Panax o Ginseng
Panax o Ginseng

Il Ginseng o Panax è un genere di 11 specie di piante perenni a crescita lenta con leradici carnose, della famiglia Araliaceae.
Origine del nome
Il termine Panax viene dal greco παν ἀκέια, pan (tutto) akèia (cura, rimedio), termine dal quale viene anche la parola italiana panacea, cioè rimedio a tutti i mali; il termine ginsengviene dal cinese 人蔘,rènshēn, ossia pianta dell’Uomo
Distribuzione geografica e descrizione
Si sviluppa nell’emisfero settentrionale in Asia orientale(principalmente Corea, Cinadel Nord e Siberia orientale) ed in Nord America, tipicamente nei climi più freddi. La specievietnamita del Panax è quello più comunemente utilizzato. Il ginseng è caratterizzato dalla presenza dei ginsenosidi. La specie siberiana (Eleuterococcus senticosus) possiede una radice ramificata invece che carnosa e, anziché contenere ginsenosidi, contiene eleutherosidi.
Usi e caratteristiche
Il suo impiego risale a migliaia di anni fa e la sua efficacia è attestata da numerosi studi scientifici[senza fonte], sebbene ci siano alcune ricerche di segno opposto. Numerose sono, comunque, le sue virtù: dall’incremento della resistenza fisica e delle capacità di recupero (ad esempio in seguito ad attività sportiva) al miglioramento della circolazione, passando per un potenziamento della memoria e della resistenza ai fattori ambientali negativi. Nel complesso riduce stress e nevrosi, migliora l’adattamento agli stimoli della vita quotidiana, potenzia il rendimento fisico e mentale, rafforza le difese immunitarie e abbassa i rischi di contrarre diverse malattie.
Tuttavia, esistono naturalmente anche degli effetti collaterali. Uno dei più frequenti è l’insonnia, l’irrequietezza e l’irritabilità (è come se si avessero i ‘nervi a fior di pelle’). Specialmente se assunto assieme a una quantità elevata di sostanze stimolanti quali la caffeina si potrebbero verificare effetti collaterali dovuti a una stimolazione eccessiva del sistema nervoso. Un prolungato utilizzo di ginseng, inoltre, potrebbe generare tremori ed anomalie ormonali. Naturalmente la questione non è così semplice come sembrerebbe.
Nel caso in cui non si riscontrino gli effetti stimolanti desiderati, non di rado ciò è dovuto al tipo di preparazione utilizzata che, quasi mai, contiene un valido quantitativo di principi attivi. Secondo alcuni autori quindi, il problema non è imputabile al ginseng, ma ai preparati commerciali che, di fatto, sono quasi privi di ginsenosidi.
Con il giusto apporto di principio attivo si ritiene quindi che venga stimolato il sistema endocrino pituitario e surrenalico nel rilascio di ormoni stimolanti, capaci di ritardare l’insorgere della fatica. Al pari della caffeina, alcuni autori sostengono che il ginseng favorisca l’ossidazione degli acidi grassi, salvaguardando quindi le scorte di glicogeno epatomuscolare. Sempre in sostegno del ginseng, ulteriori studi sulla quantità di lattato presente nei soggetti sportivi che utilizzavano tale integratore, avrebbero rilevato una minore concentrazione, segno evidente del miglioramento della prestazione aerobica. Per ottenere i migliori benefici, dando credito alle ricerche che esaltano le virtù del ginseng, occorrerebbe assumere il prodotto per periodi medio-lunghi, in quantità prossime ai 200mg al giorno. Tuttavia, il dosaggio può variare a seconda del peso e della tollerabilità individuale verso il ginseng.[1]
Applicazioni
Il Ginseng è una pianta nootropa o adattogena, che fornisce quindi, ad effetto delle stimolazioni del sistema nervoso, un atteggiamento comportamentale maggiormente orientato alla reattività ed alla attività, con conseguente sensazione di soggettivo benessere. Tale condizione di attività e di benessere, quindi poi produrrebbe secondariamente una incentivazione delle attività organiche coinvolgenti il sistema circolatorio, muscolare, e quindi anche poi immunitario e, di completo riflesso, lo stesso sistema nervoso.
