Pianta erbacea perenne originaria dell’Europa centrale, meridionale e mediterranea.
Famiglia: Cruciferae
Specie: Diplotaxis tenuifolia (L.) D.C.
Sinonimi: Eruca perennis, Sisymbrium tenuifolium
Generalità
Molto diffusa in tutte le regioni d’Italia; comune nei luoghi ruderati ed incolti; predilige i terreni calcarei.
Ruchetta selvatica
Piantine di Ruchetta selvatica Diplotaxis tenuifolia (L.) D.C.
Caratteri botanici
Pianta erbacea perenne con foglie pennate, carnose, più o meno profondamente inciso.dentate, di sapore piccante; i fiori sono di colore giallo vivo.
Coltivazione
Si moltiplica con grande facilità da seme, anche spontaneamente. Predilige i terreni sabbiosi, calcarei e assolati. Innaffiando e cimando le piante, si evita che la pianta vada in fiore mantenendo le foglioline tenere e molto aromatiche.
Raccolta e conservazione
Raccogliere le foglie più tenere e utilizzarle fresche.
Uso in cucina e proprietà terapeutiche
Viene usata, come la Rucola annuale (Eruca sativa) per dare aroma ad insalate, frittate, formaggi, pizze, piatti di carne.
Proprietà terapeutiche: diuretiche, astringenti, vitaminizzanti, espettoranti.
Conosciuta fin dall’antichità per il profumo aromatico, il sapore piccantino e le proprietà stimolanti, depuranti, digestive, veniva ritenuta anche afrodisiaca.
Di seguito sono illustrate le caratteristiche della “rucola domestica” o “coltivata” da non confondere con la “ruchetta selvatica” diversa per sapore, forma delle foglie e colore dei fiori.
La rucola o rughetta, è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Brassicaceae (Cruciferae), conosciuta fin dai tempi antichi. Le sue foglie hanno un gusto leggermente piccante e gradevole, assolutamente inconfondibile.
Apprezzata fin da tempi antichi per il suo aroma speziato e piccante, le foglie di rucola fresche sono molto usate nelle insalate e nelle salse; arricchisce di sapore i tramezzini, le pizze, esalta alcuni formaggi molli, ideale con carpaccio di carne o con la bresaola. Appena lessata si unisce alla pastasciutta, al riso, alle uova sode, ai ripieni di carne e alle minestre di verdura.
Anche i semi possono essere usati per esempio per sostituire i semi di senape, o per ricavarne un olio dal gusto gradevole.
Pestata con pinoli e parmigiano, è uno degli ingredienti base della classica insalata “misticanza”.
Il pesto di rucola è un ottimo sugo per ogni tipo di pasta, leggero e completo. si presta bene anche per condire insalate fredde di orzo e farro e può accompagnare il riso e le patate.
Viene utilizzata oltre che in cucina anche per le sue qualità fitoterapiche.
La rucola è una pianta erbacea annuale, a portamento cespuglioso con fusto eretto alto fino a 40 cm.
Il ciclo vegetativo di questa erba è molto breve: dal momento della semina, che si effettua a primavera direttamente in piena terra, al completamento del ciclo vitale trascorrono spesso solo poche settimane.
Le foglie della rucola, lanceolate per forma, hanno colore verde pallido e si dipartono da fusti glabri e molto ramificati. Hanno un odore caratteristico e un sapore decisamente acidulo che, più lieve a primavera, si intensifica poi con l’avanzare delle stagioni.
I minuscoli fiori di quest’erbacea sono formati da quattro petali solitamente bianchi o di colore paglierino e si innalzano su steli sottili.
La coltivazione della rucola può venir effettuata anche in contenitori.
Non presenta particolari problemi di coltivazione.
Quando si semina?
Si può seminare da marzo a settembre, ma il periodo migliore è la primavera (si semina direttamente a dimora).
Si consiglia di seminare in più mesi dell’anno in modo tale da avere sempre a disposizione foglie fresche.
Quanta luce serve?
La rucola cresce bene in pieno sole (almeno per alcune ore al giorno) come in leggera ombra, purché sia posta al riparo dai venti.
