Melissa – Melissa officinalis L.
Melissa - Melissa officinalis L.

Pianta erbacea perenne originaria dell’Europa meridionale e dell’Asia occidentale. In Italia è presente in tutte le regioni, dal piano ai 1.000 metri.
Famiglia: Labiatae
Specie: Melissa officinalis L.
Altri nomi comuni: Erba cedronella.
Nome comune: Melissa
Francese: Melisse officinale
Inglese: Balm; Lemon Balm
Famiglia: Labiafae
Parte utilizzata: foglia
Generalità
Caratteri botanici
Presenta fusti eretti o ascendenti, alti fino a 80 cm e molto ramificati. Le foglie sono opposte, ovato-ellittiche e crenate ai margini. Le infiorescenze sono dei verticillastri ascellari di pochi fiori prima giallognoli poi bianco-rosati.
Coltivazione
Come tutte le mente, si può riprodurre facilmente per talea di punta o mettendo a dimora dei pezzi di stoloni radicati. Può essere coltivata in vaso o in terra piena.
Raccolta e conservazione
Le foglie vengono raccolte prima della fioritura; possono essere usate fresche o essiccate in luogo ombroso e ventilato. Conservare al riparo della luce e all’asciutto.
Uso in cucina e proprietà terapeutiche
Le foglie, dal caratteristico profumo di limone, vengono impiegate per aromatizzare frittate, insalate, pesce, marmellate, macedonie di frutta. Molto impiegata per la preparazione di liquori.
Proprietà terapeutiche: digestive, antispasmodiche, sedative. Per uso esterno, serve come lenitivo nelle infiammazioni del cavo orale.
La pianta di Melissa è tradizionalmente impiegata per le sue proprietà nel trattamento sintomatico degli stati neurotonici degli adulti e dei bambini, in particolare nelle turbe minori del sonno ed è anche impiegata nei disturbi della sfera digestiva.
Costituenti principali:
- olio essenziale (0,05%): aldeidi monoterpeniche, quali citrali (geraniale + nerale) in quantità assai variabile ma in un rapporto costante (4/3), citronellale….
- triterpeni
acidi fenoli (acido rosmarinico) - flavonoidi (quercitroside, rhamnocitrina, 7-glucosidi dell’apigenolo e del luteolo)
etereosidi di monoterpeni e di alcoli aromatici…
Attività principali: sedativo del Sistema Nervoso, spasmolitico; stomachico e carminativo; coleretico.
Impiego terapeutico: manifestazioni dolorose di origine nervosa: palpitazioni, cefalea, spasmi gastrointestinali, vomito ecc.; stati di ansia accompagnati da irrequietezza e irritabilità; insonnia; psicastenia; distonia neurovegetativa; dispepsia, aerofagia, flatulenza;
piccola insufficienza epatica; stati di tensione nervosa premestruale.
LaMelissapossiede, infatti, un’azione tranquillizzante, antispasmodica e carminativa, tanto che può essere definita una pianta «nervina a tendenza carminativa» (Weiss).
Il suo uso è particolarmente indicato nella cosiddetta “nevrosi gastrica”, cioè nei disturbi gastrici dì origine psicosomatica, o anche quando sia presente un quadro di irritabilità generale, difficoltà all’addormentamento e tachicardia su base funzionale.
Come si può ben comprendere è un ottimo rimedio di nevrosi, e proprio per le sue qualità terapeutiche risulta articolarmente utile la prescrizione nei soggetti in sovrappeso con tendenze bulimiche e nelle forme di somatizzazione a livello gastrico.
La pianta, inoltre, risulta essere un valido stomachico-aromatico e la si può utilizzare come carminativo e spasmolitico nelle forme dispeptiche (nausea, flatulenza ecc.). Risulta efficace nel trattamento del vomito gravidico.
La melissa favorisce la secrezione della bile e sembra che un uso continuato contribuisca a diminuire la colesterolemia.
L’attività antispasmodica rende la pianta interessante anche nel trattamento delle forme algiche (odontalgia, otalgia, cefalea, dolori gastrointestinali, dismenorrea ecc.).
Esternamente l’essenza di melissa si usa in frizioni nelle nevralgie, nella cefalea e nell’emicrania.
Un saggio clinico effettuato in 115 pazienti con pomata a base di estratto di melissa nel trattamento dell’Herpes simplex ha contribuito a diminuire il tempo di malattia e a ridurre notevolmente il numero delle recidive.
Interessante lo studio controllato versus placebo realizzato allo scopo di determinare l’attività dell’aromaterapia con olio essenziale di Melissa nell’agitazione psicomotoria in persone con demenza grave.
Il trattamento attivo o placebo venne combinato con una lozione di base applicata sulla faccia e sulle braccia due volte al giorno per quattro settimane.
Curiosità
Fu dapprima introdotta in medicina come rimedio moralmente esilarante e confortatore dei nervi.
Galeno, Paracelso, Boerhaave la consigliavano nella mania e nelle vesanie, malattie che venivano attribuite a diffetto di energia cerebrale.
Scriveva Serapio che allevia le inquietudini e tristezze del cervello e principalmente quelle prodotte da umori melanconici –
Avicenna che rallegra il cuore e fortifica gli spiriti vitali – Dioscoride che disostruisce i condotti cerebrali e caccia la tetraggine prodotta dall’inspessimento del fluido nervoso […] » (Scotti, 1872).
L’Alcolato di Melissa, inventato dai Carmelitani Scalzi di Rue De Vaugirard a Parigi nel 1611, era per le sue proprietà antispasmodiche un rimedio popolare a
cui facevano ricorso tutte le classi sociali nei momenti critici della loro vita (dal mal di denti, alle sincopi, alle crisi di nervi ecc.).
È ancora in voga l’uso di utilizzare infusi di melissa in quanto gradevoli, rinfrescanti e diaforetici in caso di influenza, febbre e raffreddore.
Attualmente conosciamo l’attività antivirale della pianta che ne giustifica ampiamente l’uso.
Il citronellale conferisce alla melissa un aroma gradevole e il sapore del limone.