E’ da considerare, soprattutto nella Medicina Tradizionale Cinese, la forte connotazione simbolica che assume in genere il farmaco, spesso a funzione di placebo, nei confronti del benessere del paziente considerato individualmente. (In sintesi: è importante che “quel” paziente abbia una sensazione di aumentato benessere indipendentemente da attività farmacologiche). In tale interpretazione il Ginseng, assume una importanza esagerata per fattori che sono poco legati alla reale portata farmacologica, come è comunemente scientificamente intesa.
A semplice esempio, la pianta del Ginseng è allevata per produrre radici di “forma umana”, o degli organi, cioè con ramificazioni che suggeriscono la forma degli arti, della testa, degli attributi sessuali dei due sessi, ecc.; gli artigiani agricoltori che riescono a riprodurre in maniera migliore tali forme riescono a spuntare alla vendita prezzi di tutto rispetto. Tali forme sarebbero in grado infatti di far svolgere alla radice attività curativa per le parti “rappresentate”, secondo le intenzione del paziente.
Se tale attività è considerabile come “medica” (nel senso di migliorare la sensazione positiva percepita dal paziente) non lo è però dal punto di vista effettivamente farmacologico, come è normalmente inteso.
Note
A scuola di fitness, di P. De Pascalis, Calzetti Mariucci Edizioni.
Bibliografia
Ginseng, la radice della vita di N. Valerio, Aporie Edizioni [1]
A scuola di fitness di P. De Pascalis, Calzetti Mariucci Edizioni [2]
Ginseng
Stimola le ghiandole surrenali, antistress (resistenza al freddo, al calore, a intossicazioni chimiche, alla fatica,etc.), stimola la sintesi proteica e il SNC attività ipoglicemizzante (riduce la concentrazione ematica di glucosio, utile nel diabete mellito), ipolipemizzante (riduce il tasso dei lipidi nel sangue), ipocolesterolemizzante (abbassa il colesterolo), epatoprotettore, attività antiaggregante piastrinica e fibrinolitica, immunostimolante, potenziamento del NGF (nerve growth factor), anabolizzante (stimola i processi costruttivi dell’organismo) generale, miglioramento dei riflessi, accelerazione alla risposta nervosa, riequilibra il sistema nervoso, etc.
Ha alto contenuto di principi attivi tonificanti : ginsenosidi (composti chimicamente molto complessi), vitamine del gruppo B, vit. C, olio essenziale (0.05%), peptidi, pollini, saponosidi, aminoacidi, minerali (tra cui germanio) ed oligoelementi.
Contiene anche manganese che è un potentissimo antiastenico.
Esteriormente ha effetto revitalizzante del tessuto cutaneo, sostantivante e lucidante dei capelli
E ‘ sicuro dal punto di vista tossicologico, pressocché esente da effetti collaterali, anche se dosi prolungate possono dare effetti simili a quelli dati da una dose eccessiva di corticoidi.
In genere si somministra in brevi periodi (ad es. tre mesi) ed a intervalli regolari.
I ginsenosidi sono anche “scavenger” (spazzini) antiradicali liberi potenti.
Detto anche Panax ginseng.
Habitat: Il Panax Ginseng è nativo della Cina e coltivato estensivamente in Cina, Korea, Giappone e Russia. Il Panax quinquefolia è nativo del Nord America.
Il Panax Ginseng è la qualità più pregiata tra le 50 specie che compongono la famiglia.
Ha un alto contenuto di isoflavoni (fitoestrogeni) e altre sostanzeormonosimili come l’estradiolo, che hanno un influsso diretto nelregolarizzare la produzione ormonale femminile.
Caratteristiche e proprietà:
Il Ginseng non ha bisogno di presentazioni, perché è la sostanza energizzanteprobabilmente più conosciuta e più usata che si trovi in natura.
