Neem – Azadirachta indica
Neem - Azadirachta indica

Il nīm (Hindi: नीम, nīm), in Italia conosciuto anche come neem, secondo la traslitterazione inglese, è un albero (Azadirachta indica’) della famiglia delle Meliacee nativo dell’India e della Birmania.
Ha numerose proprietà medicamentose tanto che in India lo chiamano “la farmacia del villaggio”. Per secoli gli indiani sono ricorsi a questa pianta per curare dolore, febbre e infezioni. All’inizio di ogni anno molti indùne mangiano qualche foglia. Inoltre si puliscono i denti con i suoi rametti, curano i disturbi della pelle con il succo ricavato dalle foglie e ne bevono l’infuso come tonico.
Negli ultimi anni gli scienziati hanno manifestato crescente interesse per il nīm. Tuttavia una relazione scientifica che illustra i possibili impieghi di questa pianta avverte: “Anche se pare che le possibilità siano quasi illimitate, non si sa ancora nulla di preciso sul nīm. Gli scienziati più entusiasti di questa pianta e dei suoi possibili impieghi ammettono che nella fase attuale le prove a sostegno delle loro aspettative non sono definitive”. Nondimeno la relazione dice anche: “Due decenni di ricerche hanno messo in luce risultati promettenti in così tanti campi che questa oscura specie potrebbe tornare enormemente utile sia ai paesi poveri che a quelli ricchi. Perfino alcuni dei ricercatori più cauti dicono che il ‘nīm merita di essere definito una pianta portentosa’”
I prodotti ricavati da questa pianta non uccidono direttamente la maggioranza degli insetti. Questi spray alterano i processi vitali dell’insetto, che alla fine non riesce più a nutrirsi, riprodursi o fare la metamorfosi. Ma anche se i prodotti ricavati dal nīm sono efficaci contro gli insetti, non sembra che siano nocivi per gli uccelli, gli animali a sangue caldo e gli esseri umani.La “farmacia del villaggio”
Il nīm è utile per l’igiene della bocca. Milioni di indiani staccano ogni mattina un rametto di nīm, ne masticano l’estremità per ammorbidirla e poi si strofinano i denti e le gengive. Le ricerche indicano che ciò è utile perché le sostanze contenute nella corteccia hanno un forte potere antisettico.
L’olio ricavato dalla pianta è un potente spermicida e si è dimostrato efficace per ridurre la natalità degli animali da laboratorio. Esperimenti effettuati su scimmie fanno pensare che i composti ricavati da questo albero potrebbero anche portare alla produzione di una pillola anticoncezionale per gli uomini.
Usi
- Disordini del sistema digestivo, compresa bocca, esofago, stomaco, duodeno, fegato, pancreas, cistifellea, piccolo e grande intestino, con contemporanea difesa della fisiologia di questi organi. Cura disordini come diarrea, dissenteria, iperacidità e costipazione.
- Diabete: controlla la malattia, agisce come amaro, stomacico, antiprurito, e tonico.
- Infezioni fungine quali piede dell’atleta, contro vermi intestinali, lesioni alla mucosa orale, vaginale, polmonare.
- È utilizzato nell’igiene orale, contro la carie, per la salute delle gengive.
- Malaria: la formulazione “Quinahansu” cura effettivamente la malattia.
- Forme virali: (Aids, Epatiti), pur non debellando la patologia, viene utilizzata con risultati incoraggianti. È stata comunque accertata efficacia contro microrganismi Gram positivi e Gram negativi.
- È provato che il Neem uccide gli spermatozoi in 30 secondi, quindi azione contraccettiva.
- Contro i morsi dei serpenti.
Dichiarato dalle Nazioni Unite
“Albero del 21 mo Secolo”
L’albero Neem (Azadirachta Indica) è un albero di media misura caratterizzato dal suo tronco dritto dalla corteccia scanalata che va dal grigio al marrone scuro e dalla sua rotonda e densa chioma di foglie pinnate. E’ nativo dell’India sub continentale ma si trova in altre aree tropicali e sub-tropicali ed e membro della famiglia degli alberi Mogano. Essendo un sempre verde è raramente spoglio quindi garantisce ombra tutto l’anno nei climi caldi e fiorisce abbondantemente durante la primavera.
Avendo il Neem un legno resistente alle termiti è utile per le cosrtruzioni di edifici, per fare mobili e oggetti di falegnameria in generale; in più la corteccia del Neem produce tannino e gomma. La gomma di color ambra è usata per tingere stoffe e nella mistura delle medicine tradizionali.
