Il Pelargonium, chiamato volgarmente geranio, è una pianta suffrutescente perenne, originaria dell’Africa australe, appartenente alla famiglia delle Geraniacee.
Le specie più conosciute e comunemente coltivate sono il Pelargonium zonale o geranio comune dal fogliame peloso e cuoriforme caratterizzato da un anello scuro; Pelargonium peltatum o geranio edera con foglie peltate lucide e carnose, fusti ricadenti; Pelargonium grandiflorum o geranio a farfalla dagli eleganti fiori con cinque macchie bruno-rossastre e foglie profondamente lobate; Pelargonium odoratissimum o geranio odoroso con piccole foglie frastagliate e aromatiche, fiori piccoli bianchi o rosei dal caratteristico profumo di mela; Pelargonium graveolens dal profumo di rosa; Pelargonium radens dal profumo di limone.
I gerani maggiormente coltivati sono quelli zonali e edera: ne sono state selezionate numerose varietà dalle diverse colorazioni dei fiori, che variano dal rosso, al rosa, al violetto, al fucsia, all’arancione e al bianco.
Coltivazione
Il geranio ama le posizioni soleggiate, anche se vive abbastanza bene in mezz’ombra: durante l’estate, infatti, una prolungata esposizione al sole può deteriorare la pianta. Le innaffiature devono essere regolari per tutta la stagione riproduttiva: in primavera si annaffia circa tre volte alla settimana, a seconda delle condizioni climatiche locali, mentre d’estate anche tutti i giorni; tuttavia, non bisogna eccedere, perché troppa acqua potrebbe apportare dei marciumi alla pianta; inoltre, bisogna aver cura di non bagnare le foglie. Necessarie per ottenere una splendida fioritura sono le concimazioni, che vanno effettuate ogni 2 settimane circa. Quando i fiori cominciano a seccare è necessario cimarli, tagliando fino alla base del rametto fiorifero: in questo modo, la pianta continuerà a rifiorire. La moltiplicazione avviene per talea.
Usi
Nell’aromaterapia viene utilizzato per la sua proprietà riequilibratrice del sistema nervoso, antidepressiva, antinfiammatoria, lenitiva, astringente e antisettica. Tra le sue funzioni vi è anche quella di stimolatore del sistema linfatico, di tonificante per il fegato e per i reni.[1]
Tra i suoi principali utilizzi vi è la cura di acne, bruciature, vesciche, eczema, artrite, nevralgia, mal di gola.
Avversità
Fiore di geranio mentre si schiude. Ogni fotogramma corrisponde a 7 minuti per un totale di 2 ore.
Geranio rosa
Danni alle parti aeree per le larve di Mamestra brassicae, Plusia gamma, Pyrausta nubilalis e dai bruchi di Cacyreus marshalli
Danni alle radici causate da larve di Melolontha melolontha e Agriotes lineatus nonché adulti diGryllotalpa gryllotalpa
Afidi: adulti di Macrosiphum pelargonii e Aphis pelargonii
Cocciniglie: adulti di Diaspis pentagona
Acari adulti della specie Tetranychus telarius
Nematodi dei generi Heterodera e Tylenchus
Molluschi dei generi Helix e Limax
Muffa grigia causata da Botrytis cinerea
Annerimento batterico del fusto dovuto a Xanthomonas pelargonii
Mosaico anulare causato da virus
E inoltre Fusarium pelargonii, Gleosporium pelargonii, Capnodium salicinum e recentemente introdotto in Italia Puccinia pelargoni
Bibliografia
Cavallotti Felicioni, Coltivazione della malvarosa o geranio da profumeria nell’oasi di Tripoli, inBollettino d’informazioni, 1921, n° 9-10.
Rampinini Giorgio, Piante fiorite da vaso: la coltivazione di geranio, impatiens, crisantemo e petunia da talea, Arese, Pentagono, 2006.
