inappetenza,atonia gastrica, anemia, convalescenza,antibiotica,emmenagoga, febbre, artrite,mucolica nelle affezioni bronchiali.
Genziana maggiore, Genziana Lutea L. genziana gialla
Famiglia delle Gentianacee, Cupressacee
il nome deriva da Gentius re dell’Illiri che sembra sia stato il primo a far conoscere le sue virtu’ medicinali nel 160 a .C., ha 3.000 anni di tradizione come Amaro Tonico, si usa per fare il Vermuth E’ una specie protetta, originaria dell’Europa centro-meridionale, è una pianta perenne, la radice deve essere colta in autunno e solo dopo 4-5 anni di vita della pianta, l’estrazione delle foglie deve avvenire quando la pianta ha le foglie che cominciano ad avvizzire, si tagliano le radici secondarie, si procede a sezionare in piccoli pezzi la parte più pregiata.
ha i fiori gialli, contiene composti amari e intensi e così concentrati che si può sentire il sapore anche in una goccia diluita in 20.000 parti di acqua, non contiene tannini ed altri irritanti dell’apparato digerente
E’ in grado di stimolare la digestione, usata dagli antichi Egizi e Romani per stimolare l’appetito, come detergente antisettico per le ferite, per i vermi intestinali, per le affezioni epatiche e per l’isteria femminile, i disturbi mestruali
La Medicina cinese la usa ancora oggi per disturbi della digestione, per la faringite, per la cefalea e per la artrite
La Medicina ayurvedica nel trattamento di febbri, malattie veneree, itterizia ed altri problemi epatici
Viene preferita la Genziana come amaro digestivo in quanto non causa irritazione intestinale
Parti usate la radice, parti aeree
Composizioni Genziana
Eterosidi amari, genziopicroside, amaropanina, amarogentina, amaroswerina, questi composti in seguito ad un processo di idrolisi, perdono la loro amarezza, ci sono anche alcaloidi, gentisina, genziina e isogentisina, flavonoidi, genziaculina, glucidi, genzianosio, genziobiosio, saccarosio, maltosio, levulosio, destosio, xilosio, arabinosio, enulina, enzimi, acido ascorbico, tiamina, mucillagini,sverziamarina, gentiopicrinasveroside, zuccheri, , zucchero amaro, saccarosio, sostanze coloranti, pectine, olio essenziale tracce, alcaloidi, quali la genzianina, amaro-tonica, durante l’essicamento la gentiopicrina si trasforma in genziina e genziamarina, amarogentina, potere amaricante , si tratta della sostanza piu’ amara che si conosca.
Le radici, contengono molti glucosidi amari, come la genziopicrina, gentiacaulina, e una sostanza colorante gialla la gentisina, alcaloidi, mucillagini, olio essenziale
La genziana e’ raccomandata per l’uso quotidiano se ne può fare uso per anni, le parti aeree si usano per la cattiva digestione, nella inappetenza, nella anemia e durante la convalescenza. E’ un ottimo corroborante dell’organismo nei casi di debolezza. La genzianina stimola la digestione, stimolando gli acidi gastrici.
Ha proprietà antibiotiche, e sembra che sia la pianta giusta per l’artrite. Sembra sia anche un potente emmenagogo, le donne in gravidanza devono evitarne l’uso, in altri casi potrebbe essere utile per la comparsa delle mestruazioni
Disturbi digestivi, disappetenza, senso di pienezza, flautolenza, rientra in molte preparazioni come amaro-tonico, si usa per aumentare l’appetito, attraverso i ricettori gustativi stimola la secrezione gastrica e salivare contribuendo a stimolare l’appetito, la preparazione va presa mezz’ora prima dei pasti e sorseggiati lungamente per permettere la azione riflessa attraverso i recettori gustativi ,per lo stomaco, la Genziana è tonica, stimolante, antifermentativa. Esplica attività eupeptica, da attribuire ai principi amari, favorisce e aumenta la secrezione dei succhi gastrici, ha una azione ricostituente, utile nelle convalescenze e negli stati di decadimento organico, è dotata di proprietà antipiretiche e antielmintiche, abbinata al ferro e’ utile nelle anemie sideropeniche, prima dell’avvento della china era usata per curare la malaria, favorisce le difese organiche , e’ anche una pianta febbrifuga, aumenta la secrezione bronchiale, trova applicazione anche nei casi di anoressia, nelle atonie gastriche, nelle digestioni lunghe e difficili .