I benefici dell’albero Neem per l’uomo
L’essere umano ha cercato per molti anni di fortificare la sua salute e di curare varie malattie con rimedi naturali. Mentre rimedi come il Giseng ed Echinacea sono molti conosciuti, la ricerca ha dimostrato che il Neem ha una gamma maggiori di usi di qualsiasi altra pianta. Il Neem è stato largamente usato nei rimedi per il benessere e di bellezza per molti secoli. La prima testimonianza del suo uso risale a 4500 anni fa, ancor prima che gli antichi erboristi scoprissero i benefici del Salice, Timo, Mirra e Pino.
I primi scritti medici Sanskriti riferiscono i benefici dei frutti, semi, olio, foglie, radici e corteccia del Neem. Di conseguenza, non ci meraviglia che il Neem dell’India sia chiamato in modo affetuoso “la farmacia del villaggio” perchè i suoi frutti, semi, foglie, corteccia e radici contengono composti che dimostrano proprieta anti-fungho, anti-infiammatorie, anti-virali, anti-batteriche e anti-settiche.
Per la medicina accidentale, l’introduzione del Neem avviene quando i ricercatori tedeschi scoprirono l’efficacia di molti composti nel Neem ed iniziarono ad utilizzarlo come ingrediente chiave in molti prodotti. Questo fu l’inizio di un interesse mondiale nell’esplorare i benefici di una così antica pianta.
Con una vasta applicazione, gli estratti del Neem sono usati nelle creme per combattere le infezioni, nel dentifricio per le proprietà anitsettiche , la risultante è la riduzione delle carie e la guarigione dei disturbi gengivali. Il Neem nei saponi con la sue proprietà anti-batteriche lascia la pelle rinfrescata, nello shampo come anti-pidocchio controlla la forfora e il prurito della cute, quando viene mischiato in parti uguali con acqua e olii vegetali aiuta a mantenere i capelli sani e brillanti. L’olio di Neem inoltre, è curativo come pediluvio, per il piede d’atleta.
Comunque forse gli effetti più vantaggiosi del Neem sono sulla pelle. Acne, psioriasi, eczema e tigna in tutte le sue varietà, sono condizioni della pelle che sono trattate in modo efficace dai preparati a base di Neem. Secondo John Conrick, autore di “Neem the ultimate herb” il Neem è efficace quanto il cortisone per la psioriasi. Il trattamento di quest’ultima prevede sia coal tar (catrame di carbone) che il cortisone. I prodotti provenienti dal catrame sono sporchi e maleodoranti e il cortisone può assottigliare e sensibilizzare la pelle dopo l’uso frequente. Il Neem non ha nessuno di questi effetti collaterali.
Per coloro preoccupati per l’invecchiamento della pelle, le creme e le lozioni che contengono olio di Neem possono essere usate per prevenire le rughe apportando una naturale idratazione alla pelle. Per aumentare gli effetti benefici dell’olio di Neem si possono fare impacchhi con la sua corteccia, aiuterà la riduzione delle rughe e lascierà la pelle morbida e ringiovanita.
I suoi effetti molteplici si possono così riassumere:
– azione immunostimolante
– azione di purificazione del sangue ed eliminazione di tossine
– regolazione della glicemia
– prevenzione dei disturbi cardiovascolari
– azione antinfiammatoria.
Si puo quindi utilizzare per:
-infezioni batteriche e virali, parassiti intestinali, candida ed infezioni fungine, ulcera gastroduodenale
-problemi della pelle quali psoriasi, acne, eczema, herpes, orticaria, pruriti, forfora
-diabete e squiliblri dello zucchero nel sangue, sovrappeso
-disturbi del cavo orale, carie, piorrea
-febbre, dolori muscolari, malaria.
Ovviamente l’albero Neem, conferma la traduzione del suo nome in Sanskrito “sarva roga nivarini”: il guaritore di tutti i malanni. Alcune persone si riferiscono all’albero Neem come “il dono di Dio all’umanita’” o come gli ambientalisti si rifescono ad esso come “un prodotto veramente naturale realmente libero da ogni colpa”.
Quindi perchè non cercare prodotti che contengono le proprieta del Neem così che anche tu puoi confermare la sua sicurezza e sintonia con l’ambiente?
In questo può aiutarci la ricerca dei prodotti a base di NEEM, in medicina Ayurvedica.