Salis Edina, La ruggine del geranio in Sardegna, Sassari, Gallizzi, 1967.
Vagliasindi Gustavo, Il geranio da profumeria, Casale, Tip. Ditta C. Cassone, 1912.
Zanutto Igidio, Il geranio re dei balconi, Bologna, Edagricole, 1984.
Note
“Aromaterapia”, di Sheila Lavery, Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997, pag.32-33
Pelargonium
noto come
Geranio
Se le rose sono le “regine dei fiori” i gerani sono sicuramente “le signore dei balconi” che non si sa come, non si sa perchè ma con poche gocce d’acqua e qualche centimentro di terra trasmettono una così grande manifestazione di vita da lasciare senza parole.
Classificazione botanica
Famiglia: Geraniaceae
Genere: Pelargonium
Specie: vedere il paragrafo “Principali specie”
Caratteristiche Generali
Il Geranio comunemente noto appartiene alla famiglia delle Geraniaceae, e comprende circa 11 generi con oltre 400 specie. Ricordiamo i tre generi maggiormente coltivati:
il genere Geranium, tipico delle zone umide e fredde con le foglie che in autunno diventano rosse (ricordiamo il Geranium robertianum) ed ha il fiore di forma regolare con 10 stami;
il genere Erodium con il frutto che ricorda il becco di un Airone;
il genere Pelargonium erroneamente noto con il nome di Geranio
(e comunemente chiamato così) che deriva da “geranos”
che significa “gru” riferito alla forma del frutto che ricorda una
gru, originario delle zone desertiche del Sud Africa con la particolarità di avere il fiore con sette stami e di tipo zigomorfo
vale a dire con la corolla di forma irregolare perchè il sepalo posteriore si sviluppa a formare un lungo sperone saldato al peduncolo fiorale.
Tra le numerose specie esistenti, citiamo quelle che maggiormente interessano come specie ornamentale.
Principali specie
Esistono numerose specie di Pelargonium tra le quali ricordiamo
Pelargonium Zonale (Pelargonium X Hortorum )
Il Pelargonium zonale comprende numerosi ibridi che producono fiori quasi tutto l’anno. Sono piante ad andamento cespuglioso con un fusto semilegnoso nella parte basale. Le foglie sono rotondeggianti, corrugate e verdi ed hanno nella parte centrale, di colore contrastante con il resto della foglie, una specie di area a forma di ferro di cavallo o di cuore. I fiori possono essere variamente colorati con tonalità che variano dal bianco, al rosso, con tutte le tonalità di rosa e sono portati in cima a dei lunghi steli e riuniti in ombrella.
Gruppo dei Gerani Odorosi
I gerani odorosi sono diverse specie di Pelargonio che hanno la caratteristica di avere le foglie che emanano
profumi particolari usati per l’estrazione di terpeni molto utilizzati nell’industria cosmetica e farmaceutica.
Sono piante adatte per climi miti e non hanno particolari esigenze colturali.
Tra di essi ricordiamo:
Pelargonium odoratissimum Pelargonium graveolens, emana un caratteristico profumo di rosa;
Pelargonium radula, (Geranio rosa dal quale si ricava l’olio essenziale malvarosa che viene usato per sofisticare le essenze di rose;
Pelargonium Odoratissimum, chiamato anche
“Malva d’Egitto” che emana un caratteristico profumo di mela;
Pelargonium radens che emana un caratteristico odore di limone.
Pelargonium graveolens
Pelargonium radula
Pelargonium grandiflorum noto anche come Pelargonium imperiale o Pelargonium macrathum
Questi gerani hanno avuto una vita molto travagliata in quanto un tempo erano molto richiesti dal mercato, poi abbandonati.
Oggi sono nuovamente molto richiesti dal mercato per la loro caratteristica di vegetare bene alle basse temperature.
Non sono piante rifiorenti ed hanno dei fiori che raggiungono
i 5 cm di diametro con foglie cuoiose e frangiate.
