Verbena officinalis L.
Verbena officinalis L.

Il genere Verbena (verbenaanche come nome volgare) comprende piante erbacee annue o perenni della famiglia delle Verbenaceae.
venienza: Europa sud-orientale, spontanea
Verbena officinalis Olio essenziale
Car. Organolettiche:liquido giallo-arancio, giallo-bruno. forte odore verben
Solubilità:solubile in 3 vol. alcol 70 gradi, CHCl3, etere, molto poco in acqua
Principi attivi.:citrale 25-75% (Littsea), 75-85% (C.citratus), metileptenon
Verbena officinalis estratto secco
Car. Organolettiche:polvere fine di colore marrone chiaro
Solubilità:parzialmente solubile in acqua
Principi attivi.:glicosidi iridoidici,derivati caffeici,micillaggini
Titolo FU o altro testo:1:4 (E/D)
Indicazioni della Verbena officinalis L.:
secretolitico, antispasmodico ,astringente, tonico
Descrizione
Il fusto è quadrangolare. Le foglie sono per lo più opposte, dentate, alterne e con nervature ben visibili. I Fiori hanno un calice a quattro o cinque sepali, parzialmente fusi. La corolla (gamopetala) ha la forma di un tubo allungato con cinque petali non perfettamente uguali.
Etimologia
Si ritiene che il nome di questa pianta derivi dal latino verbenae, che indicava genericamente rametti e sterpi. Ma anche dal Celtico ferfaen, da fer (scacciare via) e faen (pietra), infatti la pianta era usata per curare problemi delle vie urinarie, in particolare i calcoli. Veniva usata dalle tribù indiane , e da maghi e stregoni per incantesimi e sacrifici agli Dei, per questo veniva chiamata anche erba sacra. La verbena era sacra ad Iside e agli antichi romani. La pianta è anche nota per le sue proprietà magiche e afrodisiache. Una leggenda narra che fu utilizzata sul Monte del Calvario per cicatrizzare le ferite di Gesù Crocefisso ed ancora oggi, nella liturgia della festività dedicata all’Assunzione di Maria, viene utilizzata per benedire le chiese.
Altre notizie
La pianta della Verbena è presente anche in un’opera del celebre Puccini, la Madama Butterfly, il cui libretto recita: Piccinina, Mogliettina; olezzo di “Verbena”
Nomi comuni : Erba Sacra, Erba Crocetta, Erba Colombina, Erba turca, barbegna, coj dij prà, erba de S.Gioan, clumbeina, crous, purecella, erba della milza, birbina, virminaca, crebena.
E una buona galattogena – agisce sul sistema endocrino e sullafunzione ormonale grazie alla sua abilità di stimolare la secrezione lattea nelle puerpere – in tutte le donne invece regola la produzione naturale di ormoni.
Altre caratteristiche e proprietà:
* tonica – agisce su tutto l’organismo rinvigorendolo e rafforzandotutti gli organi
* antinevralgica – utile per alleviare dolori nevralgici e mestruali
* emmenagoga – stimola il flusso mestruale se scarso
* diaforetica – agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di aumentare la perspirazione, e stimolare la fuoriuscita delle tossine attraverso la pelle. Usato anche per assistere il sistema immunitario grazie alla sua capacità discacciare la febbre.
* diuretica e depurativa del fegato e della milza
* febbrifuga – agisce sul sistema immunitario per la sua capacità di scacciare la febbre
* antinfiammatoria – agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità nel contrastare le infiammazioni
* antireumatica – agisce sul sistema immunitario alleviando e prevenendo i dolori reumatici
* espettorante – agisce sul sistema immunitario grazie alla sua capacità di facilitare la rimozione delle secrezioni della membrana mucosa bronco-polmonare e causare l’espulsione di muco dal tratto respiratorio. Il tè caldo, preso spesso, è raccomandato perfebbri e raffreddori, soprattutto per decongestionare la gola e il torace.
* vermifuga – agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di causare l’espulsione di vermi intestinali
* vulneraria – agisce sul sistema immunitario grazie alla sua abilità di guarire e curare le ferite
* tranquillante naturale – utile nell’ansia, nell’insonnia e nella tensione nervosa anche quando, questi disturbi, sono associati a stress.
* antispasmodica – agisce sul sistema nervoso grazie alla sua abilità di prevenire o alleviare gli spasmi muscolari
* astringente – agisce sul sistema endocrino e ormonale grazie alla sua abilità di causare la contrazione dei tessuti
Non usare in gravidanza.
Storia e curiosità:
La Verbena, pianta sacra agli antichi romani, non va confusa con la gradevole Cedrina, detta anche Verbena odorosa.
La verbena non viene utilizzata per usi culinari e gastronomici, perché il gusto non si adatta in cucina. In cosmesi, invece, l’infuso può essere usato come decongestionante degli occhi. Alla verbena un tempo erano attribuite proprietà magiche. Essa veniva colta nella notte di San Giovanni (24 giugno). Ciò si spiega, forse, con il fatto che questa festa ha sostituito il solstizio di estate (22 giugno), giorno in cui il sole raggiunge l’apice suscitando un momento di alta suggestione.