Quando e come si concima?
Arricchire il terreno con concime organico o con humus, già alla fine dell’inverno.
Come deve essere il terreno?
Cresce bene in tutti i tipi di terreno, ma il suo substrato prediletto è ben sciolto e sabbioso. Più il terreno è arido, più le foglie diventano piccanti e presentano una lamina spessa.
Quanto va bagnata?
Annaffiare solo sporadicamente, con 1-2 bicchieri d’acqua, lasciando il terreno asciutto per un paio di giorni prima di ripetere l’annaffiatura. Evitare l’eccesso.
Quando la si può raccogliere?
Le foglie devono essere abbastanza sviluppate, ma occorre che il fusto fioriero non lo sia completamente.
Comunque circa dopo un paio di settimane dalla semina.
Esiste, oltre alla comune rucola coltivata (o domestica) la rucola selvatica (diplotaxix tenuifolia).
Sono molto diverse fra loro, frequentemente confuse per via del nome e di alcune grossolane somiglianze.
Sostanziali sono tuttavia le differenze.
La rucola selvatica è una pianta rustica e perenne, presenta foglie allungate e frastagliate e fiori di colore giallo vivo.
La rucola coltivata è una specie annuale, con foglie più larghe e arrotondate nella parte superiore e fiori di colore bianco-grigiastro.
Il sapore della rucola selvatica è generalmente più forte e marcato di quello della specie coltivata, le cui caratteristiche organolettiche possono variare in rapporto all’aridità del terreno e alla frequenza delle irrigazioni.
La rucola è originaria dell’area mediterranea e dell’Asia centro-occidentale. Oggi è coltivata anche in altre parti del mondo. Cresce fino agli 800m s.l.m.
Diminutivo di “ruca”, dal latino eruca di etimologia incerta.
Alcuni risalgono al latino urere, che vuol dire “bruciare”, con riferimento al gusto piccante della Rucola.
Rughetta, ruchetta o rucoletta.
Da Marzo a Giugno (anche fino ad Agosto). E’ possibile comunque trovarla tutto l’anno.
La rucola si deve presentare con foglie fresche, tenere, di un bel colore verde e i bordi ben definiti.
E’ preferibile acquistare foglie piccole, le foglie troppo grandi potrebbero risultare amare.
La rucola essendo molto delicata, anche in frigorifero si mantiene molto poco e per conservarla almeno un paio di giorni deve essere avvolta in un sacchetto di plastica bucherellato.
Se si riesce ad acquistarla con le radici, queste vanno avvolte in un foglio di carta inumidito.
Come i fiori recisi, la rucola, può essere conservata con il gambo immerso in acqua fresca, avendo cura di cambiare l’acqua ogni giorno.
Va lavata poco prima di essere consumata e bisogna evitare di lasciarla a bagno troppo a lungo.
100 gr = 30 calorie
Un tempo la Rucola era più apprezzata per virtù medicinali che per l’uso alimentare: le si attribuivano proprietà depurative, digestive, diuretiche, stimolanti e toniche; se ne facevano sciroppi per la tosse ed era ritenuta utile nei casi di astenia e di impotenza.
Questa erba, ricca di vitamina C e sali minerali, presenta valide proprietà antiscorbutiche, inoltre stimola l’appetito, favorisce la digestione, risulta benefica per il fegato e combatte la presenza di gas nell’intestino.
Infuso tonificante e rasserenante: mettere in infusione in acqua bollente un pugno di foglie di rucola, un pizzico di foglie di menta e poche cime fiorite di santoreggia.
Controindicazioni : Ipercloridria, gastrite, ulcera gastroduodenale.
Non contengono glutine.
La rucola come afrodisiaco.
Molto cara agli antichi soprattutto per le sue proprietà curative, i Romani, che ne consumavano anche i semi, le attribuivano qualità magiche e la utilizzavano nei filtri amorosi, ritenendola il più potente tra gli afrodisiaci.
La sua coltivazione era spesso effettuata nei terreni che ospitavano le statue falliche erette in onore di Priapo, dio della virilità.
