Nepetella – Nepeta nepetella L.
Nepetella - Nepeta nepetella L.

Pianta perenne suffriticosa, presenta fusti ascendenti e ramificati alti fino a 80 cm. Le foglie, opposte e pubescenti, sono oblunghe-lanceolate
Famiglia: Labiatae
Specie: Nepeta nepetella L.
Generalità
Originaria dell’Europa mediterranea. In Italia non è molto diffusa allo stato spontaneo.
Caratteri botanici
. I fiori sono biancastri o roseo-violetti, riuniti in verticillastri ascellari.

Coltivazione
Si moltiplica facilmente per divisione dei cespi.
Raccolta e conservazione
Raccogliere le foglie, all’inizio della fioritura, e farle essiccare in luogo ombroso e ventilato. Conservare al riparo della luce e all’asciutto.
Uso in cucina e proprietà terapeutiche
Viene usata per dare aroma a piatti di carne, pesce, funghi.
Proprietà terapeutiche: antisettiche, sedative, antispasmodiche.
Nepetella, nepitella, o mentuccia
(Calamintha nepeta) detta anche nepitella, nepeta, mentuccia, mentastro.
Nepitella, nepetella, nepeta, mentuccia, mentastro, nebbeda, calaminta, erba gattaia.
LaCalamintha nepeta appartiene alla famiglia delle Lamiaceae.
L’odore caratteristico è simile a quello della menta.
Se ne usano sia i fiori che le foglie; tutta la pianta è comunque piuttosto aromatica.
Le sue foglie sono ovate, con il margine che può essere leggermente dentellato.
I fiori sono singoli ed appariscenti di colore violetto.
Viene usata per dare aroma a piatti di carne, pesce e specialmente usata con i carciofi e funghi.
La si mangia anche cruda in insalata, con pomodori, olio, sale o origano.
Ottima in padella con la soia, e sulla pizza al posto del basilico.
La pasta alla trapanese è una ricetta a base di spaghetti o rigatoni conditi con “neputedda”, pomodorini a ciliegina e aglio.
La nepetella (mentuccia) con olio, aglio, e salsa di pomodoro cotti per qualche minuto diventa un ottimo e semplice condimento, soprattutto adatto per il bollito (carne lessa).
Per le sue proprietà terapeutiche essicata è utilizzata in erboristeria come essenza per tisaneriposanti e nutrienti.
La si può anche frullare per ricavarne ghiacciatidrink dissetanti e disintossicanti.
Originaria dell’Europa mediterranea, è diffusa in quasi tutta l’Italia, specialmente nelle zone montane, nei boschi, nei luoghi freschi, nei terreni incolti con terreno calcareo, fino a 1.500 metri. Nei luoghi erbosi dell’Elba è molto diffusa.
E’ presente anche in Asia centrale e Nordafrica.
La Calmintha nepeta è una pianta perenne aromatica cespugliosa, legnosa alla base, con fusti eretti, ramosi, alti circa 20-50 cm.
Le foglie sono piccole, ovate ed acute, con margini lineari o leggermente dentellati.
Le mente propriamente dette portano infiorescenze rotondeggianti con i fiori ravvicinati, mentre la mentuccia o nepetella, sfoggia fiori rosa, violetti con la caratteristica forma a bocca, tipica delle Labiate (vedi foto).
Fiorisce da giugno a ottobre.
Da non confondere con la Mentha pulegium.
In alcune zone d’Italia, infatti, tra cui Roma e Lazio, la Mentha pulegium, per questo detta anche “menta romana”, viene anch’essa impropriamente denominata mentuccia.
Le due specie si possono facilmente distinguere dall’infiorescenza: a sviluppo verticale con fiori singoli quella della nepetella, tondeggiante con fiori ravvicinati quella della M. pulegium.
Secondo alcuni autori, viene classificata nel genereSatureja, che comprende la santoreggia.
E’ una pianta coltivabile in vaso per averla sempre fresca a disposizione.
Esposizione: gradita sia la posizione soleggiata sia a mezz’ombra.
Semina: in primavera si può procedere alla semina, che è meglio avvenga direttamente in terra, in quanto se le piante vengono trasportate l’aroma che fuoriesce da eventuali radici spezzate attrae i gatti che devastano le piantine. In primavera si può procedere alla divisione dei cespi. Una volta avvenuta la ripresa vegetativa è il momento di staccare eventuali talee.
Raccolta: le foglie e i fiori della Nepeta vanno raccolti durante il periodo della fioritura.
Per conservarla si può essiccare dopo averla legata a mazzi ed appesa in luogo fresco ed asciutto. Conservare al riparo della luce e all’asciutto.
La nepetella era usata comunemente come erba medicinale in tempi medioevali, ma ora è meno usata dagli erboristi moderni.
È ricca di fibre, regolarizza l’intestino, e aiuta a mantenere il benessere di tutto l’organismo.
Tutte le parti della pianta hanno proprietà aromatiche, diaforetiche, espettoranti, febrifughi e stomachiche.
Gli infusi ottenuti con le foglie sono benefici in caso di flatulenza e debolezza di stomaco, aiuta la digestione e stimola le funzioni epatiche. È usata anche contro la depressione, l’insonnia e i dolori
mestruali.
L’olio essenziale, ricavato dalle foglie, conferisce alla mentuccia proprietà antibiotiche.
Usare con cautela e solo su prescrizione del medico o dell’erborista.
Non deve essere assunta durante la gravidanza in quanto in dosi eccessive può causare l’aborto.
Le viene riconosciuto un discreto potere eccitantesul sistema nervoso tanto che abbondanti bevute di infusi possono provocare tachicardia.
Per guarire piccole escoriazioni, le nonne applicavano le foglie fresche di nipitella, pestate, sulla parte interessata.
La Nepitella era legata, nel passato, a proprietà curative molto fantasiose, tra le quali di guarire l’elefantiasi e sul finire dell’ 800 si credeva che gli animali che brucavano la Nepitella assumessero un aspetto più vivace.
I suoi cespi per il profumo deciso che emanano sono molto amati dalle api e dai gatti che solitamente vi si coricano sopra.
La panzanella non è bella se non c’è la Nepitella.”
(detto popolare elbano).
Il nome del genere nepeta e quello specifico nepetella, derivano dal latino “nepa” = serpente, in quanto gli antichi credevano che una delle specie di questo genere avesse le proprietà curative contro il morso dei serpenti.
Piatto tradizionale marchigiano legato alla cucina povera, è la frittata con la mentuccia, considerata la pietanza che non doveva mai mancare nella prima colazione della mattina di Pasqua.