Ha alto contenuto di principi attivi tonificanti: ginsenosidi (composti chimicamente molto complessi), saponine con struttura triterpenica, tutte le vitamine del gruppo B (tra cui si trova una percentuale – dallo 0, 01 allo 0, 1 – di colina, una sostanza già presente nell’organismo e che partecipa al controllo della pressione sanguigna, abbassandola e regolarizzandola) , vitamina C, vitamine A, E e K, acido folico (con il quale si identificano fattori vitaminici in precedenza indicati come vitamina B1, B2 e vitamina M), olio essenziale (0.05%), peptidi, pollini, saponosidi, tutti gli aminoacidi essenziali,minerali ed oligoelementi (sodio, potassio, magnesio, zolfo, fosforo, ferro, zinco, cobalto, manganese – un potentissimo antiastenico – antifatica, alluminio, rame, germanio, silicio, vanadio e diverse terre rare), enzimi (amilasi, glicolasi, fenolasi), acidi grassi polinsaturi (oleico, fitosterolico, serterpenico, stiroleico, oleanolico); acidi organici basi di acidi nucleici e nucleosidi: Adenina, Guanina, Uracile e Uridina; i fitosteroli: Campesterolo, beta-sitosterolo, Stigmasterolo; Sostanze ormonosimili di tipoestrogeno e androgeno: Estriolo, Estrone, beta-estradiolo; amido, mucillagine, tannino, olii e resine.
Di recente, una sostanza antiossidante denominata “Maltol”, è stata scoperta da ricercatori Coreani.
E le ricerche continuano, per svelare i segreti di una radice che pare non voglia smettere di essere considerata veramente misteriosa.
Anche se cure miracolose sono state attribuite al Ginseng e il suo nome botanico latino suggerisce una abilità da panacea, il suo uso principale è come tonico.
La sua unica combinazione di componenti e principi attivi agisce su una vasta gamma di funzioni come l’assorbimento del glucosio, la funzione cerebrale, la respirazione e le ghiandole endocrine.
La radice è usata come tonico per invigorire e combattere la fatica, la ridotta capacità sul lavoro, la concentrazione, e nella convalescenza.
Il Ginseng aiuta a ripristinare la normale funzione ghiandolare dopo la contraccezione o la terapia ormonale (di sintesi).
Al ginseng, la moderna farmacologia riconosce una azione tonica e corroborante, confermando l’esperienza millenaria orientale.
* adattogeno – agisce sui sistemi immunitario, endocrino e nervoso grazie alla sua abilità di aumentare la capacità dell’organismo di adattarsi allo stess interno ed esternorafforzando quei sistemi.
Il farmaco adattogeno è una sostanza che aumenta la capacità di reazione del cervello e del surrene, migliorando quindi la resistenza dell’organismo di fronte ai più diversi agenti lesivi di carattere chimico, fisico, meccanico, farmacologico e biologico.
In altre parole, il farmaco adattogeno aiuta l’organismo ad adattarsi più facilmente alle circostanze che lo colpiscono.
* tonico – agisce su tutti i sistemi grazie alla sua abilità di rinvigorire e rafforzare tutti i sistemi e gli organi. Il ginseng coreano è particolarmente utile nei pazienti in convalescenza da gravi incidenti, operazioni chirurgiche serie, o malattie debilitanti legate all’età.
E’ utile nel sostegno delle malattie a lungo termine, delle debolezze respiratorie, della debolezza sistematica, della funzione cerebrale, per l’assorbimento di zucchero, per le ghiandole endocrine, e per tutte le malattie da deficienza.
* stimolante – agisce su tutti i sistemi grazie alla sua abilità di aumentare temporaneamente la funzione e l’attività in modo rapido
* ipoglicemizzante – agisce sul sistema endocrino e sulla funzione ormonale grazie alla sua abilità di ridurre o controllare l’alto tasso di zuccheri nel sangue (che è principalmente responsabilità del pancreas)
* stimola le ghiandole endocrine e surrenali
* riequilibra e stimola il sistema nervoso centrale
* antiastenico – antifatica – agisce sul sistema endocrino e la funzione ormonale grazie alla sua abilità di prevenire e/o alleviare la fatica – grazie alla presenza di Manganeseche è un potente antifatica
* antistress – dà resistenza al freddo, al caldo, alle intossicazioni chimiche, alla fatica, ecc.
