Mirtillo – Vaccinium
Mirtillo – Vaccinium

Vaccinium è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Ericacee, i cui frutti sono comunemente noti come mirtilli.
Mirtillo in fiore. Notare l’aspetto dei fiori, tipico delle Ericacee
I mirtilli sono piccoli arbusti. Il gigante tra i mirtilli, il Vaccinium arboreum del Nordamerica, è un piccolo albero, che può arrivare anche fino a 8-9 m. Altri mirtilli sono arbusti che superano il metro, mentre molti (tutti quelli presenti in Italia) sono di piccole dimensioni o addirittura striscianti.
Il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) fiorisce in maggio e fruttifica in luglio-agosto, ha foglie ovali e frutti bluastri, che si consumano freschi o trasformati in marmellata. Il mirtillo rosso (Vaccinium vitis-idaea) ha foglie coriacee sempreverdi, con fiori bianchi o rosa, riuniti in grappoli terminali; produce bacche rosse commestibili ma amarognole, anch’esse adatte ad essere trasformate in marmellata.
I fiori hanno una forma tipica a orcio rovesciato, con petali saldati tra loro. Questa forma è comune a tutte le Ericacee.
I frutti hanno l’aspetto di bacche, ma in realtà sono false bacche, come le banane e i cocomeri, perché si originano – oltre che dall’ovario – da sepali, petali e stami.
Specie
Il genere Vaccinium viene suddiviso in due sottogeneri e circa 450 specie
Distribuzione
La maggior parte delle specie vive nell’emisfero settentrionale e soprattutto in climi temperati e freddi, ma non mancano mirtilli propri di aree tropicali come le Hawaii, il Madagascar, Giava.
In Italia il genere Vaccinium è rappresentato solo nel Nord e sui monti del Centro.
Usi
Uso alimentare
Molte specie di mirtilli producono bacche commestibili, più o meno aspre secondo la specie e il grado di maturazione. Tra le altre, citiamo il mirtillo nero (il più usato) e il mirtillo rosso.
Il mirtillo, in generale, contiene discrete quantità di acidi organici (citrico, malico,…), zuccheri, pectine, tannini, mirtillina (glucoside colorante), antocianine, vitamina A, C e, in quantità minore, vitamina B. In particolare si sottolineano le proprietà favorevoli delle antocianine sui capillari della retina e sui capillari in generale.
Usi officinali
Alcune sostanze presenti nel mirtillo sono considerate utili per la circolazione sanguigna; in particolare, numerosi farmaci indicati nelle situazioni di fragilità capillare o comunque per problemi vascolari in generale, sono a base di mirtillina.
Sono inoltre indicati per gli occhi (miopia e retinopatia), contro l’affaticameto visivo e anche contro il diabete.
Il frutto è indicato, inoltre, come antisettico urinario e, soprattutto se essiccato, ha proprietà astringenti e può essere utilizzato come antidiarroico.
(Vaccinium myrtillus)
Famiglia: Ericaceae
Habitat: abbondante nel sottobosco con terreno siliceo e quindi acido in mezza montagna, in tutto l’emisfero settentrionale.
Parte usata: le foglie e le bacche raccolte in estate.
Preparazioni Farmaceutiche: estratto secco nebulizzato e titolato in antocianosidi totali espressi come antocianidine min. 23,2% e max. 26,4% (Farmacopea Italiana X). Il suo dosaggio giornaliero va da 2 a 3 mg. per kg di peso corporeo, suddivisi in due somministrazioni lontano dai pasti. Può essere somministrato anche per lunghi periodi di tempo.
Composizione chimica: è una pianta ricca di antocianine, delle quali almeno sette sono state identificate. Abbondanti sono anche i tannini, che rappresentano circa il 7% del peso della pianta secca, e i flavonoidi.