Il vantaggio nell’urare il NEEM è che è assolutamente ben tollerato dal nostro organismo e sta diventando velocemente la pianta in assoluto per l’oggi e per il domani.
L’equilibrio della relazione fra natura e scienza ha fornito molti contribuiti per le cure medicinali mondiali, ma il collaboratore più antico, naturale e versatile per il genere umano è, e resta il NEEM.
La pianta:
Il Neem è un albero a crescita molto veloce, della famiglia delle Meliaceae, con la chioma arrotondata, sempreverde; raggiunge l’altezza di 25 metri con una fronda del diametro da 5 a 10 metri. Produce molte infiorescenze a pannocchia, la produzione di frutti comincia dopo il quinto anno di età, diventa produttivo dopo il decimo anno e può vivere fino a 200 anni. Produce un legno compatto, pesante, duro (che ricorda quello di quercia), al quale in India vengono attribuite facoltà magiche ed il cui utilizzo per scopi rituali, non è consentito prima che la pianta abbia raggiunto il 100° anno.
E’ una pianta originaria del subcontinente Indopakistano ed è diffusa in India, Pakistan Bangla Desh, Birmania del nord, Sri Lanka; nel Sud Est asiatico, Filippine, Mauritius, Fiji; è presente in Medio Oriente, Africa ed una varietà in Italia, in Calabria.
Nella tradizione Indiana il Neem occupa un posto di prestigio fin dai tempi in cui furono composti i Veda; era chiamato “Sarva Roga Nivarini” che vuol dire “uno che può curare tutte le malattie e tutti i malati”; già da allora la tradizione santifica ed incoraggia l’uso di questa pianta.
Foglie di Neem vengono tenute in bocca al ritorno dai funerali; un decotto di foglie di Neem, fiori, jaggery e mango fresco viene bevuto al primo dell’anno per la salvaguardia della salute; il Mahatma Gandhi aveva inserito le foglie di Neem nella Sua dieta quotidiana (sembra per il potere “raffreddante”); quando in una abitazione c’è un ammalato, sulla porta si espone un ramo di Neem per accelerarne la guarigione.
Una legenda:
“Una figlia voleva fare un lungo viaggio ma la mamma, pur non condividendo, viste le insistenze, acconsentì ad una condizione: nel viaggio di andata la figlia avrebbe dovuto dormire sotto un albero di Tamarindo (mitologicamente vi vivono i demoni), mentre nel viaggio di ritorno avrebbe dovuto dormire sotto un albero di Neem.
Al quarto giorno di viaggio, dopo aver dormito sotto un albero di Tamarindo, la giovane fu colta da febbre e si ammalò; non potendo proseguire, decise di tornare.
Nel viaggio di ritorno, come promesso, dormì sotto l’albero di Neem ed al terzo giorno era guarita”.
A puro titolo di accenno:
nell’ Astangahrdaya Samhita di Vagbhata compare fra i componenti di preparati contro febbre, vomito, lebbra, veleno, prurito, malattie urinarie, ferite;
durante la gravidanza, per promuovere il corretto sviluppo del feto;
in preparati contro paralisi, tumori della parte inferiore, emorroidi, tisi, inappetenza, malattie cardiache, pazzia, epilessia;
anche nel Caraka Samhita contro il vomito, contro problemi di pelle, edemi, come antiprurito, per alleviare la febbre, contro il deperimento, tosse, alterazioni della regione scapolare.
Aspetti scientifici:
In India esistono, catalogate, circa 20.000 piante; il testo Indian Materia Medica del dr. Nadkarni ne riporta circa 2.000 che rientrano nell’uso terapeutico più esteso; di queste, circa 700 sono quelle maggiormente usate ed il numero di quelle che compaiono più frequentemente nei preparati, si riduce a non più di un centinaio.
Lo studio e la consultazione di Indian Materia Medica è di grande interesse scientifico; vi compaiono:
a) – i nomi sanscriti attribuiti nelle varie regioni dell’india, quelli utilizzati da alcune nazioni europee e quelli di altri paesi di tradizione affini a quella indiana.
b) – l’habitat c) – le parti utilizzate d) – i costituenti
e) – le ricerche di laboratorio f) – gli studi clinici
g) – azione ed usi in Ayurveda , Sidda e Unani
h) – le preparazioni I) – gli usi
La prima edizione risale al 1908, la seconda al 1927, la terza al 1954 e la quarta al 1999.
Tutte le piante descritte appartengono alla storia dei preparati Ayurvedici.