Esperimenti sull’uomo e sull’animale ribadiscono l’effetto antistress del ginseng.
Da queste ricerche si deduce che non soltanto il ginseng accresce la resistenza in situazioni stressanti “eccitando” semplicemente il sistema nervoso ma si pensa che riesca anche ad intervenire a livello ormonale.
La sua azione equilibratrice dipenderebbe dall’interazione tra i suoi principi attivi con gli psicoormoni, cioè quegli ormoni che non solo defluiscono dal cervello per trasmettere ordini a tutto l’organismo ma circolano all’interno del cervello stesso.
* afrodisiaca – stimola il desiderio e le funzioni sessuali.
Alla capacità di combattere efficacemente lo stress, si collega infatti la possibilità del ginseng di intervenire positivamente nella risoluzione di alcuni problemi sessuali, come l’impotenza, la frigidità , la mancanza di desiderio.
Un elevato livello di stress, infatti, rappresenta sicuramente uno dei principali fattori che influenzano negativamente una felice vita sessuale.
Se poi, all’accrescimento della capacità di resistenza in situazioni stressanti aggiungiamo l’azione antidepressiva e quelle toniche e rivitalizzanti, appare evidente come il ginseng, pur non essendo una sostanza afrodisiaca in senso stretto, possa essere molto utile in tutti i casi di “stanchezza sessuale”.
* stimola la sintesi delle proteine
* anabolizzante – stimola i processi costruttivi dell’organismo (crescita muscolare)
* accelera il metabolismo
* abbassa e controlla il tasso di lipidi nel sangue agendo così sul fegato e sui sistemi di disintossicazione
* protegge il fegato
* eupeptico – favorisce la buona digestione
* stimola il sistema immunitario
* potenzia il fattore di crescita dei nervi
* migliora i riflessi * agisce sul sistema cardiovascolare con regolazione della pressione arteriosa – grazie alla presenza di colina, una sostanza già presente nell’organismo e che partecipa al controllo della pressione sanguigna, abbassandola e regolarizzandola
* antiossidante – i ginsenosidi sono potenti spazzini dei radicali liberi.
Il “notiziario Chimico Farmaceutico” informa che, in pubblicazioni di alto livello scientifico vengono riportati gli effetti radioprotettivi degli estratti di ” Panax Ginseng” contro i danni cellulari da radiazioni, affermando che è possibile avere una radioprotezione simile a quella della cisteamina.
Il ginseng protegge dalle radiazioni (per es. quelle dei telefoni cellulari) rimuovendo i grassi ossidati della membrana cellulare; è l’azione antiossidante quella che previene e diminuisce il danno delle radiazioni.
* antidepressiva e tonica per il sistema cerebrale – il Panax ginseng ha dimostrato dimigliorare il tono dell’umore, la capacità mnemonica e l’attentività. Secondo la medicina Ayurvedica, il Panax ginseng è una delle piante maggiormente toniche e ringiovanenti, rivitalizza il corpo e la mente.
E’ indicata in modo particolare per correggere i disturbi degli anziani.
E’ totalmente sicuro dal punto di vista tossicologico, poichè privo di effetti collaterali.
Inevitabilmente la questione della sicurezza emerge dopo lo studio del 1979 R.K. Siegel, che attribuisce una sindrome da abuso da ginseng, caratterizzata da nervosismo, insonnia, ecc.
Lo studio è ormai del tutto screditato, dal momento che 14 delle 133 persone esaminate — le 14 che presentavano la cosiddetta sindrome da abuso di ginseng — stavano tutte usando beveraggi a base di caffeina.
In più, il ginseng incluso nello studio comprendeva té, tisane, capsule, estratti, compresse, radici, gomme da masticare, sigarette, e caramelle, fino a ben 15 grammi al giorno! Lo studio è stato totalmente squalificato, ma continua ad essere impropriamente citato.
Raccomandazioni per l’uso
Non raccomandato durante la gravidanza e l’allattamento.
Sconsigliato l’uso contemporaneo di grandi quantità di caffeina.