La verbena era usata da varie tribù di Indiani Americani per curare febbri, raffreddori, tosse e catarro. I Cherokee la usavano anche come un rimedio per problemi intestinali, diarrea e dissenteria. La verbena è stata usata anche come analgesico per l’otite e i dolori dopo parto ed è uno sbloccante per le mestruazioni.
Il nome Verbena deriva dal Celtico ferfaen, da fer (scacciare via) e faen (pietra), poiché la pianta era molto usata per curare problemi della vescica, soprattutto calcoli. Un’altra origine del nome è indicata da alcuni autori da Herba veneris, per le qualità afrodisiache attribuitele dagli antichi. I sacerdoti la usavano per sacrifici, da cui il nomeHerba Sacra. Il nome Verbena era il nome classico romano per ‘piante d’altare’ in generale, e per questa specie in particolare. I druidi la aggiungevano alla loro acqua lustrale, e maghi e stregoni la usavano ampiamente. Era adoperata per vari riti e incantesimi, e dagli ambasciatori per concludere alleanze. Macinata, era indossata intorno al collo come talismano contro mal di testa, a anche contro morsi di serpente e altri animali velenosi, e come portafortuna in generale. Si riteneva benefica per la vista. Tutte queste sue virtù sono probabilmente derivate dalla leggenda della sua scoperta sul monte del Calvario, dove fu usata per cicatrizzare le ferite del Salvatore crocefisso. Perciò, viene benedetta con un rituale commemorativo quando si raccoglie.
Generalità:
E’ un genere molto conosciuto e coltivato come ornamentale nelle varietà basse, adatte a fioriere e cassette per davanzali. Vi sono anche specie più alte dall’aspetto arbustivo. Il genere è composto da 250 specie che hanno portamento aperto e cespuglioso.
La verbena è perenne, ma viene coltivata come annuale per la difficoltà di farle superare l’inverno, poiché non sopporta il freddo e la pioggia battente.
Le foglie:
lanceolate, profondamente dentate e con nervature prominenti; alterne e dentellate;
I fiori:
colorati, profumati, simili alle primule, sono raccolti in infiorescenze compatte apicali e sferiche, compaiono all’inizio dell’estate e terminano in autunno avanzato.
Terreno:
terriccio universale poroso;
Concimazioni:
concimare durante la fioritura ogni due settimane, con concimi diluiti nell’acqua di irrigazione;
Moltiplicazione:
per semina in febbraio-marzo, entro cassette con coperchio trasparente. Spargere il seme sulla superficie del terriccio bagnato e coprirlo con della sabbia fine. La temperatura dai 18 ai 24°C, esporre alla luce non appena i semi germineranno;
per talea, anche se il sistema non è diffuso, si usano le parti apicali di 5-8 cm in agosto o a inizio settembre, rimuovere le foglie più basse e immergere il taglio in liquido radicante. Piantare le talee in un miscuglio di sabbia e torba. Le talee dovranno stare alla temperatura di 16-18°C e in ambiente non troppo umido, fino alla ripresa vegetativa, allora si potranno invasare.
Annaffiature:
poca acqua, ma somministrata regolarmente, diminuire le annaffiature progressivamente con l’avvicinarsi dell’inverno.
Nei vasi appesi bisogna non far mai mancare l’acqua per non far asciugare il terreno.
Esposizione:
il più soleggiata possibile e riparata dal vento;
Temperature:
nelle varietà poliannuali bisogna, per far superare l’inverno alla pianta, proteggerla o ripararla in ambiente chiuso, luminoso e ben riscaldato;
Parassiti e malattie:
soffre di marciume radicale quando si somministra troppa acqua. Insetti dannosi possono essere gli afidi e la mosca bianca.
Varietà:
Genere di 250 specie di piante erbacee, annuali e perenni. Gli ibridi sono adatti alle aiuole e per contenitori di vario tipo. Anche le piante perenni vengono coltivate come annuali. Si ricordano le seguenti varietà:
Verbena Bonarlensis: altezza 1,5 m, perenne, da bordura, foglie oblungo lineari, fiori rosa lavanda che fioriscono da giugno a settembre. Specie rustica che può superare l’inverno all’aperto in zone riparate.
Verbena Canadensis: altezza 30 – 40 cm, pianta perenne, rustica, coltivata come annuale, foglie ovali, fiori bianchi, rosa o malva riuniti in infiorescenze tondeggianti che sbocciano in estate.
Verbena Peruviana: altezza 10 – 15 cm, perenne, semirustica, a fusti prostrati, fiori scarlati riuniti in infiorescenze terminali brevi che fioriscono da giugno a ottobre. Adatta per giardino roccioso in posizione soleggiata. Specie che può superare l’inverno all’aperto se protetta.
Verbena Venosa: altezza 30 – 40 cm perenne, ornamentale, rustica nelle zone a clima mite, si può coltivare vicino al mare. Fusto eretto con foglie ovali lanceolate verde scuro. Fiori piccoli, rosa porpora, riuniti in infiorescenze che sbocciano da luglio a ottobre. La varietà “Alba” ha i fiori bianchi.