La Melia Azadirachta o Azadirachta Indica, detta Neem, è una di queste e merita un posto di grande risalto nell’ambito terapeutico tradizionale, attuale e, ritengo, del futuro.
Di questa pianta si utilizzano tutte le parti: corteccia, corteccia delle radici, frutti freschi, noci, semi, fiori, foglie, secrezione e linfa.
I primi studi, effettuati da Roy & Chatterjee, risalgono al 1917-18, seguiti da altro studio degli Stessi ricercatori nel 1921, successivamente da parte di Watson e dei suoi collaboratori nel 1923, nel 1930 da parte di Dutt e suoi collaboratori, nel 1931da Sen & Banerjee; l’esito di tali ricerche può essere sintetizzato in questo modo:
– La corteccia di Neem contiene un’alcaloide amaro chiamato “margosina” ed un doppio sale di margosina e soda.
– Nella corteccia della radice si ritiene che risieda una resina neutra amorfa; le foglie contengono una piccola quantità di sostanza amara ma più solubile in acqua.
– I semi contengono circa dal 10 al 31% di olio giallo amaro, i cui costituenti sono: zolfo, una sostanza giallognola particolarmente amara che si suppone essere un alcaloide, glucosidi indefiniti, acidi grassi.
Dal principio amaro è stata isolata una sostanza amorfa ed una sostanza cristallina che è stata chiamata “margosopicrina” ed un “acido margosico” .
L’utilizzo terapeutico tradizionale riferisce azione depurativa, antiprurito, antidermatite, leprosi, emetica, guarigione di ferite, antinfiammatoria, antiepilettica, cardiotonica, malattie dell’occhio, anti ittero , rinfrescante, antielmintica, microbica, contro le punture di insetti.
Attualità’:
Gli studi più recenti confermano totalmente l’utilizzo tradizionale ed in più estendono l’utilizzo ad una più ampia casistica, quale ad esempio:
– Disordini del sistema digestivo, compresa bocca, esofago, stomaco, duodeno, fegato, pancreas, cistifellea, piccolo e grande intestino, con contemporanea difesa della fisiologia di questi organi. Cura disordini come diarrea, dissenteria, iperacidità e costipazione.
– Disordini dell’apparato respiratorio: naso, faringe, laringe, trachea, bronchi e polmoni; è efficace contro bronchiti, laringiti, faringiti, tubercolosi e pleurite.
– Disordini del sistema urinario: risulta efficace contro albuminuria, fosfaturia e bruciori durante la minzione.
– Problemi della pelle, ferite infette, ustioni infette, eczema, foruncolosi, ulcerazioni, Herpes labiale, scabia e dermatite seborroica.
– Diabete: controlla la malattia, agisce come amaro, stomacico, antiprurito, e tonico.
– Infezioni fungine quali piede dell’atleta, contro vermi intestinali, lesioni alla mucosa orale, vaginale, polmonare.
– E’ utilizzato nell’igiene orale, contro la carie, per la salute delle gengive.
– Malaria: la formulazione “Quinahansu” cura effettivamente la malattia.
– Forme virali: (Aids, Epatiti), pur non debellando la patologia, viene utilizzata con risultati incoraggianti. E’ stata comunque accertata efficacia contro microrganismi Gram positivi e Gram negativi.
– E’ provato che il Neem uccide gli spermatozoi in 30 secondi, quindi azione contraccettiva.
– Contro i morsi dei serpenti.
– E molti altri ancora…..
Il Neem in agricoltura:
Il nome persiano del Neem è Azad-Darakth che tradotto vuol dire Albero Libero.
Fin dal 1930 circa in tutto il mondo si è progressivamente diffuso l’interesse per lo studio delle possibilità di utilizzo del Neem in agricoltura, come insetticida, pesticida ecc.; i risultati decisamente incoraggianti di tali ricerche hanno consentito di isolare specifici costituenti utilizzabili come base per la realizzazione di quei prodotti.
Fra quei costituenti vi è l’Azadiractina che ha dimostrato azione repellente sugli insetti.
Dal 1970 in poi alcune imprese Statunitensi e Giapponesi cominciarono a richiedere brevetti su questa ed altre sostanze estratte dal Neem, fino a che le richieste di brevetti sono salite ad oltre 40.
Il problema è degenerato fino a che nella regione meridionale Indiana del Karnataka più di 500.000 agricoltori manifestarono contro il brevetto sulla vita, brandendo rami di Neem.