Non indicato per i bambini o in caso di iperattività.
Non eccedere le dosi consigliate.
Non assumere se c’è in corso febbre alta.
Storia e curiosità:
Il Ginseng è una della erbe medicinali orientali più famose nel mondo.
La filosofia tradizionale cinese della radice a forma di uomo che migliora e prolunga la vita (nei paesi di origine è conosciuto come “la pozione della longevità”) ha trovato conferma in laboratorio (Schopper), e la maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che il ginseng coreano dimostra eccellenti proprietà adattogene che aiutano a tonificare e riequilibrare le funzioni metaboliche e di ripresa del corpo.
Le applicazioni nella medicina tradizionale cinese includono il trattamento della stanchezza generale, della fatica cronica, della inappetenza, dell’anemia, del nervosismo, delle amnesie, della sete e dell’impotenza.
La ricerca scientifica recente sta indagando sulle presunte proprietà anticancro del Ginseng, che si ritiene sia particolarmente efficace per le donne nel prevenire i tumori al seno, grazie al suo alto contenuto di isoflavoni.
Eleuterococco
Informazioni analoghe al ginseng.
Contiene eleuterosidi (0.6-0.9%, composti chimicamente molto complessi), cumarine, lignani, acido caffeico, aldeide ciniferilica,beta-sitosterolo, polisaccaridi, zuccheri semplici, vitamine, caroteni, pectina, cera, lipidi, etc.
E’ diffusamente somministrato anche agli anziani per ritardare gli effetti dell’invecchiamento.
E’ privo di tossicità.
Ambedue sono adattogeni, ovvero droghe inoffensive che non sviluppano un ‘azione specifica ma accrescono la resistenza dell’organismo e normalizzano situazioni patologiche.
Si è visto che, nelle persone affette da diabete mellito di tipo 2, entrambi i tipi di ginseng causano una riduzione della glicemia e dei livelli plasmatici di emoglobina A1c.
Assumere contemporaneamente insulina od ipoglicemizzanti orali e ginseng, senza un monitoraggio del livello ematico di glucosio, è causa di ipoglicemia.
Esiste solo un caso clinico che descrive, in un soggetto con protesi valvolare cardiaca, una riduzione dell’effetto della warfarina dopo assunzione di ginseng, contraddetto da uno studio sull’animale che dimostra la sua assenza.
Referenze bibliografiche
1. Jellin JM et al., eds. Pharmacist’s letter/prescriber’s letter natural medicines comprehensive database. http:// www.naturaldatabase.com.
2. Sotaniemi Eaet al. Ginseng therapy in non-insulindependent diabetic patients. Diabetes Care. 1995; 18:1373-5.
3. Vuksan V et al. American ginseng (Panax quinquefolius L) reduces postprandial glycemia in nondiabetic subjects and subjects with type 2 diabetes mellitus. Arch Intern Med. 2000; 160:1009-13.
4. Vuksan V et al. Similar postprandial glycemic reductions with escalation of dose and administration time of American ginseng in type 2 diabetes. Diabetes Care. 2000; 23:1221-6.
5. Janetzky K, Morreale AP. Probable interaction between warfarin and ginseng. Am J Health-Syst Pharm. 1997; 54:692-3.
6. Zhu M et al. Possible influences of ginseng on the pharmacokinetics and pharmacodynamics of warfarin in rats. J Pharm Pharmacol. 1999; 51:175-80.
Prodotti contenenti Ginseng sono ad esempio Manplus Power, Frozen e Activ8.
Un altro valido integratore contenente Ginseng è Sxfactors.
Disponibili dalla farmacia Web Pharmacy Rx gli eccellenti prodotti a base di erbe dellaVipro Life Science.
La radice di Ginseng è usata in erboristeria come un tonico generale, fisico e psichico e serve perchè possiede numerose proprietà: è immunostimolante, ipolipidemizzante, ipocolesterolemizzante, ipoglicemizzante, epatoprotettrice, antiaggregante piastrinico e fibrinolitico, antiastenico, e in particolare, risulta un ottimo antistress.