Proprietà terapeutiche:
Azione sull’occhio e sui vasi sanguigni: è noto da tempo che l’ estratto secco titolato di mirtillo è in grado di migliorare la visione notturna. Infatti esso facilita la rigenerazione della rodopsina, che è il pigmento retinico essenziale per la visione in condizioni di scarsa luminosità.
Controindicazioni: l’estratto di mirtillo può favorire la formazione di calcoli renali da ossalati e da fosfati di calcio, per cui va usato con cautela in pazienti con problemi di calcoli ai reni.
Interazioni con farmaci: non note.
I benefici effetti di una tisana al mirtillo
Una buona tisana al mirtillo risulta particolarmente indicata contro gli eczemi e la forfora: proprio in virtù della sua azione purificante e curativa, essa è in grado di attenuare le eruzioni cutanee e la forfora. Per ottenere risultati apprezzabili, è opportuno berne 1 tazza 3 volte al giorno. In aggiunta, si può utilizzarla per effettuare impacchi e abluzioni.
Gli impieghi di una tisana al mirtillo sono diversi:
Tisana di mirtillo contro la dissenteria nei bambini piccoli soprattutto neonati e lattanti. La tisana deve essere molto forte e non addolcita.
Tisana di mirtillo contro le emorroidi: molto utile per lenire i dolori provocati dalle emorroidi: bere 1 tazza di tisana di foglie essiccate di mirtillo 3 volte al giorno, per un periodo di almeno 3 settimane.
Tisana di mirtillo contro disturbi alla vescica e ai reni: svolge un’azione antisettica sulle vie urinarie e le fortifica. In caso di cistite o debolezza cronica dei reni bere 1 tazza di tisana 3 volte al giorno.
Mirtillo per combattere l’Alzheimer
Gli ultimi dati giunti dall’America circa la prevenzione all’Alzheimer, indicano nel frutto del mirtillo nero (meglio se consumato sotto forma di tisana), un potente antidoto per migliorare la memoria ed ottenere un effetto positivo sull’equilibrio e sulla coordinazione motoria. Tale effetto è stato riscontrato dagli scienziati dell’Università Tufts, a Boston. Dopo aver sottoposto alcuni piccoli topi “anziani” ad una dieta arricchita di bacche blu, gli studiosi hanno osservato un notevole miglioramento delle loro attività motorie e comportamentali. Anzi, il processo di invecchiamento sembrava addirittura retrocedere. Le molecole responsabili di questo straordinario “ringiovanimento” sono le “antocianine”, sostanze naturali che conferiscono al frutto il caratteristico colore azzurro, presenti, con una diversa percentuale, anche nelle fragole e negli spinaci. Le antocianine intervengono neutralizzando i radicali liberi, che “stressano” le cellule ,facendole invecchiare prima e spesso danneggiandone il Dna, fenomeno che porta alla degenerazione tumorale.
Utilizzo delle bacche di mirtillo sotto forma di salsa
Negli Stati Uniti la salsa che si ricava dai mirtilli, è entrata di prepotenza a far parte del pranzo del Giorno del Ringraziamento. La tradizione ci riporta che i Padri Pellegrini, appena sbarcati, utilizzassero spesso i mirtilli che crescevano abbondanti in quelle regioni. Si dice addirittura che, durante la Guerra di Secessione, nel Thanksgiving Day del 1864, il generale Grant ordinò che la salsa di mirtilli venisse servita alle truppe insieme al solito rancio…e da quel momento in poi non è stato più concepibile, secondo la tradizione, un pranzo del ringraziamento senza questo ingrediente. Ecco come preparare una veloce salsa ai mirtilli: sciacquare i mirtilli e scolarli; in una pentola scaldare l’acqua, unire lo zucchero e aspettare che si sia completamente dissolto. Quando il liquido raggiunge l’ebollizione, versate i mirtilli. Regolare il fuoco in modo che la salsa rimanga in ebollizione e cuocere fino a che i mirtilli non si aprono del tutto e non si raggiunge la consistenza desiderata. Togliere la pentola da fuoco, far raffreddare la salsa e metterla in frigorifero.