In seguito il Governo Indiano, grazie all’intervento di Tribunali internazionali, è riuscito a far revocare alcuni brevetti.
A sostegno della posizione Indiana è intervenuto anche il Parlamento Europeo.
Conclusioni:
Laddove ce ne fosse necessità, ancora una volta possiamo constatare che quanto affermato dall’Ayurveda, anche a proposito del Neem, trova ampio riscontro e riconoscimento, sempre a posteriori, da parte della Scienza Occidentale moderna che purtroppo, invece di dimostrare apprezzamento e gratitudine tenta, con dolo, di appropriarsi di qualcosa che l’India ha già donato generosamente all’Umanità.
Olio di neem
… difendiamoci anche dalla zanzara tigre
Olio Puro di NEEM. Nell’uso tradizionale l’olio di Neem viene spalmato sulla pelle per allontanare anche le zanzare tigre, le quali vengono addirittura attirate dai comuni oli essenziali contenuti nei composti antizanzare. Viene comunemente utilizzato anche nei più remoti villaggi indiani un po’ come una “farmacia vivente”: infatti il suo impiego tradizionale spazia dall’ambito cosmetico, a quello agricolo per combattere i parassiti, a quello contraccettivo e, in alcuni casi, come vero e proprio “antibiotico naturale”. Questo albero fantastico, di cui sentiremo senz’altro parlare molto in un prossimo futuro, utilizza i suoi principi attivi e li modula in base alle esigenze dettate dal clima e dai parassiti che vorrebbero attaccarlo. Siamo soliti osservare come alcuni alberi utilizzino ad arte alcune sostanze chimiche da loro stessi prodotte per difendersi dagli attacchi esterni, e l’azione dell’albero di Neem in questo senso è veramente insuperabile, poiché riesce autonomamente a debellare funghi, batteri, virus e tutti gli insetti nocivi. Questo olio ha un odore zolfino. (se cerchi quello quasi privo di odore vai a piè di pagina)
Olio Puro di NEEM. Nell’uso tradizionale l’olio di Neem viene spalmato sulla pelle per allontanare anche le zanzare tigre, le quali vengono addirittura attirate dai comuni oli essenziali contenuti nei composti antizanzare. Viene comunemente utilizzato anche nei più remoti villaggi indiani un po’ come una “farmacia vivente”: infatti il suo impiego tradizionale spazia dall’ambito cosmetico, a quello agricolo per combattere i parassiti, a quello contraccettivo e, in alcuni casi, come vero e proprio “antibiotico naturale”. Questo albero fantastico, di cui sentiremo senz’altro parlare molto in un prossimo futuro, utilizza i suoi principi attivi e li modula in base alle esigenze dettate dal clima e dai parassiti che vorrebbero attaccarlo. Siamo soliti osservare come alcuni alberi utilizzino ad arte alcune sostanze chimiche da loro stessi prodotte per difendersi dagli attacchi esterni, e l’azione dell’albero di Neem in questo senso è veramente insuperabile, poiché riesce autonomamente a debellare funghi, batteri, virus e tutti gli insetti nocivi.Questo olio ha un odore zolfino.
Olio di Neem
Un rimedio atossico per l’uomo le piante e gli animali è l’OLIO di NEEM, un millenario insetticida naturale che ha cominciato ad essere usato anche da noi rivelandosi efficace nella lotta alle zanzare, sia come larvicida (vedi Ricerca Mariani – D’Andrea – ENEA), sia come repellente, perché gli insetti non ne sopportano l’odore. Usandolo, avremo il duplice vantaggio di tenere lontane le zanzare e non dover subire spiacevoli effetti collaterali
Spruzzato
Miscelato con acqua, in rapporto mediamente di 1:100 (1 litro olio e 99 litri acqua) può essere nebulizzato (a basso volume e a sole calato, in quanto fotosensibile) su vaste superfici (come in agricoltura biologica) e su persone, animali ed i luoghi in cui si soggiorna, anche all’aperto (giardini, siepi, piante, orti e frutteti).
Per un metodo casalingo: diluire poche gocce di olio di Neem in 1 litro di acqua tiepida o in acqua a temperatura ambiente alla quale andrà aggiunta una scaglia di sapone di Marsiglia (per scioglierlo) e irrorare con un piccolo spruzzatore a mano. Per superfici più estese sarà utile un irroratore a spalla.
Olio da spremitura a freddo dei semi dell’omonima pianta definita in India “farmacia del villaggio” per i suoi innumerevoli utilizzi terapeutici.