Panax ginseng
Nome comune: Ginseng
Francese: Ginseng
Inglese: Ginseng
Famiglia: Araliaceae
Parte utilizzata: radici
Costituenti principali:
• 2-3% di saponine triterpeniche
• 0,05% olio essenziale (dà al Ginseng il suo odore tipico): limonene, terpineolo, citrale, poliacetileni
• aminoacidi e peptidi: prolina, glicina, alanina, cisterna, tirosina, arginino, lisina, acido asparagico, treonina, serina, acido glutammico, ìeucìna, valina, istidina
• vitamine B l , B2, B12 e C, acido folico, acido nicotinico, biotina e acido pantotenico
• steroli e acidi grassi: (3-sitosterolo, daucosterolo, acido oleico, acido palmitico,
acido stearico
• sostanze minerali e oligoelementi: magnesio, alluminio, fosforo, calcio, vanadio,manganese, ferro, cobalto, rame, germanio e arsenico
• enzimi e fosfatidi: amilasi e fenolasi; colina
• nelle varietà selvatiche sono stati trovati composti estrogenici
Attività principali: adattogena; tonico generale (miglioramento performance fisica e mentale); immunostimolante
Impiego terapeutico: affaticamento, astenia, adinamia, depressione, convalescenza
Il Ginseng rafforza la capacità di adattamento dell’organismo e lo protegge contro i fattori fisicochimici sfavorevoli come il freddo, il caldo, le radiazioni ultraviolette o ionizzanti ecc.
L’azione adattogena ed equilibratrice del Ginseng sembra dovuta alla struttura ormonosimile dei ginsenosidi i quali costituirebbero degli scheletri molecolari particolarmente sfruttati dal nostro organismo per sintetizzare ormoni di cui è momentaneamente carente.
Sempre ai ginsenosidi sarebbero da attribuire l’attività gonadotropa (estrogenosimile), le virtù afrodisiache e la proprietà di combattere l’impotenza: recentemente è stato osservato che i ginsenosidi permettono l’afflusso di sangue al corpo cavernoso con un meccanismo (endoteliale e neurogeno) che coinvolge l’ossido di azoto.
Le ricerche farmacologiche, inoltre, hanno evidenziato accanto a tale attività anche un’attivazione delle funzioni neuropsichiche: una sperimentazione condotta su cavia ha dimostrato che, a livello cerebrale, il Ginseng inibisce la sintesi di certi neuromediatori o ne facilita il metabolismo: dopamina, norepinefrina, 5HT.
Il Ginseng viene utilizzata con successo in vista di un’attività fisica intensa o durante una fatica eccessiva. Il miglioramento della performance fisica sembra dovuto alla capacità dei ginsenosidi (principio attivo).
Interessante risulta l’utilizzo in geriatria, in quanto oltre a migliorare le funzioni cognitive e il tono dell’umore, rallenta il processo di invecchiamento, soprattutto se precoce: viene spesso associato in questi casi con vitamine e sali minerali.
Può anche essere utile nel diabete della vecchiaia: il Ginseng influenza favorevolmente l’attività dell’insulina e a dosaggi elevati risulta moderatamente ipoglicemizzante (4-6 g al dì di polvere di radice).
Il Ginseng viene usato anche nella formulazione di creme da impiegare «come antirughe, tonificanti e inturgidenti del viso e del collo».
Del Ginseng in effetti vengono sfruttate le proprietà rivitalizzanti e riattivanti a livello epidermico il miglioramento del microcircolo sottoepidermico e l’azione vasoprotettrice.
Curiosità
• Francesco Redi (1626-1698) scrive del Ginseng per ribadire che i Cinesi stimano che la sua radice sia «così valorosa, che tutto il tempo della vita ci può fare star sani e allegri, e senza ribrezzo di malattia».
• Nel Pen-t’sao, che codificò tutto il sapere cinese in materia medica, fra le piante di montagna, il primo posto è attribuito allo jen-cen, che vuol dire corpo umano, divenuto, per deformazione, Ginseng: l’antropomorfismo della sua radice fece attribuire alla pianta poteri magici.