Mandarino – Citrus reticulata

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Il mandarino (Citrus reticulata) è un albero da frutto appartenente al genere Citrus, e allafamiglia delle Rutaceae. Il nome comune mandarino si può riferire tanto alla pianta quanto al suo frutto

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L’olio essenziale di mandarino viene estratto per comprimitura della scorza del frutto fresco. E’ un olio la cui aroma si addice molto per la profumazione di ambiente. 
L’olio essenziale è costituito per il 70% c.a di limonene, poi da gamma-terpinene, quindi altre sostanze monoterpeniche. Il suo utilizzo viene applicato perlopiù nella profumazione, ma trova utilizzo anche nei seguenti casi: 

– Come tonico o Calmante, quando è presente insonnia nervosismo, si utilizza una decina di gocce nella vasca da bagno. La profumazione inoltre è molto gradevole. 

– Contro la stitichezza, si massaggia l’addome con 2 gocce diluite in un cucchiaino diluito di olio di sesamo o di mandorle. 

Indicazioni del Mandarino: 
Il frutto contiene vitamine, in particolare vitamina C, poi zuccheri, calcio e ferro. 
L’olio essenziale è un ottima aroma per dolci o bevande o per profumazione di ambiente. Nella medicina naturale tradizionale trova impiego anche nei casi di aerofagia e flatulenza, coliche, nervosismo e insonnia. 

Note e avvertenze: 
Per un eventuale utilizzo interno dell’ essenza è consigliato la consulenza medica o del naturopata. 

Il mandarino comune appartiene alla famiglia delle Rutacee, al genere Citrus ed alla specie nobilis.

È un piccolo albero robusto con chioma espansa, alto fino a 4 m, gli unici rami spinosi sono i succhioni; le radici sono fittonanti e si sviluppano in profondità. Le foglie sono sempreverdi, di forma variabile da ovato-oblunga ad ovato-lanceolata, più piccole di quelle dell’arancio dolce, profumate, di color verde vivo e con un picciolo leggermente alato. I fiori sono di piccole dimensioni, profumati, di colore bianco, singoli o riuniti in piccole infiorescenze. L’impollinazione è entomofila, operata dalle api e da altri insetti pronubi.

Il frutto è una bacca di piccola pezzatura, detta anche esperidio, tondeggiante e più o meno appiattita, con una buccia liscia, sottile, ricca di oli essenziali, che si stacca facilmente dall’endocarpo e di color arancione. L’endocarpo è suddiviso in diversi spicchi delimitati da sottili pareti membranose contenenti la polpa succosa, dolce, arancione e profumata. I semi sono piccoli, molto numerosi, appuntiti a un’estremità e con embrione verde.

Clima e terreno


Il mandarino, come tutti gli agrumi, preferisce i climi temperati caldi, l’ambiente ideale è il bacino del Mediterraneo; in termini di resistenza al freddo è inferiore soltanto agli aranci amaro e trifogliato. Le temperature inferiori allo zero possono danneggiare gli alberi; la pianta vegeta senza problemi con valori termici compresi tra 13 e 30 °C, mentre al di sopra dei 40 °C si verificano danni da alte temperature. L’albero preferisce gli ambienti in pieno sole, però riparati dai venti che possono provocare rottura dei rami e disseccamento delle foglie dei giovani germogli, altrimenti bisogna costituire delle barriere frangivento. Il mandarino predilige i terreni sciolti, di medio impasto, profondi, fertili, ben drenati, con pH vicino alla neutralità e con un buon contenuto di sostanza organica cosicchè il suolo sia ben areato; mentre rifugge quelli compatti, calcarei e salini.

È una specie originaria della Cina meridionale, in Italia è coltivato prevalentemente in Sicilia e Calabria.

è coltivato soprattutto nei paesi del Mediterraneo, negli Stati Uniti e nell’Africa meridionale.
I ¾ della produzione dei mandarini consumati in Italiasi coltivano in Sicilia e Calabria (la raccolta va da dicembre a gennaio), e le varietà principali sono quelle dette “Avana”, o“Palermitana”
I mandarini però, sono stati in parte soppiantati daimandaranci, e clementine soprattutto perché hanno la particolarità di non avere fastidiosi semini all’interno della polpa.
Non maturando dopo la raccolta, i mandarini devono essere colti allo stadio di maturazione desiderato.
Come spesso succede per i grandi gruppi botanici, la loro classificazione è un po’ discussa, ma in linea di massima, i mandarini più comuni si possono distinguere in:

King (Citrus nobilis – Citrus deliciosa), pianta robusta di origine cinese, con chioma espansa, alta fino a 4,5 m; è stato portato in Europa all’inizio dell’Ottocento, e pare sia un ibrido formato dal mandarancio Citrus reticulata e l’arancio dolce Citrus sinensis.
Ha frutti di taglia media, globosi e depressi ai poli, con buccia sottile non aderente alla polpa; quest’ultima è color arancio, aromatica e succosa e ricca di semi (anche se sono state selezionate varietà prive).
Una delle principali varietà è la “Avana” da cui sono state ottenute numerose selezioni come l’Avana apirena (senza semi) e il Tardivo di Ciaculli (siciliano). Molte varietà sono usate a scopo ornamentale per la lunga permanenza dei frutti sulla pianta.

 Cleopatra (Citrus reshni), pianta a portamento compatto e arrotondato originaria dell’India. Ha frutti, globosi e depressi ai poli, simili alle clementine; la buccia è di color arancio, poco aderente alla polpa, che ha un sapore gradevole ed è ricca di semi. Viene utilizzata anche come pianta ornamentale per la lunga persistenza dei frutti.

 Satsuma (Citrus unshiu) è una pianta medio piccola, in genere dal portamento espanso, originaria del Giappone di più di quattro secolifa,approdata in Italia verso la fine dell’Ottocento.
Ha frutti di media grandezza, globosi e depressi ai poli, color arancio, con buccia sottile, facile da togliere; la polpa è succosa e in genere priva di semi. I frutti sono maturi quando ancora non hanno raggiunto la completa colorazione della buccia. Resiste abbastanza bene al freddo ed è apprezzata come pianta ornamentale per la lunga persistenza dei frutti.

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