Santoreggia montana – Satureja montana L.

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Pianta perenne semi-sempreverde, originaria delle regioni montane dell’Europa centromeridionale.

 

Famiglia: Lamiaceae (Labiatae)
Specie: Satureja montana L.
Altri nomi comuni: Erba acciuga

Generalità

Caratteri botanici

Suffruticosa, presenta fusti eretti o ascendenti, ramificati, alti fino a 50 cm. Le foglie opposte, sono lineari, scure, cigliate al margine, molto aromatiche. Le infiorescenze sono dei verticillastri di fiori bianchi o rosei.

Coltivazione

Si può propagare per seme o per talea di punta (prelevare i rametti senza fiori). Quando le piantine sono ben sviluppate trapiantare in vasi o in terra piena.

Raccolta e conservazione

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Tagliare i rametti fioriti all’inizio della fioritura e utilizzarli freschi o essiccati in luogo ombroso e ventilato.

Uso in cucina e proprietà terapeutiche

Le foglie, fortemente aromatiche, vengono usate per dare sapore a piatti di carne e pesce.
Proprietà terapeutiche: digestive, carminative, tonico-stimolanti. Per uso esterno, come antisettico nelle infiammazioni orali.

In omeopatia la pianta santoreggia  satureja montana viene usata per le sue proprietà benefiche e curative per la preparazione di infusi utili per combattere diarrea, digestioni difficili, disturbi gastrointestinali, per fluidificare il catarro, per lavare ferite e piaghe, e come collutorio per la gola e la cavità orale infiammata.

Santoreggia

Nome comuneSatureiaSantoreggia montanaErba peverella

Famiglia: Lamiaceae (Labiatae)

Principi attivi:

  • tannini, acido labiatico, vitamina A, calcio, potassio, olio essenziale contenente borneolo, canfora, carvacrolo, cimene, estragolo, terpinene e timolo

In cosmetica si può impiegare la santoreggia per preparare un impacco di foglie sminuzzate che esercita un’azione astringente e antisettica utile per le pelli impure, oppure in aggiunta nell’acqua del bagno, toglie la stanchezza, tonifica, purifica e deodora il corpo e usata nel pediluvio toglie il gonfiore delle caviglie.

Il suo infuso frizionato sui capelli, fortifica il bulbo pilifero e tiene lontano i pidocchi.

Un infuso delle cime fiorite di santoreggia favorisce la digestione, attenua i dolori allo stomaco, riduce la flatulenza e agisce contro la diarrea.

Le foglie fresche sminuzzate e applicate sulle punture di insetti calmano il dolore.

La Santoreggia per il suo piacevole aroma, viene anche usata in liquoreria e profumeria

Curiosità:

  • La Santoreggia era conosciuta dagli antichi romani col nome di Satureia che stava a significare “Erba dei satiri” per la sua pelosità che richiamava quella dei satiri, ma anche per le sue ritenute notevoli proprietà afrodisiache.

Le foglie, fortemente aromatiche, vengono usate per dare sapore a piatti di carne, pesce e legumi, in particolare fave, fagioli, ceci e lenticchie

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Santoreggia montana - Satureja montana L.