Uso esterno
in passato il Decotto veniva usato per lavare ferite e piaghe Cucina
si impiega come aromatizzante per liquori
Controindicazioni ed interazioni
a dosi elevatedanneggia la digestione e causa forti nausee, iperacidità e crampi sconsigliato in gravidanza e allattamento, evitare se si soffre di irritazione e infiammazione alla mucosa gastrica è controindicata in chi soffre di ulcera gastrica e duodenale in chi soffre di gastralgie,di crampi addominali, di esofagite, di gastrite, negli ipertesi, in soggetti predisposti può manifestarsi cefalea,ad alte dosi, opprime lo stomaco, irrita l’intestino, e provoca nausea, vomito e cefalea., secondo gli erboristi Tedeschi la Genziana non va data agli ipertesi, per chi non soffre delle patologie menzionate e alle dosi consigliate la Genziana è sicura. Possibili interazioni con i fans, gli amari, i farmaci gastrolesivi.
Nota fin dai tempi dell’antichità per la sua azione curativa. In realtà non conosciamo bene le modalità per cui viene utilizzata
La genziana è una pianta dotata di una bellezza particolare, dai colori vivi e splendenti. Chi l’ha potuta ammirare, si è senz’altro reso conto di come questa pianta possieda delle caratteristiche singolari e di come produca meravigliosi fiori con tonalità che vanno dal giallo al violetto fino al blu intenso. Soltanto nel contemplarli, la mente già si rilassa. La genziana, che ha una crescita lenta, ha la fortuna di far parte delle specie protette. Cresce perennemente nelle montagne dell’Europa centro-meridionale e nei massicci dell’Asia minore e la sua azione medicamentosa ha realmente del portentoso. Fiorisce in estate, si trova in terreni erbosi fino ai 2.500 metri di altitudine e può raggiungere oltre un metro d’altezza. Il termine «genziana» deriva da Gentius, re dell’Illiria che regnò nel II secolo A.C.. Infatti, fu proprio lui, secondo la leggenda, a scoprire per primo che dalla sua radice profumata si potevano ricavare degli effetti benefici. Nel ‘500 la genziana venne utilizzata per fronteggiare la peste e successivamente impiegata per la preparazione di amari e digestivi. Quella di colore blu, indubbiamente la più incantevole, cresce in zone montuose dell’Italia, come gli Appennini e le Alpi e, resistendo a temperature rigide e alle intemperie, le viene da sempre affiancato il significato di “determinazione”. Le sue proprietà medicamentose sono state sfruttate fin all’antichità. Una volta lavata, va lasciata asciugare in un sacchetto di tela e utilizzata solo quando è secca. La radice contiene delle sostanze amare. La sua azione stimola la digestione, dona beneficio in caso di stati influenzali, stanchezza fisica e mentale, per convalescenza e anemia. Se si ha mal di denti, si può succhiare la radice perché funge da calmante per il dolore. Con la genziana è possibile preparare delle tisane consigliate per eliminare i vermi intestinali. In cosmesi, è adatta per la pulizia del viso, per detergere la pelle grassa e schiarire le lentiggini. L’infuso è usato per stimolare l’appetito. Ma anche il fiore viene utilizzato per preparare degli impacchi sulle ferite e usato come decongestionante. E’ indicato anche per chi si rosicchia le unghie. Non utilizzate mai la radice della genziana fresca:è velenosa