Pelargonium peltatum o Pelargonium lateripes comunemente noto come Geranio edera
Il Pelargonium peltatum ha la caratteristica è di avere uno stelo erbaceo con internodi molto lunghi e sottili ed un portamento che ricorda l’edera (da cui il nome). Ci sono varietà di Geranio edera con foglie provviste di numerose screziature bianco-gialline e di questo gruppo fanno parte i “mini edera” come la “Ville de Paris” noti anche come “gerani parigini”.
Pelargonium peltatum
Ville de Paris
Pelargonium rivulare
Il Pelargonium rivulare è un altro splendido geranio dalle foglie alterne, palmate a 5-7 lobi e quelle caulinari sessile.
Le inforescenze sono portate da degli steli fiorali che si allungano oltre le foglie.
E’ anche chiamato “geranio di Boemia”.
Tecnica colturale
I gerani crescono bene a temperature ambientali fino a 25 °C. Crescono molto bene in pieno sole e richiedono ambienti ben aerati
ma non amano le correnti d’aria. Viceversa temperature troppo
basse, sotto i 15 °C non sono gradite.
E’ buona norma zappettare la terra che ospitano i nostri gerani periodicamente in modo da rompere la crosta che si forma alla superficie che impedisce sia l’assorbimento dell’acqua che la
respirazione del terriccio sottostante.
E’ importante rimuovere anche le foglie secche o scolorite tagliandole con una forbice a circa 1 cm dall’attaccatura al fusto questo
per evitare di lasciare ferite aperte nel fusto che potrebbero essere
una via privilegiata per attacchi parassitari.
Annaffiatura
Le annaffiature dei gerani devono essere effettuate spesso.
Durante la primavera e l’estate, si annaffia in modo da inumidire completamente il terriccio e si lascia asciugare la superficie prima di effettuare la successiva irrigazione.
Durante i periodi autunno invernali, si annaffia di tanto in tanto, giusto per evitare che il terriccio si asciughi completamente.
Tipo di terreno – Rinvaso
Il geranio si rinvasa ogni anno in primavera con un terriccio
composto costituito da torba e terra argillosa. E’ importante poi correggere il tutto con un pochino di carbonato di calcio per
alzare il ph del terreno.
E’ importante non usare vasi di dimensioni troppo grandi,
in quanto l’apparato radicale del geranio si svilupperebbe troppo a discapito della parte aerea.
Quando si effettua il rinvaso è bene scuotere un pochino le
radici per eliminare il vecchio terriccio e tagliare le radici troppo
lunghe e spesse con forbici pulite e ben disinfettate.
Concimazione
Il geranio, essendo una pianta molto attiva, ha necessita di essere concimata spesso.
Da aprile a settembre si concima ogni due settimane con
fertilizzanti liquidi che si somministrano con l’acqua
di irrigazione. Durante questo periodo è bene somministrare alla pianta un concime che abbia un titolo in
Potassio più alto per favorire la fioritura. Accertatevi pertanto
che oltre ad avere i cosiddetti “macroelementi”
quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) e che tra questi il Potasssio sia in “maggiore quantità” che abbia
anche i “microelementi” quali il Ferro (Fe), il Manganese (Mn), il Rame (Cu), lo Zinco (Zn), il Boro (B),
il Molibdeno (Mo), tutti importanti per una corretta ed
equilibrata crescita della pianta.
Durante gli altri periodi dell’anno è sufficiente una volta al mese, somministrando un concime a formula 1:1:1 vale a dire con uguali quantità di Azoto, Fosforo e Potassio oltre naturalmente i
microelementi.
Un consiglio: diminuite leggermente le dosi rispetto a quelle
riportate nella confezione; se inserite un buon
terriccio e rinvasate ogni anno, darete alla vostra pianta una buona scorta di base di elementi nutritivi.
