Rafano o Cren – Armoracia rusticana Gaert., Mey et Sch.
Rafano o Cren - Armoracia rusticana Gaert., Mey et Sch.

E’ una pianta crucifera rizomatosa, alta fino a 80 cm circa. Presenta foglie ovato-oblunghe con margine crenato-seghettato.
Famiglia: Cruciferae
Specie: Armoracia rusticana Gaert., Mey et Sch.
Nomi comuni: Rafano, Cren, Barbaforte
Generalità
Il Rafano o Cren (o Barbaforte) è una piante arbacea perenne di cui si utilizza la radice fresca per la preparazione di salse. Specie originaria dell’Europa orientale, in Italia è a volte coltivata (specie in Trentino-Alto Adige) e talvolta inselvatichita nei luoghi umidi, vicino alle case e agli orti.
Fiori e radice di Rafano o Cren – Armoracia rusticana
Caratteri botanici
I fiori sono bianchi, riuniti in grandi racemi e con una corolla formata da quattro petali.
Coltivazione
Si moltiplica facilmente per divisione dei cespi, mettendo a dimora parti di radici rizomatose sulle quali siano presenti alcune gemme. Ama i luoghi freschi e semiombrosi, ma, se ben annaffiata, può crescere anche in pieno sole.
Raccolta e conservazione
Le radici devono essere raccolte dopo il secondo anno di coltivazione e subito utilizzate perchè perdono rapidamente freschezza e turgore. Se non vengono consumate subito possono essere grattuggiate fresche e impiegate nella preparazione di una salsa piccante, da conservare in frigorifero.
Uso in cucina e proprietà terapeutiche
La radice di rafano è utilizzata per la preparazione di una salsa adatta a condire carni bollite, pesce e verdure. Molto apprezzata la salsa al cren in accompagnamento a roast-beef e pesci affumicati.
Le giovani foglie fresche sono ottime in insalata.
Il rafano(Armoracia rusticana) appartiene alla famiglia delle Crocifere , può raggiungere 1metro di altezza e la sua radice spessa dà origine a delle foglie ondulate e dentellate.
La radice del rafano, che è molto carnosa, può essere lunga fino a 50 cm e il suo diametro va dai 2 ai 7 cm, la buccia è brunastra, rugosa e pieghettata, la polpa molto soda, di colore bianco-crema.
Il rafanoè originario dell’Europa Orientale, in Europa si consuma fin dall’Antichità, infatti, nell’Esodo dell’Antico Testamento viene menzionato tra le erbe amare della Pasqua Ebraica.
Il rafanoinizialmente era molto popolare in Europa Centrale ed in Germania, ma col passare del tempo arriva anche in Scandinavia e Inghilterra, mentre in Francia viene chiamato “senape dei Tedeschi”.
Ilrafanoin età medioevale veniva usato solo per le sue proprietà curative, successivamente, dalla fine del sedicesimo secolo, comincia a essere introdotto anche nella cucina.
■ Coltivazione, Varietà e Raccolta
Il rafanoviene coltivato nell’Europa Orientale, in Asia Minore ed anche in Italia.
Il rafanoper crescere necessita di terreni ombrosi e molto freschi, la sua raccolta avviene in autunno, dopo che le piante hanno compiuto almeno due anni.
■ Al momento dell’acquisto
Il rafanova acquistato quando le radici si presentano ben sode, non devono presentare nessuana parte molle o con segni di muffa.
■ Conservazione
Il rafanofresco lo potete conservare per qualche settimana nel cassetto delle verdure del frigorifero, va avvolto in un foglio di carta assorbente leggermente umido. Quando la radice comincia a diventare molle, o si formano parte molli, queste vanno eliminate con un coltellino ed il rafanoconsumato immediatamente.
Il rafanolo potete anche congelare o grattugiare, in commercio si trova anche la salsa di rafano che va conservata in frigorifero, tenete però presente che una volta aperta perde leggermente il sapore. E’ possibile trovare anche il rafano sott’aceto che, una volta aperto, si conserva in frigorifero per circa 6 mesi.
■ Uso in cucina
Il rafanoviene consumato crudo, in genere si grattugia ma lo potete anche affettare o tagliare a julienne. Tritato si aggiunge alla salsa vinaigrette, alle minestre ed ai panini, mentre la salsa di rafanoviene adoperata per accompagnare carne, pesci affumicati e frutti di mare.
Il rafanopuò essere adoperato per accompagnare verdure
Le foglie di rafanoquando sono ancora molto tenere, quindi in primavera, possono essere unite alle insalate.
Il rafanocontiene Vitamina C, vitamina B1, aminoacidi, pectine, zuccheri ed acido ascorbico.
Il rafano è controindicato per le persone che hanno problemi ai reni, acidità di stomaco, ulcera e non va assunto in gravidanza.
■ Curiosità
Le foglie di rafano, tritate finemente e aggiunte nella ciotola del cibo del cane , hanno proprietà vermifughe e ricostituenti.
La radice di rafano,ridotta in pappetta e unita a della grappa, è un ottimo aiuto contro strappi e dolori muscolari .
Proprietà terapeutiche del rafano
Tra le circa duemila specie di vegetali appartenenti alla famiglia delle Brassicacee, particolare attenzione va dedicata al rafano (Armoracia Rusticana), una radice coltivata per lo più a scopo commestibile. Il rafano però, noto anche con i nomi di cren e barbaforte, contiene svariati componenti che ne fanno anche un ottimo rimedio terapeutico. Nella radice si trovano infatti i glucosinati, precursori naturali degli isotiocinati. Questo ha fatto del rafano un curioso oggetto di studio da parte dei ricercatori poiché si è scoperto che ad un danno subito dalle cellule vegetali, consegue un rilascio di glucosinati i quali vengono successivamente convertiti in isotiocinati dall’enzima mirosinasi. Gli studiosi sostengono, a tal proposito, che gli isotiocinati possano essere dei potenziali agenti protettori contro il cancro poiché molti di essi inibiscono l’effetto cancerogeno di svariate sostanze.
Ma il rafano non contiene solo isotiocinati, ma anche fenoli, acido ascorbico, resina, cumarine e zuccheri. La medicina lo utilizza per trattare le infezioni delle vie urinarie, le affezioni dell’apparato respiratorio e come stimolante i processi digestivi e diuretici.
Da assumersi generalmente prima dei pasti in dosi giornaliere di solito non superiori ai 2-4 grammi, un abuso può provocare fenomeni irritativi e vesciche. L’uso è sconsigliato in gravidanza, allattamento ed a coloro che presentano ridotta funzionalità tiroidea.