Ovidio nella Ars Amatoria la chiamava “eruca salax” o “herba salax” cioè erba lussuriosa, sconsigliata in caso di delusioni d’amore.
Discoride, medico greco, affermava che mangiata cruda in abbondanza “destava Venere”.
Anche durante il Rinascimento si scrisse sugli effetti afrodisiaci della rucola, e l’erborista Matthias de Lobel(sedicesimo sec.) narrava di certi monaci che eccitati da un cordiale a base di rucola, abbandonarono il voto di castità.
La rucola, secondo alcune dicerie dei paesi del sud, mangiata nell’età della crescita aiuterebbe ad avere un seno più prorompente.
La ruchetta selvatica, denominata anche erba ruga, appartiene alla famiglia delle Crucifere, al genere Diplotaxis ed alla specie tenuifolia. È una pianta erbacea perenne alta da 50cm fino ad 1m, con un portamento eretto, fusti lisci, legnosi alla base e molto ramificati e delle radici di colore biancastro. Le foglie sono alterne, più strette e con lobi meno pronunciati rispetto a quelle della rucola, lunghe almeno 15 cm, piuttosto carnose, di un colore verde intenso e man mano che la pianta cresce tendono a formare una rosetta basale. I fiori sono ermafroditi, piccoli, con quattro petali gialli e raggruppati in infiorescenze localizzate alla sommità degli steli; la fioritura avviene durante l’estate. Il frutto è una siliqua contenente 40-60 semi aventi le dimensioni di 1-2 mm ed un colore variabile dal rosso al marrone scuro. Le parti di pianta utilizzate sono le giovani foglie basali, caratterizzate da un sapore piccante e da un forte aroma se vengono tritate.
Clima e terreno
La ruchetta selvatica preferisce i climi temperati e risulta sensibile ai valori termici inferiori allo zero, infatti in aree caratterizzate da inverni rigidi non viene coltivata durante tutto l’arco dell’anno. Col sopraggiungere dell’estate le temperature si innalzano e la pianta tende a fiorire. Le esposizioni migliori sono gli ambienti soleggiati, però si sviluppa bene anche in zone parzialmente ombreggiate, in entrambi i casi necessita di un riparo dai forti venti. In fatto di terreno la rucola è una specie adattabile, però predilige i terreni sabbiosi, poveri e calcarei, mentre rifugge i terreni compatti in quanto risultano soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria del bacino del Mediterraneo, cresce allo stato spontaneo dal livello del mare fino a 1000 m di altitudine negli incolti, ai bordi delle strade, in prossimità di fossi e di zone ruderali; nel nostro Paese è diffusa su tutto il territorio.
Semina
L’erba ruga si moltiplica per seme, questi vengono dispersi nell’ambiente circostante in autunno, una volta che le silique sono mature. La semina si effettua in piena terra durante la stagione primaverile oppure verso la fine dell’estate. Il letto di semina deve essere ben affinato in modo da consentire una rapida germinazione dei piccoli semi, infatti essa si verifica in 15-20 giorni. Le distanze di impianto tra le file si aggirano intorno ai 30 cm, mentre sulla fila sono di 15-20 cm, con una densità di 16-22 piante/mq.
Tecniche di coltivazione
La ruchetta selvatica viene coltivata negli orti e nei giardini famigliari, in vaso all’aperto e, in rarissime situazioni, in pieno campo. Solitamente si coltiva come pianta annuale, con 1-2 cicli di coltivazione all’anno. Nei 3-4 anni successivi è consigliabile adottare ampi avvicendamenti, evitando di seminare sullo stesso terreno l’erba ruga ed altre specie appartenenti alla famiglia delle Crucifere. Il controllo delle erbe infestanti si effettua mediante delle scerbature manuali.
La concimazione generalmente si esegue soltanto durante la preparazione del letto di semina somministrando del letame maturo. Durante l’estate è importante eseguire irrigazioni, lasciando asciugare il terreno tra un intervento e l’altro, ed eliminare le infiorescenze in modo da ritardare il più possibile l’entrata a seme e da mantenere le foglie tenere e cariche d’aroma.