Fioritura
Poichè il geranio è una specie che fiorisce praticamente tutto l’anno, è bene, mano mano che i fiori appassiscono, tagliarli all’altezza del primo paio di foglie, in modo che la pianta non sprechi preziose energie
per la formazione dei semi.
Durante la formazione dei boccioli fiorali è utile non tenere la pianta in pieno sole perchè in questo modo i fiori si colorano meglio.
Potatura
Di solito il geranio non si pota. Vanno semplicemente eliminate le foglie che via via disseccano per evitare che diventino veicolo di
malattie parassitarie.
Nelle giovani piante di geranio è bene però
cimare gli apici vegetativi della
pianta in modo da stimolare la ramificazione e lo sviluppo dei rami laterali.
Abbiate cura che l’attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla
fiamma) per evitare di infettare i tessuti.
Moltiplicazione
Il geranio si moltiplica per talea.
Moltiplicazione per talea
Alla fine dell’estate si prelevano delle talee di geranio dai germogli più robusti lunghe circa 10 cm tagliandole
subito sotto il nodo con un coltello affilato per evitare la sfilacciatura dei tessuti, pulito e disinfettato
possibilmente alla fiamma.
Dalle talee si eliminano i fiori, i boccioli e le foglie più basse e si tratta la base della talea con ormoni che favoriscano la radicazione e con un fungicida in polvere ad ampio spettro (si trovano da un buon vivaista).
Si interra la talea in una composta formata da una parte di torba ed una di sabbia fine fino all’altezza delle prime foglie e si colloca il vaso in penombra e dove è possibile avere una temperatura costante di circa 16-18°C.
Si chiude il vaso o con una campana di vetro o con della plastica trasparente per garantire calore ed umidità. Usate dei bastoncini che sistemerete nel terriccio per tenere la plastica lontana dalla talea. Ogni giorno aprite l’involucro e controllate il grado di umidità del terriccio e fate un modo che sia sempre umido ed eliminate eventuale condensa che si è addensata nella plastica o nel vetro.
Quando inizieranno a comparire le nuove radici a quel punto (dopo circa 30-45 giorni),
trapiantatela in una composta così come indicato per le piante adulte e trattatela come tale.
Parassiti e Malattie
I pelargoni sono piante che subiscono spesso attacchi di parassiti.
In particolare:
Foglie sbiadite e fusti ingialliti:
dipende quasi sempre da una scarsa illuminazione.
Rimedi: spostare la pianta in un luogo più luminoso.
Fusto che diventa nero
quasi sempre questo sintomo è accompagnato da marciume delle
radici. Questo dipende da eccessive annaffiature che viene
aggravato da temperature troppo basse.
Rimedi: è molto difficile riuscire a recuperare la pianta quando si arriva a questo stadio.
Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie brune sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di Cocciniglia ed in particolare della Cocciniglia bruna. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un’unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all’aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie
Macchie sulla pagina inferiore delle foglie potrebbero significare che siete in presenza di Cocciniglia ed in particolare della Cocciniglia farinosa. Per essere certi, si consiglia di fare uso di una lente di ingrandimento e si osservano. Confrontatele con la foto al lato. Sono caratteristiche, non ci si può sbagliare. Inoltre se provate a toglierle con un’unghia, vengono via facilmente.
Rimedi: toglietele con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool o se la pianta è grande ed in vaso, potete lavarla con un acqua e sapone neutro strofinando molto delicatamente con una spugna per rimuovere i parassiti, dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone. Per le piante più grandi e piantate all’aperto, potete usare degli antiparassitari specifici reperibili da un buon vivaista.
Foglie che iniziano ad ingiallire, appaiono macchiettate di giallo e marrone
Se le foglie iniziano ad ingiallire e successivamente a queste manifestazioni si accartocciano, assumono un aspetto quasi polverulento e cadono. Osservando attentamente si notano anche delle sottili ragnatele soprattutto nella pagina inferiore delle foglie. Con questa sintomatologia siamo molto probalbilmente in presenza di un attacco di ragnetto rosso, un acaro molto fastidioso e dannoso.