Insettifuga funzione: in assenza del prodotto specifico a base di neem (e se non dà fastidio il forte aroma dell’olio puro), spargere e massaggiare l’olio sulle parti da proteggere, fino a completo assorbimento (non si ungeranno vestiti e lenzuola). Per lo più si noterà che gli insetti (soprattutto le zanzare) tenderanno a volare vicinissimi alla pelle “trattata” senza posarsi. In luogo aperto e ventilato, dove l’esalazione dalla pelle è meno intensa, può succedere che qualche zanzara si posi e cerchi di pungere, ma, iniziata la penetrazione, sentirà l’effetto dei neem nella pelle impregnata e interromperà l’azione. Si vedrà sulla pelle un segno leggero senza rigonfio (e prurito).
Punture di Insetti e Parassiti: se non si è protetta prima la pelle, applicare e massaggiare sopra e intorno ai rigonfi, che caleranno in breve tempo, mentre spariscono quasi subito pruriti o dolori. Se i rigonfi vengono rotti, cicatrizzeranno in poco tempo.
Esistono in commercio soluzioni già pronte, a base di Neem, da nebulizzare o spalmare, ma anche spirali, bracciali protettivi, spray, diffusori e incensi.
DOVE TROVARLO?
L’olio e i prodotti a base di Neem sono reperibili nelle erboristerie ben fornite, nei punti di vendita dei Rimedi Ayurvedici e presso i produttori, anche on line
Detestato dagli insetti
L’olio di neem (nome popolare dato in India anticamente in onore della dea Neemari) viene estratto dai semi, spremuti a freddo, dell’Azadirachta Indica (Linneo: dal persiano Azad-Darakcht “albero libero”) che cresce nelle zone tropicali e sub-tropicali di Asia, Africa, America (Centro e Sud), Medio Oriente, Australia, Oceania, ed è della famiglia delle Meliacee.
E’ conosciuta da almeno il 2.000 a.C. (testi ayurvedici) ed era detta in sanscrito “Arishta”: l’albero che “allevia le malattie” o “liberatore dalle malattie”. Per gli arabi: “Shajar-e-Mubarak” ossia “albero benedetto”.
Il NEEM
L’albero sacro degli Indiani
E’ una “sempre verde” che può crescere fino a 25 metri, vivere fino a 300 anni, e produce piccoli frutti giallastri contenenti uno o più semi in un nocciolo duro.
Anche le altre parti dell’albero (foglie, corteccia, legno, radici, polpa dei frutti, fiori) contengono sostanze con effetti medicamentosi, ma nei semi è la maggiore varietà e concentrazione.
In circa 60 anni di studi (esiste una cospicua bibliografia) è stato analizzato a fondo l’intero campo d’azione del neem (per singole parti dell’albero o miscele di esse): proprietà analgesiche, antipiretiche, anti-malariche, anti-infiammatorie, anti-staminiche, diuretiche, ipoglicemiche (effetti antidiabetici), anti-acidogastriche, anti-tumorali, anti-reumatiche, anti-artritiche, equilibranti dei sistema nervoso centrale, spermicide, anti HIV, anti disturbi urinari, anti diarrea/dissenteria, ipotensive (effetti protettivi per il cuore), purificanti, anti tossine, anti radicali liberi, purgative, epatoprotettive, anti malattie del sangue, anti emorroidali, anti lebbra, anti venefiche, anti prurito, anti bruciori interni e superficiali, anti microorganismi Gram positivi e Gram negativi;
grandi capacità nella lotta biologica contro moltissimi parassiti (pesticida naturale).
Suoi derivati entrano in fertilizzanti, ammendanti, mangimi, fitofarmaci (per uso veterinario, umano e botanico), prodotti di industria cartaria e plastica, coloranti per tessuti, collanti, combustibili, carburanti (anche in miscela con gasolio), cosmetici, articoli per toilette.
Una conferma dalla natura: in India, i passeri aggiungono foglie di neem ai loro nidi, e poiché non le mangiano e l’analisi mostra l’assenza di molti parassiti usualmente presenti nei nidi, sembra evidente un uso indotto dalla constatazione empirica, come avviene spesso fra gli animali.
L’olio di neem contiene molecole in grado di contrastare virus, batteri, funghi, ed ha proprietà idratanti, rigeneranti e ristrutturanti e quindi è efficace, ad esempio, sulle più comuni affezioni dermatologiche. Inoltre ha rivelato proprietà insettifughe.