Rimedi: aumentare la frequenza delle nebulizzazioni alla chioma (la mancanza di umidità favorisce la loro prolificazione) ed eventualmente, solo nel caso di infestazioni particolarmente gravi, usare un insetticida specifico. Se la pianta non è particolarmente grande, si può anche provare a pulire le foglie per eliminare meccanicamente il parassita usando un batuffolo di cotone bagnato e insaponato. Dopo di che la pianta va risciacquata molto bene per eliminare tutto il sapone.
Presenza di piccoli animaletti biancastri sulla pianta
Se notate dei piccoli insettini mobili di colore bianco-giallastro-verdastri siete quasi sicuramente in presenza di afidi o come comunemente sono chiamati “pidocchi”. Osservateli con una lente di ingrandimento e confrontateli con la foto a lato, sono inconfondibili, non ci si può sbagliare.
Rimedi: trattare la pianta con antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.
Curiosità‘
Il geranio è stato introdotto in Italia da un nobile veneziano, che avendolo
visto, era rimasto affascinato dai suoi colori importando la specie
Pelargonium triste (foto a lato) che ha la particolarità di profumare solo di notte.
Altre specie quali il Pelargonium zonale, il Pelargonium peltatum,
il Pelargonium inquinas, furono introdotti dagli olandesi che al rientro dalle Indie, si fermavano
con le loro navi a Capo di Buona Speranza per approvvigionarsi.
Il geranio e una pianta originaria del Sudafrica conosciuta soprattutto come pianta da balcone. I fiori del geranio sono di vari colori e intensità di profumo diverso a seconda delle specie. Esistono varietà erette e pensili.
Cure e manutenzione
Il geranio predilige un luogo ventilato caldo in estate e fresco in inverno; nel periodo estivo necessita una concimazione ogni 2 settimane, annaffiature giornaliere ma senza eccessi. La potatura del geranio va fatta in primavera e autunno, mentre vanno costantemente cimati eliminando i fiori appassiti.
Specie
Geranio graveolens: geranio dal profumo eccezionale con piccole foglie e fiori color rosa e rosso porpora.
Geranio radens
Geranio capitatum: soecie da cui si ricava l’olio di geranio.
Geranio odoratissimu: geranio dal profumo di limone.
Geranio grandiflorum: fiorisce in estate ma se ne trovano varietà a fioritura invernale.
Sinonimi: geranio robertiano (o erba di robert), Becco di gru, geranio odoroso (o rosa)
Denominazione botanica: Pelargonium odoratissimum Ait.
Famiglia: Geraniacee
Provenienza: Algeria, Madagascar, Guinea, Regioni mediterranee, coltivato.
Il Geranio è una pianta molto nota, in Italia viene utilizzata a scopo ornamentale messa in vasi o fioriere. Può raggiungere l’altezza di 70-80 cm. Produce dei fiori di colore viola-lilla, le foglie sono ampie e setose, di due diverse tonalità di verde, le quali sono la principale fonte della profumazione della pianta.
Geranio Olio essenziale
L’olio essenziale della pianta si estrae da foglie e peduncoli in corrente di vapore. E’ molto ricco di terpeni quali geraniolo, citronellolo, metil-eugenolo ed altri ad azione antiinfiammatoria.
Car. Organolettiche: liquido limpido da incolore a grigio-brunastro
Principi attivi.: geraniolo, citronellolo, linalolo, terpineolo
Indicazioni del Geranio (Pelargonium odoratissimum Ait ):
cicatrizzante, antisettico, tonico, astringente, emostatico.
Note e avvertenze:
Non sono note particolari controindicazioni, tuttavia nell’utilizzo degli oli essenziali è bene prestare molta attenzione. Meglio sarebbe la consultazione con un medico o un naturopata.